Gruppo Moncler | Relazione Finanziaria Annuale 2024 Relazione sulla gestione 312 Gruppo Moncler | Relazione Finanziaria Annuale 2024 Relazione sulla gestione 313
Pelliccia Il Gruppo Moncler, con l’adesione alla Fur-Free Retailer Policy, si è impegnato a non utilizzare pelliccia animale in tutte le sue collezioni. Il termine "pelliccia" si riferisce a qualsiasi pelle con pelo proveniente da animali allevati o catturati in natura esclusivamente o prevalentemente per la loro pelliccia, ad esempio volpe, visone, coyote, finnraccon, ermellino, coniglio, ecc..
Non rientrano in questa definizione di "pelliccia" le pelli con pelo corto (es. shearling) o lungo, provenienti da animali allevati principalmente per la filiera alimentare (es. vitello, bovino, pecora, agnello e capra). Per assicurare che tali animali siano effettivamente un prodotto secondario della filiera alimentare il Gruppo richiede che venga svolto un audit di terza parte sulla filiera.
L’ultima collezione del marchio Moncler che includeva pelliccia è stata la collezione Autunno/Inverno 2023, mentre Stone Island non utilizza pelliccia dal 2018.
In alternativa alla pelliccia, il Gruppo utilizza anche materiali sintetici.
Lana Per tutelare il benessere animale, il Gruppo Moncler si è dato degli obiettivi anche rispetto alle diverse tipologie di lana.
In particolare, per quanto riguarda la lana merino si è impegnato ad acquistare solo lana merino certificata mulesing free dalle collezioni 2025, ovvero proveniente da pecore non sottoposte alla pratica del mulesing, che consiste nella rimozione di una parte di pelle intorno alla coda per prevenire infezioni parassitarie. Nelle collezioni 2024 circa il 93% della lana merino è realizzato con materiali certificati mulesing free.
Il Gruppo si è inoltre impegnato ad arrivare complessi- vamente al 70% di lana certificata (ad esempio Responsible Wool Standard (RWS), Nativa o Sustainawool) al 20253. Nelle collezioni 2024 circa il 70% della lana è certificata.
Inoltre, il Gruppo utilizza solo alpaca e mohair certificati rispettivamente secondo il Responsible Alpaca Standard (RAS) e Responsible Mohair Standard (RMS). Vedi anche pagg. 204; 212; 270.
3 Il valore considera il fabbisogno in peso di filati e tessuti utilizzati complessivamente per la produzione delle collezioni PE e AI 2025.
Il Gruppo Moncler riconosce l'importanza di costruire con i propri fornitori collaborazioni solide e basate sulla fiducia e su valori condivisi. Richiede ai propri fornitori di rispettare i princìpi del Codice Etico e del Codice di Condotta dei Fornitori e al tempo stesso adotta una Politica Acquisti, la cui responsabilità è affidata al Chief Corporate & Supply Officer, che guida il modo di operare dell’azienda nelle relazioni con il fornitore. Questa Politica, che definisce ruoli, responsabilità e princìpi fondamentali per la gestione degli acquisti, garantendo trasparenza, correttezza e conformità normativa, si applica a tutte le società del Gruppo e regola il processo di selezione, qualifica e gestione dei rapporti con i fornitori. Con riferimento al processo di selezione e qualifica viene richiesto di verificare e monitorare l’affidabilità etica, legale, economica e finanziaria dei potenziali fornitori, nonché le capacità tecniche, organizzative e gestionali. In aggiunta, attraverso diversi strumenti a seconda della tipologia del fornitore (vedi anche pagg. 115; 192; 268–269; 324), è verificato il rispetto dei requisiti in materia di ambiente, salute e sicurezza, diritti dei lavoratori e altri aspetti riportati nel Codice Etico e nel Codice di Condotta dei Fornitori. Nella gestione dei fornitori, la Politica Acquisti prevede l’impegno a rispettare i tempi di pagamento, con particolare attenzione alle piccole e medie imprese (PMI) e a collaborare nella pianificazione delle consegne, garantendo tempi chiari, una comprensione condivisa dei piani di produzione e un'ottimizzazione della gestione dei picchi di ordini, favorendo così una relazione cooperativa ed efficiente. Il Gruppo si impegna inoltre a costruire relazioni durature con i propri fornitori e ad avere un comportamento responsabile in caso di un'eventuale interruzione dei rapporti. In aggiunta, sono previsti programmi di formazione e capacity building in ambiti sociali, incluso il tema del living wage (vedi anche pag. 270), e ambientali, sull’importanza dei meccanismi di efficienza energetica e della promozione di energie rinnovabili lungo la filiera (vedi anche pagg. 113; 162–163; 166; 326–329). Questi programmi sono fondamentali per promuovere una cultura del cambiamento, migliorando le performance sociali e ambientali dei fornitori stessi.
