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INVESTOR RELATIONS DI MONCLER

PRINCIPALI RISCHI

La normale gestione del business e lo sviluppo della propria strategia espone il Gruppo Moncler a diverse tipologie di rischio che potrebbero influire negativamente sui risultati economici e sulle condizioni patrimoniali e finanziarie del Gruppo stesso. Tali rischi sono integrati nel processo di Enterprise Risk Management (ERM) aziendale. L’ente deputato alla gestione dell’ERM promuove il coordinamento tra le funzioni interne coinvolte, al fine di garantire coerenza ed efficacia nel presidio e nel monitoraggio dei principali rischi all’interno dell’organizzazione aziendale.
I più importanti rischi di business sono monitorati dal Comitato Controllo, Rischi e Sostenibilità e periodicamente esaminati dal Consiglio di Amministrazione, il quale ne tiene conto nello sviluppo della strategia.

 

RISCHI CONNESSI AI CONFLITTI TRA RUSSIA-UCRAINA E ISRAELE-PALESTINA
Il conflitto tra Russia e Ucraina, iniziato il 24 febbraio 2022, e il conflitto tra Israele e Palestina, iniziato il 7 ottobre 2023, hanno conseguenze importanti a livello globale non solo per le gravi crisi umanitarie che ne conseguono, ma anche per gli effetti economici sui mercati globali, riflessi tra l’altro in aumenti dei tempi e dei costi dei trasporti, dei costi dell’energia e delle materie prime.
Il Gruppo Moncler ha interrotto le proprie attività commerciali in Russia dopo lo scoppio del conflitto e ha delle attività del tutto trascurabili in Israele.
Si specifica, inoltre, che il Gruppo non ha fornitori di materie prime in Russia, Ucraina, Israele o Palestina, né siti produttivi ivi localizzati. Tuttavia, non si può escludere che un inasprimento dei conflitti possa avere ripercussioni imprevedibili su paesi limitrofi dove produce il Gruppo, con impatto sulla capacità produttiva, per esempio a seguito dell’interruzione temporanea della fornitura di energia elettrica, e sui tempi e costi di approvvigionamento. La situazione viene costantemente monitorata per poter prontamente reagire ad un eventuale ulteriore esacerbarsi dei
conflitti.

 

RISCHI CONNESSI AI MERCATI IN CUI OPERA IL GRUPPO E ALLE CONDIZIONI GEOPOLITICHE ED ECONOMICHE GENERALI
Il Gruppo opera nel settore dei beni di lusso, caratterizzato da un’importante correlazione tra la domanda dei beni e il livello di ricchezza, il livello di crescita economica e di stabilità politica dei Paesi in cui la domanda è generata. La capacità del Gruppo di sviluppare il proprio business dipende, quindi, anche dalla stabilità politica e dalla situazione economica dei vari Paesi in cui esso opera.
Nonostante Moncler sia presente con le proprie attività in un numero significativo di Paesi in tutto il mondo, riducendo con ciò il rischio di un’elevata concentrazione del business in aree geografiche circoscritte, l’eventuale deterioramento delle condizioni economiche, sociali, o politiche in uno o più mercati in cui esso opera potrebbe provocare conseguenze negative sulle vendite e sui risultati economici e finanziari.
Anche un’eventuale introduzione da parte di enti nazionali o sovranazionali di vincoli allo spostamento delle persone – come conseguenza, ad esempio, di crisi internazionali e di pandemie –, atti terroristici, così come le tensioni nell’area Asia-Pacifica o l’introduzione di eventuali limitazioni alle esportazioni a seguito di sanzioni commerciali o finanziarie, potrebbero avere un’incidenza sulle vendite soprattutto in relazione a specifiche aree geografiche. In particolare, negli ultimi anni è aumentata la rilevanza dei mercati asiatici per il settore dei beni di lusso, arrivando a rappresentare per il marchio Moncler a fine 2023 la metà del fatturato; mentre Stone Island, avendo solo di recente avviato un’espansione internazionale in particolare in Asia e America, rimane più esposta al mercato Europeo (70% dei ricavi dei dodici mesi dell’esercizio 2023).

