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INVESTOR RELATIONS DI MONCLER
L’attenzione all’animal welfare rappresenta per il Gruppo Moncler un’area di particolare attenzione.
Come delineato nel Codice di Condotta dei Fornitori e confermato all’interno del Raw Material Manual, tutti i partner sono tenuti a rispettare le normative vigenti sulla salute e il benessere animale e a osservare rigorosi standard di tutela che coprono ogni fase del trattamento degli animali.
In particolare, i fornitori devono garantire il rispetto delle “Cinque Libertà” per il benessere degli animali da allevamento: libertà dalla sete e dalla fame; libertà dal disagio fisico e termico; libertà dal dolore, dalle ferite e dalle malattie; libertà di esprimere comportamenti naturali; libertà dalla paura e dal dolore.
Il Codice richiede che i fornitori adottino tutte le misure necessarie per proteggere le esigenze comportamentali, biologiche ed emotive degli animali, tutelando la biodiversità degli ecosistemi nelle aree di approvvigionamento e che forniscano la provenienza dei materiali di origine animale.
Il Gruppo, inoltre, si impegna a non utilizzare materiali derivati da specie a rischio di estinzione secondo la Convenzione CITES (Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora).
Piuma
La piuma è una delle materie prime più importanti per Moncler. A tutti i fornitori non solo sono richiesti i più alti standard di qualità ma anche di agire in modo responsabile e nel pieno rispetto del benessere animale.
Con l’obiettivo di tutelare il benessere animale, Moncler richiede e verifica che le sue filiere di approvvigionamento della piuma rispettino stringenti requisiti enunciati nel Protocollo tecnico Moncler chiamato DIST (Down Integrity System & Traceability) consultabile alla pagina dist.moncler.com. Il Protocollo DIST, la cui applicazione è stata avviata nel 2015, norma le modalità di allevamento delle oche bianche, la tracciabilità e la qualità tecnica della piuma. Moncler acquista solo piuma che ha ottenuto la certificazione DIST.
Tra i requisiti base che devono essere rispettati ad ogni livello della filiera, si evidenziano i seguenti:
• la piuma deve essere ricavata esclusivamente da oche bianche allevate e provenienti dalla filiera alimentare di cui la piuma è un by-product (prodotto secondario);
• non è ammessa alcuna forma di spiumaggio degli animali vivi o di alimentazione forzata.
Il Protocollo, definito tenendo in considerazione le peculiarità della struttura della filiera di approvvigionamento di Moncler, è il risultato di un dialogo aperto e costruttivo alimentato da un multi-stakeholder forum, istituito nel 2014, che ha preso in considerazione le aspettative dei vari portatori di interesse adottando un approccio scientifico e olistico al tema del benessere degli animali. Il forum, presieduto da un Professore ordinario presso il Dipartimento di Management dell’Università Ca’ Foscari di Venezia con specifica conoscenza e competenza nelle tematiche di sostenibilità, è composto oltre che da personale Moncler, da esperti provenienti dal Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università degli Studi di Milano, dall’Istituto Nazionale Polacco di zootecnia Koluda Wielka, da Compassion in World Farming, organizzazione non governativa che si occupa del benessere degli animali negli allevamenti, da società di certificazione e consulenza (SGS, Control Union, IDFL, KPMG) e, a partire dal 2023, a seguito dell’inclusione nel protocollo DIST anche dei moduli specifici sui diritti umani e sulla compliance ambientale, anche da rappresentanti dell’International Labour Organization. Con la convinzione che il dialogo sia fonte di miglioramento, a febbraio 2025 è stato organizzato l’undicesimo multi-stakeholder forum durante il quale sono stati discussi i risultati del processo di certificazione ed eventuali evoluzioni future.
Nel Protocollo il benessere animale è valutato secondo una prospettiva innovativa. Accanto all’approccio tradizionale che considera
l’ambiente in cui vive l’animale (disponibilità di cibo e di acqua, spazio adeguato per il movimento, ecc.) il DIST, in linea con le indicazioni della Commissione Europea, valuta il benessere basandosi anche su un’attenta osservazione dell’animale attraverso le cosiddette Animal-Based Measure (ABM)1. Le ABM consentono una valutazione diretta dello stato dell’animale, ossia di come l’oca risponde ai diversi fattori dell’ambiente in cui vive (outcome approach). Gli indicatori Animal-Based utilizzati nel Protocollo DIST sono nove e includono, tra gli altri, quelli volti all’identificazione di comportamenti o aspetti anomali come la plumofagia2, la presenza di ali dislocate o rotte, di irregolarità delle piume, di becco con colore irregolare. Queste situazioni sono infatti associabili a contesti in cui il benessere dell’oca è compromesso a causa di diversi fattori, tra cui l’elevata densità di allevamento, una dieta inadeguata, l’assenza di accesso all’esterno oppure inappropriate modalità di gestione degli animali.
