Gruppo Moncler | Relazione Finanziaria Annuale 2024 Relazione sulla gestione 270 Gruppo Moncler | Relazione Finanziaria Annuale 2024 Relazione sulla gestione 271
Per i fornitori di materie prime, una leva che contribuisce a mitigare i potenziali rischi in materia di diritti umani è rappresentata dalla progressiva introduzione di materie prime certificate secondo standard quali, ad esempio, il Responsible Wool Standard (RWS), il Responsible Alpaca Standard (RAS) e il Responsible Mohair Standard (RMS), che includono criteri che vanno oltre il semplice benessere animale e comprendono aspetti sociali. Il Gruppo utilizza anche la formazione e il capacity building come strumenti per prevenire potenziali impatti negativi e contestualmente promuovere una gestione responsabile delle tematiche sociali e ambientali lungo la catena di fornitura. In questo ambito, nel 2024 è proseguita la formazione sul Codice Etico tramite un modulo dedicato disponibile sul portale fornitori, che include una sezione specifica sui princìpi di rispetto dei diritti umani. La partecipazione a questo corso è richiesta a tutti i fornitori al momento della registrazione sul portale. Inoltre, il Gruppo, con il supporto dell’International Training Centre of the International Labour Organization (ITCILO), ha continuato a offrire formazione mirata sui diritti umani sia ai propri dipendenti sia ai fornitori. Il corso è tradotto in tutte le lingue rilevanti per il Gruppo e viene aggiornato annualmente. Sono inoltre proseguiti i programmi di capacity building su temi chiave come il living wage (vedi anche pag. 313) e sull’importanza di adottare meccanismi di efficienza energetica e promuovere l’uso di energia rinnovabile lungo la filiera (vedi anche pagg. 113; 162–163; 166; 328), coinvolgendo complessivamente 41 fornitori durante l’anno. Oltre alle continue attività di sensibilizzazione avviate sui temi etici, sociali, ambientali e di benessere animale, Moncler sostiene alcuni fornitori ritenuti strategici, mettendo a disposizione sia degli esperti in materia di salute e sicurezza per fornire consulenza e sviluppare la conoscenza sia un supporto operativo per far fronte a investimenti in macchinari tecnologicamente all’avanguardia per lavorazioni particolari (otto fornitori nel 2024). Dal 2022 il programma è stato esteso anche ai fornitori di Stone Island.
• Adozione di misure correttive o di rimedio Nel caso in cui dalle attività di audit dovessero emergere violazioni delle leggi applicabili o dei princìpi contenuti nei Codici e nelle politiche del Gruppo, la Società richiede al fornitore di attuare adeguate azioni per risolvere le non conformità (vedi anche pagg. 270–271). Fermo restando l’atteggiamento di tolleranza zero verso violazioni gravi, per le quali il Gruppo si riserva il diritto di risolvere con effetto immediato il rapporto contrattuale
in essere con il fornitore, entrambi i Marchi sono impegnati ad accompagnare la propria filiera di fornitura in un percorso di consapevolezza e di miglioramento continuo, richiedendo l’implementazione di azioni correttive laddove se ne rilevasse la necessità. A seguito di ogni audit viene infatti rilasciato un piano di azioni di miglioramento la cui implementazione è oggetto di verifiche successive; a tal proposito il Gruppo si impegna a supportare proattivamente tutti i fornitori nell’attuazione delle azioni correttive concordate. Al fine di verificare l’effettiva adozione delle misure correttive entro la scadenza condivisa, il Gruppo svolge degli audit di follow up sia on site sia documentali. Con riferimento ai 546 siti dei fornitori auditati su aspetti etico-sociali e ambientali nel 2024, a fine anno circa il 94% di essi è risultato in linea con i più alti standard sociali e ambientali previsti dal Gruppo (tale percentuale è pari al oltre il 95% se si considerano i “critical supplier”), con circa il 3% di essi (16 fornitori) è stata interrotta la collaborazione, mentre il restante 3%, a fine 2024, risultava avere ancora in essere non-compliance in quanto l’attività di audit era avvenuta a ridosso degli ultimi mesi dell’anno e non erano stati ancora chiusi tutti i progetti per sanare le non conformità. Con particolare riferimento agli aspetti sociali, nel corso del 2024 in 104 dei 546 siti oggetto di audit sono state rilevate non-compliance ed è stato rilasciato il relativo piano di azioni di miglioramento. Le principali aree di non conformità hanno riguardato temi di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro (73%), nel 23% dei casi aspetti relativi alla gestione dei rapporti di lavoro (non conformità attinenti al trattamento salariale e retributivo (11%), agli orari lavorativi (6%), alla gestione dei contratti di lavoro (6%)) e, solo nel 4% dei casi, a tematiche relative ai diritti umani. Per le non conformità meno critiche è stato concordato con i fornitori di implementare tempestivamente un piano di risoluzione delle stesse, mentre nei casi più critici è stata sempre interrotta la collaborazione con il fornitore. Infine, il Gruppo esamina ogni situazione per verificare se dalle non conformità emerse siano scaturiti impatti negativi sui lavoratori; in caso di impatti negativi accertati, il Gruppo verifica se gli stessi ricadano o meno nell’ambito della propria responsabilità valutandone la correlazione con lo svolgimento delle proprie attività. Qualora tale correlazione sussista, il Gruppo adotta misure adeguate per rimediare agli impatti sui lavoratori nella catena del valore, collaborando, quando necessario, con le autorità competenti a livello nazionale e internazionale e con i propri fornitori e partner per risolvere adeguatamente tali situazioni. Il Gruppo si attende, inoltre, che anche i fornitori e partner commerciali adottino misure di mitigazione
e rimedio per le violazioni dei diritti umani nelle loro attività, integrando questi obblighi nei propri contratti.
Il processo di due diligence ha contribuito a rafforzare nel tempo la consapevolezza e la cultura dei diritti umani, nonché dei rischi a essi associati, sia all'interno dell'azienda sia lungo la catena di fornitura. Le azioni intraprese hanno dimostrato la loro efficacia nel tempo, portando alla selezione di fornitori a rischio sempre minore e dimostrando che le non conformità, risolte grazie ai piani di miglioramento implementati durante i cicli di audit triennali, non si ripresentano nei successivi audit.