 

RISCHI LEGATI AD ATTACCHI CIBERNETICI (“CYBER RISKS”) E ALLA TUTELA DEI DATI PERSONALI
La rapida evoluzione tecnologica e la crescente complessità organizzativa del Gruppo, unitamente alla crescente sofisticazione e frequenza degli attacchi informatici, non escludono il potenziale rischio per il Gruppo di attacchi cyber, mediante l’utilizzo di innovative tecniche di attacco.
A tale riguardo Moncler investe in modo significativo nel proprio modello di gestione dei rischi cibernetici in ottica di business continuity e di protezione dei dati personali, con l’adozione delle migliori tecnologie e metodologie di identificazione delle vulnerabilità e di protezione dei sistemi, garantendo la presenza di competenze qualificate in ambito di cyber sicurezza, la formazione del proprio personale e un attento processo di valutazione e revisione periodica dei rischi, anche in relazione alle terze parti.

 

RISCHI CONNESSI AL COSTO ED ALLA DISPONIBILITÀ DI MATERIE PRIME DI ELEVATA QUALITÀ, AL CONTROLLO DELLA FILIERA E AI RAPPORTI CON I FORNITORI
La realizzazione dei prodotti a marchio Moncler e Stone Island richiede materie prime di elevata qualità, tra le quali, a titolo esemplificativo, piuma, nylon, cotone e lana. Il prezzo e la disponibilità delle materie prime dipendono da un’ampia varietà di fattori, in larga misura non controllabili dal Gruppo e difficilmente prevedibili.
Nonostante il Gruppo sia sempre riuscito a garantirsi un approvvigionamento di materie prime commisurato alle esigenze produttive per quantità e qualità, non si può escludere che l’insorgere di ulteriori tensioni sul fronte dell’offerta possano comportare difficoltà di approvvigionamento e un ulteriore incremento dei costi, con conseguenze negative sui suoi risultati economici. Al fine di minimizzare i rischi legati alla potenziale indisponibilità delle materie prime nei tempi richiesti dalla produzione, Moncler adotta una strategia multi-sourcing di diversificazione dei fornitori e programma gli acquisti con un orizzonte temporale di medio termine. Inoltre, i fornitori di materie prime devono contrattualmente rispettare precisi vincoli di qualità, composizione e prestazione e rispetto delle leggi vigenti in materia di protezione dei lavoratori, condizioni di lavoro e conformità alle normative giuslavoristiche locali, rispetto del benessere animale, dell’ambiente e nell’uso di sostanze chimiche pericolose.
Con riferimento ai diritti dei lavoratori, il Gruppo Moncler include tra i criteri di qualifica dei fornitori il superamento di audit sociali svolti da professionisti qualificati.
Relativamente al rispetto degli animali, il marchio Moncler ha costituito un multi-stakeholder forum che ha approvato e continuamente monitora e integra il Protocollo DIST (Down Integrity System & Traceability) dedicato alla piuma, a cui i fornitori si devono attenere scrupolosamente, a garanzia della tracciabilità della materia prima, del rispetto dell’animale e della più alta qualità lungo tutta la filiera. Relativamente alle sostanze chimiche pericolose, il Gruppo richiede ai propri fornitori di operare nel rispetto assoluto delle più restrittive legislazioni internazionali applicabili in materia di sostanze chimiche pericolose o potenzialmente pericolose, tra cui il regolamento europeo REACH, gli standard cinesi GB , le norme giapponesi JIS e di conformarsi alla Product Restricted Substance List (PRSL) e alla Manufacturing Restricted Substances List (MRSL) aziendali che includono non solo parametri derivanti da leggi, ma anche molti requisiti volontari più restrittivi, in linea con un approccio precauzionale.

 

RISCHI CONNESSI ALL’IMMAGINE, ALLA REPUTAZIONE E ALLA RICONOSCIBILITÀ DEI MARCHI
Il settore dei beni di lusso è influenzato dai cambiamenti dei gusti e delle preferenze dei consumatori, nonché degli stili di vita nelle diverse aree geografiche in cui il Gruppo opera. Il successo del Gruppo Moncler è influenzato in maniera rilevante dall’immagine, dalla reputazione e dalla riconoscibilità dei suoi marchi. Qualora in futuro il Gruppo non fosse in grado, attraverso i propri prodotti e le proprie iniziative, di mantenere alta l’immagine, la reputazione e la
riconoscibilità dei propri marchi, le vendite e i risultati economici potrebbero risentirne.
Pertanto, il Gruppo si adopera costantemente per mantenere ed accrescere la forza del marchio Moncler e del marchio Stone Island prestando attenzione alla qualità dei prodotti, all’innovazione, alla comunicazione e allo sviluppo del proprio modello distributivo attraverso criteri di selettività, qualità e sostenibilità, anche nella scelta delle controparti con cui operare. Il Gruppo integra
valutazioni di sostenibilità, anche connesse al rispetto di valori locali (religiosi, culturali e sociali) nelle proprie strategie di comunicazione e marketing, ritenendo la continua creazione di valore per tutti i propri stakeholder fondamentale e prioritaria per rafforzare la propria reputazione.