Un altro indicatore importante e innovativo introdotto nel Protocollo è la valutazione della relazione uomo-animale attraverso la risposta a un test specifico (HAR test, Estep and Hetts, 1992).
Tutti i fornitori si devono attenere scrupolosamente ai requisiti previsti dal Protocollo, a garanzia della tracciabilità della materia prima, del rispetto dell’animale e della più alta qualità ad ogni anello della catena di fornitura.
Per verificare il rispetto dei princìpi contenuti nel Protocollo, Moncler svolge costantemente delle stringenti attività di audit sul campo lungo tutta la sua filiera della piuma che è particolarmente verticalizzata. La filiera include diverse tipologie di soggetti: gli allevamenti di oche, i macelli dove gli animali vengono abbattuti principalmente per la produzione di carne e dove successivamente viene prelevata la piuma, le aziende che effettuano le fasi di lavaggio, pulizia, selezione e lavorazione della materia prima. Inoltre, vanno considerati i façonisti che, a valle del processo di acquisto della piuma, confezionano il prodotto finito.
Al fine di garantire la massima imparzialità delle verifiche:
• gli audit sono commissionati e pagati direttamente da Moncler e non dal fornitore;
• l’attività di audit e certificazione è stata affidata a un ente terzo qualificato i cui auditor sono stati formati da veterinari e zootecnici del Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università degli Studi di Milano;
• l’operato dell’ente certificatore è a sua volta soggetto alla verifica di un altro organismo di certificazione esterno accreditato.
In particolare, nel 2024 sono stati condotti 210 audit on site di terza parte, verificando così tutte le entità della filiera. In tutti i casi in cui sono state riscontrate delle non conformità non gravi durante le attività di verifica, gli allevamenti hanno dovuto mettere in atto tempestive azioni correttive prima di ottenere la certificazione. Durante gli audit svolti in nessuna farm sono stati riscontrati casi di spiumaggio di animali vivi o di alimentazione forzata.
Per comunicare in modo trasparente l’impegno dell’Azienda in tale ambito, all’interno di tutti i capi Moncler è inserita un’etichetta con l’indicazione “Piuma certificata DIST”. Questo importante risultato è stato ottenuto grazie all’estensione della tracciabilità della piuma, secondo i princìpi definiti nel Protocollo DIST, fino all’ultima parte della catena di fornitura, ossia fino al prodotto finito.
Al fine di favorire un percorso di miglioramento continuo, Moncler si impegna a coinvolgere e sensibilizzare la propria filiera anche attraverso attività di formazione. A tal proposito, nel corso del 2024 è proseguita l’attività di training per i façonisti del capospalla e della maglieria sul rispetto della procedura di tracciabilità. Inoltre, anche nel
corso del 2024 sono state svolte diverse sessioni di formazione online con gli auditor della società terza specializzata che conduce sul campo le verifiche sui requisiti presenti nei nuovi moduli relativi ai diritti umani e alla compliance ambientale.
Il Protocollo DIST è un documento stringente e innovativo e vuole continuare ad esserlo. È per questo che è in continua evoluzione ed è soggetto a revisione periodica attraverso il multi-stakeholder forum. Moncler non intende infatti accontentarsi dei risultati ottenuti, ancorché significativi, ma è determinata a continuare ad impegnarsi per promuovere standard sempre più ambiziosi, accogliendo anche gli spunti di riflessione forniti dagli stakeholder.
Anche Stone Island è impegnata a garantire che la piuma utilizzata nei propri prodotti sia ottenuta nel rispetto del benessere animale. L’Azienda dal 2019 utilizza solo piuma d’anatra certificata secondo il protocollo Responsible Down Standard (RDS). Lo standard ha come obiettivo quello di garantire che le piume impiegate provengano da allevamenti che tutelano il benessere animale lungo tutta la filiera produttiva ed una tracciabilità completa dei materiali certificati. In particolare, dal 2023, su tutti i prodotti del marchio Stone Island contenenti piuma, viene applicata una etichetta che riporta il logo RDS e le informazioni relative alla certificazione secondo le linee guida dello standard. Inoltre, a partire dal 2023, tutti i fornitori della filiera piuma certificata RDS sono stati oggetto di audit di terza parte per verificare la compliance con i nuovi moduli del Gruppo relativi a diritti umani e ambiente.
Pelliccia
Il Gruppo Moncler, con l’adesione alla Fur-Free Retailer Policy, si è impegnato a non utilizzare pelliccia animale in tutte le sue collezioni. Il termine “pelliccia” si riferisce a qualsiasi pelle con pelo proveniente da animali allevati o catturati in natura esclusivamente o prevalentemente per la loro pelliccia, ad esempio volpe, visone, coyote, finnraccon, ermellino, coniglio, ecc..
