Gruppo Moncler | Relazione Finanziaria Annuale 2024 Relazione sulla gestione 204 Gruppo Moncler | Relazione Finanziaria Annuale 2024 Relazione sulla gestione 205
sintetica, ossia nylon e poliestere, sono state invece tracciate dalle fasi di filatura includendo, dove applicabili, i processi di tessitura, tintura, stampa e finissaggio. A seconda delle tipologie di materiali e maturità delle soluzioni tecniche sul mercato, sono state poi vagliate attività e progetti di verifica delle informazioni che comprendono test di laboratorio e certificati a supporto dell’affidabilità e della solidità delle informazioni raccolte. Ad esempio, per i materiali in cotone sono utilizzati test isotopici per indagare sull'origine geografica dichiarata, mentre per quelli in cotone biologico vengono svolti test del DNA per verificare l’eventuale presenza di organismi geneticamente modificati (OGM). Infine, per i materiali realizzati in poliestere riciclato sono effettuati test per indagare la presenza di specifici indicatori relativi al contenuto di materiale riciclato. Per quanto riguarda i materiali certificati (ad esempio GOTS, OCS, GRS, ecc.), vengono richiesti ai fornitori certificazioni e/o documenti attestanti che il materiale acquistato sia allineato allo standard richiesto. Nel 2024, sono stati ulteriormente potenziati la digitalizzazione e il consolidamento dei dati di tracciabilità attraverso una piattaforma gestita in collaborazione con un partner terzo, ottimizzando la raccolta delle informazioni dai fornitori. Questo progetto si è rivelato cruciale per approfondire la conoscenza delle dinamiche della catena di fornitura e migliorare la qualità dei dati primari, consentendo analisi più precise di carbon e water footprint.
• Promozione di una gestione sostenibile delle foreste Il Gruppo utilizza materiali in carta, cartone e legno realizzati esclusivamente con materie prime riciclate e/o riusate e/o provenienti da filiere gestite responsabilmente, che garantiscono l’assenza di deforestazione, attraverso certificazioni riconosciute come Forest Stewardship Council (FSC) e Programme for the Endorsement of Forest Certification (PEFC). Nel 2024 il 100% dei materiali di carta e cartone è certificato FSC o PEFC e, come già evidenziato, il legno utilizzato nei processi logistici è al 100% riusato.
Transform • Partecipazione a gruppi di lavoro sulla biodiversità
Da diversi anni il Gruppo partecipa a tavoli e gruppi di lavoro con peer del settore ed esperti in materia, quali ad esempio SBTi, SBTN e The Fashion Pact, al fine di comprendere in modo più approfondito le tematiche legate alla biodiversità e l’impatto delle diverse attività su di essa con anche l’obiettivo di partecipare a progetti collaborativi (vedi anche paragrafo “Promozione di progetti di agricoltura rigenerativa”).
3 Organizzazione attiva nell'attività di insetting dal 2008, PUR Projet è una B Corp certificata e leader globale nell'implementazione di soluzioni nature-based.
4 Il valore è calcolato sul fabbisogno in peso utilizzato complessivamente per la produzione delle collezioni PE e AI 2024.
A fronte dei risultati emersi dall’analisi dell’impatto sulla biodiversità, al fine di mitigare potenziali rischi sono state prioritizzate una serie di azioni sulla base del framework AR3T (Avoid, Reduce, Restore and Regenerate, and Transform) sia presso le proprie attività sia lungo la catena di fornitura. Le azioni messe in campo riguardano:
Restore & Regenerate • Incremento dell’uso di materie prime che provengono
da pratiche agricole o di allevamento a più basso impatto sulla biodiversità rispetto a metodologie tradizionali Il Gruppo, come descritto nel Raw Material Manual (vedi anche pagg. 210–211), per quanto riguarda le materie prime di origine naturale, sta progressivamente inserendo nelle sue collezioni materiali certificati secondo standard quali il Global Organic Textile Standard (GOTS), RegenAgri, l’Organic Content Standard (OCS), il Responsible Alpaca Standard (RAS), il Responsible Mohair Standard (RMS) e il Responsible Wool Standard (RWS), che mirano a ridurre l’impatto ambientale e a proteggere la biodiversità. Tali standard, infatti, promuovono l'uso responsabile del suolo, contrastano la deforestazione e mirano a preservare gli ecosistemi naturali, limitando l'inquinamento e il degrado del territorio. Circa il 37% di cotone usato nelle collezioni 2024 proviene da pratiche biologiche (oltre il 10% nel 2023) e circa il 70% della lana è certificato secondo standard specifici (oltre il 45% nel 2023). Vedi anche pag. 114.