 

RISCHI CONNESSI AI RAPPORTI CON I PRODUTTORI TERZI
Il Gruppo Moncler gestisce direttamente lo sviluppo delle collezioni così come l’acquisto o la scelta delle materie prime, mentre per la fase di confezionamento dei capi si avvale sia di fabbriche di proprietà, sia di soggetti terzi indipendenti che operano sotto la stretta supervisione del Gruppo (façonisti).
Nonostante il Gruppo non dipenda in misura significativa da alcun façonista, non può escludersi che l’eventuale interruzione o cessazione del rapporto con alcuni tra i façonisti più rilevanti possa influenzare in misura negativa l’attività del Gruppo con conseguenze sulle vendite e sui risultati economici.
Il Gruppo Moncler ha in essere un controllo costante sulla filiera di produttori terzi al fine di assicurarsi, oltre agli elevati requisiti di qualità e affidabilità finanziaria, il pieno rispetto, tra le altre, delle leggi sul lavoro, sulla sicurezza dei lavoratori e sull’ambiente, nonché dei principi del proprio Codice Etico e di Condotta dei Fornitori mediante audit presso i terzisti e presso i loro subfornitori. Tuttavia, non si può escludere il rischio che la controparte non rispetti pienamente i contratti stipulati con Moncler in termini di qualità, tempestività delle consegne rispetto delle normative applicabili.

 

RISCHI CONNESSI ALLA RETE DISTRIBUTIVA RETAIL
Il Gruppo Moncler genera con il brand Moncler la maggior parte dei propri ricavi attraverso il canale retail, costituito da negozi monomarca gestiti direttamente (DOS) e dal negozio online, mentre il marchio Stone Island è maggiormente esposto al canale wholesale (58% dei ricavi dell’esercizio 2023). Il Gruppo ha dimostrato negli anni la capacità di aprire nuovi negozi nelle posizioni più prestigiose delle più importanti città del mondo e all’interno di department store di altissimo profilo, nonostante la competizione fra gli operatori del settore dei beni di lusso per assicurarsi tali posizioni sia molto forte. Per questo motivo, non si può escludere che in futuro il Gruppo possa incontrare difficoltà nell’apertura di nuovi punti vendita, con conseguenze negative sulle prospettive di crescita del business.
Inoltre, per sua natura, il business retail è caratterizzato da una maggiore incidenza di costi fissi, principalmente legati ai contratti d’affitto. Nonostante il management abbia dimostrato negli anni la capacità di sviluppare un business retail profittevole, non si può escludere che un eventuale rallentamento dei fatturati in aree geografiche specifiche, possa ridurre la capacità del Gruppo di generare profitto.

 