Non rientrano in questa definizione di “pelliccia” le pelli con pelo corto (es. shearling) o lungo, provenienti da animali allevati principalmente per la filiera alimentare (es. vitello, bovino, pecora, agnello e capra). Per assicurare che tali animali siano effettivamente un prodotto secondario della filiera alimentare il Gruppo richiede che venga svolto un audit di terza parte sulla filiera.
L’ultima collezione del marchio Moncler che includeva pelliccia è stata la collezione Autunno/Inverno 2023, mentre Stone Island non utilizza pelliccia dal 2018.
In alternativa alla pelliccia, il Gruppo utilizza anche materiali sintetici.
Lana
Per tutelare il benessere animale, il Gruppo Moncler si è dato degli obiettivi anche rispetto alle diverse tipologie di lana.
In particolare, per quanto riguarda la lana merino si è impegnato ad acquistare solo lana merino certificata mulesing free dalle collezioni 2025, ovvero proveniente da pecore non sottoposte alla pratica del mulesing, che consiste nella rimozione di una parte di pelle intorno alla coda per prevenire infezioni parassitarie. Nelle collezioni 2024 circa il 93% della lana merino è realizzato con materiali certificati mulesing free.
Il Gruppo si è inoltre impegnato ad arrivare complessivamente al 70% di lana certificata (ad esempio Responsible Wool Standard (RWS), Nativa o Sustainawool) al 20253. Nelle collezioni 2024 circa il 70% della lana è certificata.
Inoltre, il Gruppo utilizza solo alpaca e mohair certificati rispettivamente secondo il Responsible Alpaca Standard (RAS) e Responsible Mohair Standard (RMS).
Un’attività importante per le analisi in ambito ambientale e sociale è la tracciabilità di prodotti e processi produttivi. Questa pratica sta assumendo un ruolo sempre più centrale nelle strategie di business, in ottica di identificazione e valutazione di rischi, opportunità e impatti della catena di fornitura.
Dal 2023, il Gruppo traccia, a livello di regione, oltre l’80%4 in volume per ciascuno dei tessuti e filati di nylon, poliestere, cotone e lana, in aggiunta al 100% già tracciato per la materia prima piuma dal 2015. In particolare, le materie prime di origine naturale e animale, ovvero cotone e lana, sono state tracciate a partire dalle fasi di coltivazione o allevamento, includendo, dove applicabile, i processi di filatura, tessitura, maglieria, tintura e finissaggio; le materie prime di
origine sintetica, ossia nylon e poliestere, sono state invece tracciate dalle fasi di filatura includendo, dove applicabili, i processi di tessitura, tintura, stampa e finissaggio.
A seconda delle tipologie di materiali e maturità delle soluzioni tecniche sul mercato, sono state poi vagliate attività e progetti di verifica delle informazioni che comprendono test di laboratorio e certificati a supporto dell’affidabilità e della solidità delle informazioni raccolte. Ad esempio, per i materiali in cotone sono utilizzati test isotopici per indagare sull’origine geografica dichiarata, mentre per quelli in cotone biologico vengono svolti test del DNA per verificare l’eventuale presenza di organismi geneticamente modificati (OGM). Infine, per i materiali realizzati in poliestere riciclato sono effettuati test per
indagare la presenza di specifici indicatori relativi al contenuto di materiale riciclato. Per quanto riguarda i materiali certificati (ad esempio GOTS, OCS, GRS, ecc.), vengono richiesti ai fornitori certificazioni e/o documenti attestanti che il materiale acquistato sia allineato allo standard richiesto.
Nel 2024, sono stati ulteriormente potenziati la digitalizzazione e il consolidamento dei dati di tracciabilità attraverso una piattaforma gestita in collaborazione con un partner terzo, ottimizzando la raccolta delle informazioni dai fornitori. Questo progetto si è rivelato cruciale per approfondire la conoscenza delle dinamiche della catena di fornitura e migliorare la qualità dei dati primari, consentendo analisi più precise di carbon e water footprint.
NOTE
1 Le Animal-Based Measures sono indicatrici, rilevabili direttamente sull’animale, che valutano lo stato reale dell’animale stesso in relazione alla sua capacità di adattamento a specifici ambienti di allevamento. Tali misure comprendono indicatori fisiologici, patologici e comportamentali.
2 La plumofagia è un comportamento anormale nella specie avicola che consiste nel beccare le piume di un altro soggetto o strapparle con il becco.
3 Il valore considera il fabbisogno in peso di filati e tessuti utilizzati complessivamente per la produzione delle collezioni PE e AI 2025.
4 Il valore è calcolato sul fabbisogno in peso utilizzato complessivamente per la produzione delle collezioni PE e AI 2024.