Gruppo Moncler | Relazione Finanziaria Annuale 2024 Relazione sulla gestione 155Gruppo Moncler | Relazione Finanziaria Annuale 2024 Relazione sulla gestione 154
[E1 GOV–3] Integrazione delle prestazioni in termini di sostenibilità nei sistemi di incentivazione
La Politica di Remunerazione1 di Moncler è definita in coerenza con il modello di governance adottato dalla Società e con le raccomandazioni del Codice di Corporate Governance. Tra gli altri aspetti considera obiettivi di sostenibilità, inclusi quelli climatici, il cui raggiungimento concorre alla valutazione delle performance dei membri degli organi di amministrazione, direzione e controllo.
Come dettagliato nel capitolo ESRS 2, GOV-3 (vedi anche pag. 104), il sistema di incentivazione di breve termine (Management By Objectives — MBO) include obiettivi ESG (Environmental, Social e Governance) legati al Piano Strategico di Sostenibilità 2020-2025 con riferimento all’anno di competenza. Per quanto riguarda il pilastro del Piano relativo alla lotta ai cambiamenti climatici, gli obiettivi includono tra gli altri il miglioramento dell’efficienza energetica e la riduzione delle emissioni di CO2. L’incidenza dell’indicatore ESG sulla remunerazione variabile è pari al 10%.
Il sistema di incentivazione di medio-lungo termine (Long Term Incentive — LTI) prevede piani di incentivazione su base azionaria che includono un indicatore ESG correlato a obiettivi di sostenibilità specifici, che, relativamente alla lotta ai cambiamenti climatici, per il primo ciclo del “Piano di Performance Shares 2022”, riguardano il mantenimento nel 2024 della carbon neutrality delle sedi del Gruppo nel mondo attraverso l’utilizzo del 100% di energia proveniente da fonti rinnovabili, il 90% di veicoli del parco auto aziendale a basse emissioni e la compensazione delle emissioni residue non evitabili. L’incidenza dell’indicatore ESG sulla remunerazione variabile è pari al 15% (si veda anche pag. 104).
Inoltre, il sistema di incentivazione di medio-lungo termine prevede un criterio di over performance che riflette il conseguimento di un’elevata valutazione della performance di sostenibilità del Gruppo da parte di una delle primarie agenzie di rating ESG.
1 Per ulteriori informazioni rispetto al sistema di remunerazione di Moncler si rinvia alla Relazione sulla Remunerazione 2025 contenente la nuova Politica che sarà sottoposta al voto dell’Assemblea del 16 aprile 2025 e alle precedenti versioni disponibili sul sito www.monclergroup.com, Sezione “Governance/Remunerazione”.
[E1 SBM–3] Impatti, rischi e opportunità rilevanti e loro interazione con la strategia e il modello aziendale; [E1 IRO–1] Descrizione dei processi per individuare e valutare gli impatti, i rischi e le opportunità rilevanti legati al clima Ai fini del processo di doppia rilevanza, il Gruppo ha identificato e valutato impatti, rischi e opportunità legati anche ai cambiamenti climatici (la valutazione non ha preso in considerazione le azioni di mitigazione messe in atto dal Gruppo).
Per la valutazione degli impatti, il Gruppo si è basato su dati e informazioni raccolti negli anni per il calcolo e il monitoraggio dei consumi energetici e delle emissioni di gas a effetto serra lungo l’intera catena del valore, in conformità con le linee guida del Greenhouse Gas Protocol (vedi anche pagg. 167–174). Le valutazioni hanno evidenziato impatti attuali derivanti dalle emissioni generate dai processi produttivi e dalle attività, riconducibili alle seguenti tipologie:
• emissioni dirette (scope 1), generate nelle sedi aziendali a gestione diretta a livello globale, inclusi uffici, negozi, stabilimenti produttivi e il polo logistico;
• emissioni indirette riconducibili al consumo di energia elettrica acquistata (scope 2), relative alle sedi aziendali a gestione diretta a livello globale, inclusi uffici, negozi, stabilimenti produttivi e il polo logistico;
• emissioni lungo la catena del valore (scope 3), comprendenti le attività a monte e a valle.
Per la valutazione di rischi e opportunità legati ai cambiamenti climatici, il Gruppo ha preso in considerazione anche i risultati delle analisi svolte su base volontaria dal 2021, secondo le raccomandazioni della Task Force on Climate-related Financial Disclosures (TCFD) che si concentrano su quattro pilastri fondamentali: Governance, Strategia, Gestione dei Rischi, Metriche e Obiettivi. Tali analisi sono coordinate dal responsabile della funzione di Risk Management incaricato della gestione integrata dei rischi (Enterprise Risk Management — ERM), per conto dell’Amministratore Incaricato del Sistema di Controllo Interno e Gestione dei Rischi (SCIGR), in collaborazione con l’Unità di Sostenibilità. I risultati delle valutazioni sono integrati nel modello ERM, che stima la probabilità di accadimento e l’effetto finanziario dei rischi. Questo approccio contribuisce a individuare e monitorare nel tempo gli asset e le aree di business in cui sono necessari maggiori impegni nell’ottica della transizione verso un modello a più basso impatto e a definire azioni di mitigazione mirate per assicurare una strategia di business resiliente. Tali analisi, infatti, hanno l’obiettivo di comprendere l’evoluzione del clima e le tendenze che potrebbero influenzare le attività aziendali,
fornendo una base solida per adattare le strategie operative nel lungo termine. I risultati vengono periodicamente condivisi con il Comitato Controllo, Rischi e Sostenibilità garantendo un’efficace supervisione e integrazione nella strategia aziendale.
Nell’ambito del processo per l’identificazione dei rischi legati al clima, il Gruppo ha individuato:
• rischi fisici, ovvero legati all’impatto fisico degli eventi climatici, identificati attraverso strumenti come mappe di rischio climatico (ad esempio, per i rischi connessi all’acqua come il rischio di inondazione, è stato utilizzato l’Aqueduct Water Risk Atlas),
• rischi di transizione, ovvero quelli derivanti dal processo di transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio, connessi ad esempio a cambiamenti delle politiche pubbliche, delle normative, della tecnologia e delle scelte dei clienti.
Le analisi sono svolte considerando sia le sedi a gestione diretta che la catena del valore, con particolare attenzione alle materie prime e ai siti produttivi della filiera.
I rischi identificati vengono analizzati qualitativamente e quantitativamente e le relative valutazioni vengono aggiornate periodicamente, utilizzando scenari climatici coerenti con le raccomandazioni della TCFD e basati su proiezioni scientifiche.
Con riferimento ai rischi fisici, è stata effettuata una valutazione sulla base degli scenari climatici identificati dall’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), ovvero RCP2 2.6, RCP 4.5 e RCP 8.5. Nello specifico, gli scenari RCP 4.5 e RCP 8.5 presentano rispettivamente uno scenario di emissioni intermedio, allineato all’Accordo di Parigi, e uno business-as-usual con emissioni di gas ad effetto serra in aumento e con limitate politiche climatiche. L’analisi viene eseguita su tre diversi orizzonti temporali al fine di valutare come gli eventi climatici possano evolvere e influenzare il business.
2 Representative Concentration Pathway.