RISCHI AMBIENTALI
Le tematiche ambientali e i rischi ad esse correlati sono anch’essi oggetto di valutazione e definizione di piani di mitigazione.
Con riferimento ai rischi ambientali legati ai cambiamenti climatici, a partire dal 2021, il Gruppo rendiconta su base volontaria all’interno sia della Dichiarazione Non Finanziario sia nel CDP Climate Change questionnaire, i rischi aziendali legati ai cambiamenti climatici secondo le richieste dell’European Securities and Market Authority (ESMA) e le raccomandazioni della Task Force on Climate-related Financial Disclosures (TCFD) del Financial Stability Board: Governance, Strategia, Gestione dei Rischi, Metriche e Obiettivi.
I potenziali ed effettivi rischi analizzati riguardano l’intensificazione dei fenomeni climatici estremi, l’aumento delle temperature medie, l’aumento del costo di alcune tipologie di materie prime, l’introduzione di normative finalizzate a contenere il cambiamento climatico ed eventuali cambiamenti nelle abitudini di acquisto del cliente.
In aggiunta ai rischi legati ai cambiamenti climatici, il Gruppo identifica tra i rischi ambientali anche il mancato o incompleto rispetto di norme e leggi in materia che potrebbe comportare eventuali sanzioni di tipo penale e/o esborsi pecuniari; i fenomeni di inquinamento ambientale legati, ad esempio, ad emissioni incontrollate, a non adeguato smaltimento di rifiuti e acqua reflue o a sversamenti nel terreno di sostanze pericolose.
Il Gruppo è impegnato a prevenire e mitigare eventuali rischi ambientali attraverso diverse iniziative e progettualità.
Nel 2020, ha sottoscritto l’Iniziativa dei Science Based Targets (SBTi) definendo obiettivi di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra coerenti con l’impegno delle Nazioni Unite a limitare l’innalzamento massimo della temperatura mondiale rispetto ai livelli preindustriali.
Il Gruppo ha definito regole, processi e attività di controllo per prevenire e gestire eventuali rischi ambientali provenienti dai propri fornitori di lavorazioni e materie prime, tramite l’adozione del Codice Etico, del Codice di Condotta dei Fornitori e della Politica Ambientale, aggiornati a luglio 2022, contenenti disposizioni vincolanti il cui rispetto viene verificato tramite audit di compliance ambientale svolti da enti terzi specializzati.
Il Gruppo inoltre gestisce i rischi derivanti dall’interruzione temporanea dell’operatività derivante da eventi esterni o eventi naturali attraverso diverse iniziative tra cui piani di continuità oltre a polizze assicurative a copertura della perdita di integrità degli asset aziendali e dei danni derivanti dall’interruzione dell’attività di business.
Si prega di fare riferimento alla Dichiarazione Non Finanziaria 2023 per maggiori informazioni.

 

IMPATTO DELLE TEMATICHE RELATIVE AL CAMBIAMENTO CLIMATICO SUL BILANCIO CONSOLIDATO DEL GRUPPO
Il Gruppo ha definito una strategia climatica finalizzata alla riduzione delle emissioni di gas effetto serra (GHG), nell’intento di contribuire positivamente all’obiettivo globale di combattere il cambiamento climatico, in linea con quanto richiesto nell’Accordo di Parigi sul clima. Tale strategia, integrata nel modello di business del Gruppo, comprende obiettivi a medio e lungo termine.
In particolare, il Gruppo si è impegnato a ridurre, entro il 2030, del 70% le emissioni di CO2e assolute dello Scope 1 e Scope 2 (in linea con l’ambizione “1,5°”) e del 52% le emissioni di CO2e dello scope 3 (in linea con l’ambizione “Well-Below 2°”) per unità di prodotto venduto rispetto al 2021.
Inoltre, il Gruppo Moncler si è impegnato a raggiungere emissioni nette zero (Net Zero*) lungo tutta la catena del valore entro il 2050.
Tali obiettivi sono stati formalmente approvati dalla Science Based Targets initiative (SBTi)** e giudicati coerenti con il contributo richiesto alle aziende per limitare l’innalzamento massimo della temperatura mondiale rispetto ai livelli preindustriali.

Le principali azioni intraprese per il raggiungimento di tali obiettivi sono le seguenti:
• utilizzo di energia elettrica da fonti rinnovabili (sia acquistata che autoprodotta);
• implementazione di attività di efficienza energetica (sistemi di gestione degli edifici
Building Management System – BMS, sistemi di illuminazione, condizionamento e riscaldamento più efficienti, miglioramento dell’isolamento termico degli edifici e
promozione di standard ambientali per gli edifici);
• adozione di veicoli a basso impatto ambientale nella flotta di auto del Gruppo;
• ottenimento di certificazioni LEED per i nuovi negozi*** e per tutte le nuove costruzioni aziendali.

Per le emissioni di Scope 3:
• la progressiva introduzione di materiali “preferred” nelle collezioni;
• promozione di progetti di agricoltura rigenerativa;
• la decarbonizzazione della catena di fornitura attraverso misure di efficientamento energetico e l’adozione di energie da fonti rinnovabili.
Le azioni sopra descritte si riflettono e si rifletteranno sul Bilancio Consolidato del Gruppo in termini di nuovi investimenti e di operazioni ricorrenti (ad es. acquisto di certificati di garanzia di origine, acquisto di materie prime certificate, ecc.).