• Promozione di progetti di agricoltura rigenerativa Dal 2022 il Gruppo è impegnato a sostenere le pratiche di agricoltura rigenerativa legate alle filiere del cotone e della lana, con effetti di mitigazione sia dell'impatto sulla biodiversità che delle emissioni di gas ad effetto serra. L’agricoltura rigenerativa è un approccio che mira a migliorare la salute e la fertilità del suolo, aumentandone la capacità di assorbimento di carbonio dall’atmosfera, oltre che proteggere le risorse idriche e la biodiversità. Dal 2023, il Gruppo aderisce a due specifici progetti legati alla filiera del cotone: il progetto pilota Unlock Programme in India e Stati Uniti, promosso dal The Fashion Pact, e il progetto Cotton 2040 del Ecosystem Services Market Consortium (ESMC)2 in Alabama e Tennessee, entrambi volti a supportare i coltivatori di cotone nell’applicazione di pratiche agricole rigenerative. Nel 2024, il Gruppo
ha continuato a sostenere il progetto collettivo Unlock, che nel corso dell’anno è arrivato a coinvolgere più di 10.000 agricoltori indiani e americani, e ha proseguito la collaborazione con ESMC ampliando i progetti in Tenneessee. Nel 2023, il Gruppo ha anche avviato un progetto di agricoltura rigenerativa nella filiera della lana in Australia con PUR Projet 3, promuovendo l’utilizzo di pratiche agricole rigenerative durante le fasi di allevamento degli animali. Nel corso del 2024, questo progetto ha visto un’estensione, attraverso l’ampliamento del numero di allevamenti coinvolti e alcuni affinamenti di specifiche pratiche agricole, grazie anche al supporto di collaborazioni ed expertise locali.
Reduce • Introduzione progressiva di materiali “preferred”
tra cui riciclati Come affermato nel Raw Material Manual (vedi anche pagg. 210–211), il Gruppo sta progressivamente introducendo nelle collezioni materiali “preferred”. Queste includono oltre ai materiali biologici, materiali certificati secondo specifici standard o anche materiali riciclati che quindi implicano un minor uso di materie prime vergini. Ad oggi il 100% delle materie prime strategiche è in linea con il Raw Material Manual e nelle collezioni 2024 del Gruppo oltre il 43% dei filati e tessuti è realizzato con materiali “preferred” (oltre il 25% nel 2023). Vedi anche pag. 114.
• Utilizzo di legno riusato nei processi logistici Da anni il Gruppo, all’interno dei processi logistici, impiega bancali e altri strumenti in legno riutilizzato.
Avoid • Materie prime strategiche tracciate anche con l’obiettivo
di identificare aree a potenziale rischio per la biodiversità Un’attività importante per le analisi in ambito ambientale, non solo sulla biodiversità, ma anche sui cambiamenti climatici, così come per le valutazioni sociali, è la tracciabilità di prodotti e processi produttivi. Questa pratica sta assumendo un ruolo sempre più centrale nelle strategie di business, in ottica di identificazione e valutazione di rischi, opportunità e impatti della catena di fornitura. Dal 2023, il Gruppo traccia, a livello di regione, oltre l’80%4 in volume per ciascuno dei tessuti e filati di nylon, poliestere, cotone e lana, in aggiunta al 100% già tracciato per la materia prima piuma dal 2015. In particolare, le materie prime di origine naturale e animale, ovvero cotone e lana, sono state tracciate a partire dalle fasi di coltivazione o allevamento, includendo, dove applicabile, i processi di filatura, tessitura, maglieria, tintura e finissaggio; le materie prime di origine
[E4–3] Azioni e risorse relative alla biodiversità e agli ecosistemi
2 Organizzazione no-profit che riconosce e premia gli agricoltori e gli allevatori per le loro pratiche ambientali.