Gruppo Moncler | Relazione Finanziaria Annuale 2024 Relazione sulla gestione 192 Gruppo Moncler | Relazione Finanziaria Annuale 2024 Relazione sulla gestione 193
[E2–3] Obiettivi connessi all’inquinamento
Il Gruppo si pone l’obiettivo di proseguire con le attività di mitigazione sopra descritte anche nei prossimi anni, rafforzando il proprio impegno nel monitoraggio e nella gestione delle sostanze chimiche. Questo include l'adeguamento continuo dei documenti chiave, come MRSL e PRSL, all’evoluzione delle normative mantenendo un approccio proattivo per identificare e progressivamente sostituire e disciplinare le sostanze chimiche potenzialmente pericolose.
[E2–2] Azioni e risorse connesse all’inquinamento
Il Gruppo, consapevole dell’importanza di disciplinare le sostanze chimiche utilizzate nei processi produttivi, monitora l’applicazione dei propri standard lungo la filiera con lo scopo di prevenire possibili contaminazioni di acque, fanghi, materiali e prodotti.
In particolare, la MRSL e la PRSL definiscono sia le sostanze che i fornitori e i sub-fornitori devono monitorare nelle varie fasi produttive e nei prodotti/materiali, sia i relativi parametri di riferimento da rispettare con lo scopo di prevenire e/o mitigare il rischio di eventuali criticità legate ai prodotti, materiali e processi, e fornire le basi di una corretta metodica produttiva e root-cause analysis.
La MRSL e la PRSL disciplinano oltre 350 sostanze chimiche e si applicano a tutti i livelli della catena di fornitura coinvolta nella produzione di materiali e prodotti.
Inoltre, i fornitori e sub-fornitori, particolarmente quelli che gestiscono processi ad umido, sono incoraggiati a sviluppare proattivamente un sistema di chemical management tramite cui monitorare e testare, anche attraverso enti terzi qualificati, prodotti chimici, acque reflue e fanghi, oltre a materiali, componenti, prodotti e trattamenti. Ciò include l’aggiornamento continuo degli inventari delle formulazioni (chemical inventory) e la relativa documentazione, oltre alla tracciabilità dei lotti e uno screening e/o testing delle diverse formulazioni chimiche almeno stagionalmente, se non a campione o durante visite ispettive. Inoltre, Moncler e Stone Island richiedono ai propri fornitori di adottare pratiche rigorose per la gestione, lo stoccaggio, il trasporto e lo smaltimento di sostanze chimiche. Tali pratiche mirano a prevenire l’inquinamento causato da sversamenti accidentali, perdite o scarichi impropri.
I fornitori sono tenuti a verificare che quanto fornito sia conforme ai requisiti di legge o, se più restrittivi, a quelli del Gruppo, e, in caso di problematiche, ad approfondirne le cause applicando le opportune azioni correttive, sempre comunque nel rispetto delle normative applicabili nello specifico Paese/Stato di commercializzazione. Entrambi i Marchi monitorano il rispetto dei requisiti sulla base di una procedura di campionamento che definisce i campioni da testare, la frequenza e i test da effettuare da parte del Gruppo e dei fornitori. Le attività di test, svolte stagionalmente, sono avviate con la fase di ricerca dei materiali, e continuano nelle fasi di prototipia, campionario, fino alla produzione. Vedi anche pagg. 280–281.
La selezione dei campioni e sostanze da testare viene svolta considerando la tipologia di materiali (tessuti, pelli, ecc.) usati, le formulazioni utilizzate nel processo produttivo (ad esempio coloranti, agenti di finissaggio, ecc.), la disponibilità di documentazione, la frequenza e le quantità di utilizzo nella catena di fornitura, ecc..
Test su componenti, acque, formulazioni chimiche e prodotto finito sono svolti tramite laboratori di analisi di terza parte accreditati ISO 17025 e vengono commissionati sia dai fornitori che dal Gruppo.
In aggiunta a tali test, nell’ambito degli audit etico-sociali e ambientali, Moncler e Stone Island pongono particolare attenzione alla compliance ambientale dei propri fornitori. Durante questi controlli, il Gruppo verifica che i fornitori siano conformi con la normativa applicabile e abbiano sistemi di gestione ambientale adeguati. Un elemento chiave dell’audit riguarda le modalità di gestione e stoccaggio delle sostanze chimiche pericolose; viene verificato che i fornitori adottino misure di sicurezza adeguate, come i sistemi di contenimento secondario, e che dispongano di Schede di Sicurezza Materiali aggiornate, facilmente accessibili e leggibili. Inoltre, vengono monitorati anche il rispetto delle normative relative alle acque reflue e alla gestione corretta dei rifiuti oltre alla presenza di programmi di formazione sui temi ambientali per i dipendenti. Per maggiori informazioni in merito agli audit etico-sociali e ambientali si rimanda alle pagg. 115; 268–269.
In aggiunta al modulo ambientale standard incluso negli audit etico-sociali e ambientali, nel 2024 sono stati svolti 9 audit ambientali specifici su un campione di fornitori di tessuto, finissaggio e tintorie. Inoltre, sono state esaminate le analisi delle acque di scarico di 60 (32 nel 2023) aziende con processi a umido, su un campione di fornitori di tessuto, tintorie, filature e concerie. Dalle attività condotte non sono emerse non conformità critiche.
Infine, i rischi che possono essere generati durante le fasi di coltivazione da alcune materie prime naturali sono mitigati attraverso l’impegno ad incrementare l’utilizzo di cotone certificato secondo gli schemi di certificazione biologici (GOTS o OCS) che limitano l’utilizzo di pesticidi, fertilizzanti chimici e altre pratiche dannose, promuovendo invece metodi attenti alla tutela degli ecosistemi e alla biodiversità. Vedi anche pagg. 114; 206; 212.