Il Gruppo rendiconta su base volontaria sia nella Dichiarazione Non Finanziaria sia nel CDP Climate Change questionnaire, i rischi aziendali legati ai cambiamenti climatici secondo le richieste dell’European Securities and Market Authority (ESMA) e le raccomandazioni della Task Force on Climate-related Financial Disclosures (TCFD) del Financial Stability Board: Governance, Strategia, Gestione dei Rischi, Metriche e Obiettivi.
È stato valutato l’impatto dei cambiamenti climatici anche con riferimento alle stime e alle valutazioni effettuate nel bilancio. Gli impatti a medio termine sono stati presi in considerazione nelle proiezioni del business plan che costituiscono la base per lo svolgimento dell’impairment test.
Alla data di rendicontazione, non vi sono effetti rilevanti sulle grandezze rappresentate nel Bilancio Consolidato del Gruppo.
Inoltre, per rafforzare l’impegno del Gruppo nei confronti delle tematiche ESG, a partire dal piano Performance Share 2020, è stato introdotto un ESG Performance Indicator focalizzato sulla carbon neutrality per tutte le sedi a gestione diretta del Gruppo nel mondo (uffici, negozi, polo logistico, siti produttivi), sulla riduzione della plastica monouso vergine di origine fossile e sul riciclo degli scarti di produzione di nylon, che tiene in considerazione anche l’inclusione del Gruppo negli indici Dow Jones Sustainability World e Europe.

 

RISCHI CONNESSI ALLA DIPENDENZA DA FIGURE CHIAVE
I risultati del Gruppo Moncler dipendono anche dall’abilità del management, che ha un ruolo determinante per lo sviluppo del Gruppo e che vanta una significativa esperienza nel settore dei beni di lusso. Qualora il rapporto in essere con alcune di queste figure professionali si interrompesse senza una tempestiva e adeguata sostituzione, la capacità competitiva del Gruppo e le relative prospettive di crescita potrebbero risentirne.
Il Gruppo Moncler si è dotato di una struttura operativa e dirigenziale capace di assicurare la continuità del business, anche attraverso la definizione di piani di successione e l’adozione di piani di ritenzione per le figure professionali chiave, nonché di programmi di talent management finalizzati allo sviluppo di competenze e al trattenimento dei talenti.

 

RISCHI CONNESSI ALLA CONTRAFFAZIONE DEI MARCHI E DEI PRODOTTI E ALLA TUTELA DEI DIRITTI DI PROPRIETÀ INTELLETTUALE
Il mercato dei beni di lusso è caratterizzato da fenomeni di contraffazione dei marchi e dei prodotti.
Il Gruppo Moncler ha effettuato importanti investimenti per l’adozione di tecnologie innovative che consentono di tracciare il prodotto lungo tutta la catena del valore per prevenire e mitigare gli effetti delle attività di contraffazione dei propri marchi e prodotti e per proteggere i propri diritti di proprietà intellettuale nei territori in cui opera. Tuttavia, non si può escludere che la presenza sul mercato di significative quantità di prodotti contraffatti possa influenzare negativamente l’immagine dei marchi, con conseguenze negative sulle vendite e sui risultati economici.

 

RISCHI CONNESSI ALL’EVOLUZIONE DEL QUADRO NORMATIVO
Il Gruppo Moncler opera in un contesto internazionale complesso ed è soggetto, nelle varie giurisdizioni in cui è attivo, a normative e regolamenti, che vengono costantemente monitorati per quanto attiene alla salute e alla sicurezza dei lavoratori, alla tutela dell’ambiente, alle norme sulla fabbricazione dei prodotti e sulla loro composizione, alla tutela dei consumatori, alla tutela dei dati personali, alla tutela dei diritti di proprietà industriale ed intellettuale, alle norme sulla concorrenza, a quelle fiscali e doganali, e, in generale, a tutte le disposizioni regolamentari di riferimento.
Il Gruppo opera secondo le disposizioni di legge vigenti ed ha istituito processi che garantiscono la conoscenza delle specificità normative locali nei contesti in cui opera e delle modifiche normative che via via intervengono. Tuttavia, poiché la normativa su alcune materie, ad esempio fiscali o di protezione dei dati personali, si caratterizza per un elevato grado di complessità, non si può escludere che un’interpretazione diversa da quella applicata dal Gruppo, possa avere un impatto
significativo sui risultati economici. A questo proposito, il Gruppo Moncler è impegnato in un programma di definizione di accordi preventivi (Advance Pricing Agreements) con le Autorità Fiscali dei principali Paesi in cui il Gruppo opera, in parte finalizzati e in parte in corso.
In aggiunta, l’emanazione di nuove normative o modifiche a quelle vigenti, che dovessero imporre l’adozione di standard più severi, ad esempio in materia di product compliance, potrebbero comportare, a titolo esemplificativo, costi di adeguamento delle modalità produttive o delle caratteristiche dei prodotti o, ancora, limitare l’operatività del Gruppo con conseguenze negative sui risultati economici.