Un elemento chiave del modello di gestione dei fornitori è l'identificazione dei “critical supplier”4, coinvolti in azioni e iniziative mirate. Tale processo di identificazione è basato su un approccio risk based che tiene in considerazione, oltre all’importanza per il Gruppo in termini di entità economica degli ordini commissionati, qualità, tempi di consegna, dipendenza finanziaria del fornitore, capacità del Gruppo di garantire la fornitura dei beni e servizi nel caso in cui si trovi nelle condizioni di dover sostituire in tempi brevi un fornitore, anche
specifici parametri di sostenibilità, tra cui: il potenziale rischio relativo ai diritti umani nel Paese di riferimento, la fornitura di materie prime chiave o di lavorazioni strategiche per il Gruppo, con particolare attenzione alle materie prime di origine animale o associabili a determinati impatti sociali o ambientali.
Infine, sempre nell’ottica di portare la catena di fornitura a un livello di eccellenza, Moncler si è dotato di un sistema di vendor rating attraverso il quale viene attribuita una valutazione complessiva del fornitore che tiene in considerazione anche gli aspetti di sostenibilità. Ad ogni indicatore viene attribuito un peso che contribuisce a stabilire la valutazione del singolo fornitore in base ai risultati raggiunti nelle diverse aree. Le macroaree del vendor rating sono:
• sostenibilità e compliance (condizioni di lavoro e rispetto dei diritti umani, rispetto di standard in materia di sostanze chimiche, indicatori relativi ai risultati dei test di compliance svolti sui prodotti, pratiche ambientali, animal welfare, ecc.);
• qualità (tasso di difettosità della produzione, segnalazioni sulla qualità inviate al client service, ecc.);
• livello di servizio delle consegne (flessibilità, puntualità di consegna, ecc.);
• costo (competitività dei prezzi, costi logistici, ecc.); • innovazione (capacità tecnologica, attitudine
all’innovazione, ecc.); • sostenibilità finanziaria (grado di resilienza economica
del fornitore).
Per quanto riguarda invece i fornitori indiretti, ovvero i fornitori di beni e servizi non correlati al prodotto, dal 2018 è stato introdotto un processo di qualifica volto a raccogliere informazioni sull’organizzazione, sulla situazione economico-finanziaria e sulle pratiche sociali e ambientali dei fornitori stessi. Relativamente alle tematiche di sostenibilità, il 57% dei fornitori ha un codice etico e oltre il 50% dei fornitori qualificati ha implementato iniziative in ambito sociale e ambientale. È proseguita la mappatura delle certificazioni possedute dai fornitori, relative a qualità, sostenibilità sociale e ambientale, nonché salute e sicurezza. Circa la metà dei fornitori possiede almeno una certificazione e tra questi la maggior parte è in possesso della certificazione ambientale ISO 14001 e/o di quella sulla salute e sicurezza ISO 45001. Il Gruppo, inoltre, ha continuato a sensibilizzare i fornitori non ancora certificati, sottolineando l'importanza di tali strumenti come elemento strategico per il miglioramento continuo e per l'adozione di standard operativi sempre più elevati.
[G1–2] Gestione delle relazioni con i fornitori
4 Ad oggi, la maggior parte dei lavoratori dei “critical supplier” del Gruppo è costituita da donne (circa il 72%) e la percentuale di lavoratori migranti è pari a circa il 4%.