 

RISCHI CONNESSI ALL’ANDAMENTO DEI TASSI DI CAMBIO
Il Gruppo Moncler opera sui mercati internazionali anche utilizzando valute diverse dall’Euro, quali prevalentemente Renminbi cinese, Yen giapponese, Dollaro USA, Yuan coreano e Sterlina Inglese.
È pertanto esposto al rischio derivante dalla fluttuazione dei tassi di cambio, nella misura pari all’ammontare delle transazioni (prevalentemente ricavi) non coperte da transazioni di segno opposto espresse nella medesima valuta. Il Gruppo ha in essere una strategia volta alla graduale copertura dei rischi connessi all’andamento dei tassi di cambio, limitatamente ai rischi c.d. “transattivi”, e ha adottato una policy stringente in tema di rischio valute che fissa al 75% il limite minimo di copertura per valuta all’inizio di ciascuna campagna vendite, e al 90% il limite minimo di copertura per valuta alla conclusione della campagna vendite.
Tuttavia, anche per effetto del rischio c.d. “traslativo”, derivante dalla conversione in Euro dei bilanci delle società estere espressi in valuta locale, variazioni significative dei tassi di cambio potrebbero comportare variazioni (positive o negative) sui risultati economici e sulla situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo.
Per ulteriori informazioni si rinvia allo specifico paragrafo delle Note al Bilancio 9.1.

 

RISCHI CONNESSI ALL’ANDAMENTO DEI TASSI D’INTERESSE
Il Gruppo non attinge a linee di credito significative in quanto è pienamente in grado di autofinanziarsi. Il Gruppo ha peraltro la possibilità di ricorrere a finanziamenti da terzi, specificatamente bancari; nel caso scegliesse di ricorrere a tali finanziamenti, sarebbe soggetto al rischio di revisioni dei tassi d’interesse. Il Gruppo, a parziale copertura del rischio relativo a un incremento dei tassi, può porre in essere attività di copertura; tuttavia, eventuali fluttuazioni significative dei tassi di interesse potrebbero comportare un incremento degli oneri finanziari, con conseguenze negative sui risultati economici del Gruppo.

Per ulteriori informazioni si rinvia allo specifico paragrafo delle Note al Bilancio 9.1

 

RISCHI DI CREDITO
Il Gruppo Moncler opera nel rispetto di politiche di controllo del credito finalizzate a ridurre i rischi derivanti dalla non solvibilità dei propri clienti wholesale. Tali politiche si basano su analisi preliminari approfondite in merito all’affidabilità dei clienti e su forme di copertura assicurativa e/o modalità di pagamento garantite. Inoltre, il Gruppo non ha significative concentrazioni del credito.
Tuttavia, non si può escludere che l’insorgere di situazioni di sofferenza significativa di alcuni clienti possa comportare delle perdite sui crediti, con conseguenze negative sui risultati economici del Gruppo. Il Gruppo Moncler monitora e gestisce con particolare attenzione la propria esposizione nei confronti dei clienti wholesale con posizioni significative, anche tramite la richiesta e
l’ottenimento di garanzie bancarie e depositi di denaro anticipatamente rispetto alle spedizioni.

Per ulteriori informazioni si rinvia allo specifico paragrafo delle Note al Bilancio 9.2.

 

RISCHI DI LIQUIDITÀ
Il Gruppo opera attuando attività di pianificazione finanziaria finalizzata a ridurre il rischio di liquidità, anche in considerazione della stagionalità del business, in particolare per il marchio Moncler. Sulla base dell’andamento dei fabbisogni finanziari, laddove ne venisse ravvisata la necessità, vengono pianificate con il sistema bancario le linee di credito necessarie per far fronte a tali fabbisogni, secondo una corrispondente distinzione fra linee a breve termine e a lungo termine.
Inoltre, a fronte del rischio di perdita del capitale disponibile, il Gruppo segue regole stringenti per ripartire in modo bilanciato i propri depositi e disponibilità liquide tra un numero adeguato di istituti bancari con rating di alto livello, evitandone la concentrazione e servendosi esclusivamente di prodotti finanziari privi di rischio.

Per ulteriori informazioni si rinvia allo specifico paragrafo delle Note al Bilancio 9.3.

 

RISCHI CONNESSI ALL’INNOVAZIONE TECNOLOGICA
Il Gruppo Moncler pone particolare attenzione all’innovazione tecnologica dei propri processi e delle proprie collezioni, nonché al miglioramento costante dell’esperienza dei propri clienti. In questo contesto, una non adeguata innovazione tecnologica potrebbe comportare la perdita di vantaggio competitivo rispetto ad altre società operanti nel settore. Di contro, l’introduzione di nuove tecnologie, ad esempio l’adozione di strumenti di intelligenza artificiale, potrebbe generare alcuni nuovi rischi che il Gruppo dovrà adeguatamente intercettare e gestire.

 

Rischi sociali
Nell’ambito delle nostre persone, tra i principali rischi riferiti all’area gestione delle risorse umane, il Gruppo ha identificato i potenziali rischi di dipendenza da figure chiave e di difficoltà nel trattenere e sviluppare talenti. Per farvi fronte, è stato implementato un sistema di valutazione della performance che copre l’intera popolazione aziendale e che prende in considerazione sia le soft skills sia le competenze tecniche. Tale sistema favorisce la valorizzazione e lo sviluppo delle competenze individuali nel medio lungo termine, prevede la definizione di piani di successione e consente la valorizzazione dei migliori talenti. Il Gruppo ha, inoltre, sviluppato un piano di incentivazione a medio-lungo termine specificatamente indirizzato a figure manageriali e persone in ruoli chiave al fine di favorirne la retention.
Il rischio di violazione dei diritti umani a danno dei dipendenti delle società del Gruppo viene considerato esclusivamente a livello di rischio teorico, in virtù delle tutele previste dalle varie leggi e/o contratti collettivi di lavoro, dagli standard lavorativi e dai princìpi di DE&I enunciati nei Codici Etici di Moncler e Stone Island e dalla Politica Diritti Umani emanata nel 2023 e parte integrante del Codice Etico e soprattutto dalle attività di presidio esercitate dalle sedi corporate. Si evidenzia che dal 2022, al fine di continuare a garantire un processo di selezione e assunzione delle persone nel rispetto delle pari opportunità nonché di promuovere la diversità e un ambiente sempre più inclusivo sin dalla fase di candidate experience, il Gruppo ha aggiornato la Policy di Ricerca, Selezione e Assunzione del Personale. Il Gruppo da sempre, invita alla segnalazione, al proprio responsabile o al team delle Risorse Umane, di comportamenti scorretti subiti o ai quali si ha assistito; inoltre, ha implementato un sistema di regole e un processo di whistleblowing attraverso il quale è possibile segnalare – anche in forma anonima – irregolarità, illeciti, violazioni di Codice Etico e normative interne, tra cui presunte violazioni di diritti umani.
Il modello di business del Gruppo prevede che la produzione dei propri prodotti avvenga attraverso i siti produttivi di proprietà di Moncler in Romania, la “smart factory” di Trebaseleghe (Padova) e attraverso façonisti e fornitori di commercializzato in Italia e all’estero. Inoltre, sia Moncler sia Stone Island acquistano materie prime e servizi da un ampio numero di fornitori nel mondo. L’eterogeneità dei partner e l’estensione geografica nella quale il Gruppo opera hanno portato a investire ingenti risorse per prevenire e monitorare, anche attraverso un processo di tracciabilità, l’esistenza di eventuali rischi legati a violazioni dei diritti umani lungo la catena di fornitura, con un focus particolare verso i façon, i laboratori specializzati e i più rilevanti operatori della logistica. Moncler e Stone Island regolarmente verificano, anche con l’ausilio di società specializzate certificate, il rispetto da parte della propria filiera delle leggi applicabili e dei princìpi sanciti nel Codice Etico e nel Codice di Condotta dei Fornitori. Questi ultimi, in particolare, definiscono gli standard di comportamento a cui i fornitori si devono attenere, pena fino la possibile risoluzione del rapporto di collaborazione. Il Gruppo è altresì impegnato a sensibilizzare, attraverso attività di formazione, sia i team interni sia i propri partner sull’importanza dei princìpi di un approvvigionamento responsabile. A seguito delle verifiche concluse nel 2023, sono state riscontrate alcune limitate situazioni di non conformità su specifici elementi normativi, quali alcuni aspetti retributivi, come ad esempio il pagamento delle maggiorazioni per tutte le ore di straordinario lavorate, e di salute e sicurezza, come ad esempio la certificazione prevenzione incendi, l’inadeguata gestione della formazione all’interno degli stabilimenti, uscite di sicurezza ed estintori non in linea con i requisiti normativi. La risoluzione di questi aspetti è oggetto di attività di follow-up sulla base di tempistiche predefinite a seconda della gravità delle irregolarità riscontrate.

 

Rischi ambientali
Anche le tematiche ambientali e i rischi ad esse correlati sono oggetto di valutazione e definizione di piani di mitigazione.
Con riferimento ai rischi ambientali legati ai cambiamenti climatici, a partire dal 2021, il Gruppo rendiconta su base volontaria all’interno sia della Dichiarazione Non Finanziaria sia nel CDP Climate Change questionnaire, i rischi aziendali legati ai cambiamenti climatici secondo le richieste dell’European Securities and Market Authority (ESMA) e le raccomandazioni della Task Force on Climate-related Financial Disclosures (TCFD) del Financial Stability Board: Governance, Strategia, Gestione dei Rischi, Metriche e Obiettivi.
I potenziali ed effettivi rischi analizzati riguardano l’intensificazione dei fenomeni climatici estremi, l’aumento del costo di alcune tipologie di materie prime, l’introduzione di normative finalizzate a contenere il cambiamento climatico ed eventuali cambiamenti nelle dinamiche di acquisto del cliente.
Oltre ai rischi legati ai cambiamenti climatici, il Gruppo identifica tra i potenziali rischi ambientali anche il mancato o incompleto rispetto di norme e leggi in materia che potrebbe comportare eventuali sanzioni di tipo penale e/o esborsi pecuniari; i fenomeni di inquinamento ambientale legati, ad esempio, ad emissioni incontrollate, a un non adeguato smaltimento di rifiuti e acque reflue o a sversamenti nel terreno di sostanze pericolose.
Inoltre, il Gruppo analizza anche alcuni potenziali rischi legati alla perdita di biodiversità, e al conseguente impatto sull’approvvigionamento di alcune materie prime, causati da processi di deforestazione, degrado del suolo e contaminazione delle acque.
Il Gruppo è impegnato a prevenire e mitigare eventuali rischi ambientali attraverso diverse iniziative e progettualità.
Ha sottoscritto l’Iniziativa dei Science Based Targets (SBTi) definendo obiettivi di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra coerenti con l’impegno delle Nazioni Unite a limitare l’innalzamento massimo della temperatura mondiale rispetto ai livelli preindustriali.
Il Gruppo ha definito regole, processi e attività di controllo per prevenire e gestire eventuali rischi ambientali provenienti dai propri fornitori di lavorazioni e materie prime, tramite l’adozione del Codice Etico, del Codice di Condotta dei Fornitori e della Politica Ambientale, aggiornata a luglio 2022, contenenti disposizioni vincolanti il cui rispetto viene verificato tramite audit di compliance ambientale svolti da enti terzi specializzati.
Il Gruppo inoltre gestisce i rischi derivanti dall’interruzione temporanea dell’operatività derivante da eventi esterni o eventi naturali attraverso diverse iniziative, tra cui piani di continuità, oltre a polizze assicurative a copertura della perdita di integrità degli asset aziendali e dei danni derivanti dall’interruzione dell’attività di business.
Infine, il Gruppo considera il potenziale rischio di violazione dei princìpi di benessere animale. Per questa ragione entrambi i Marchi richiedono ai propri fornitori di rispettare i requisiti di benessere animale così come sanciti nel proprio Codice di Condotta dei Fornitori. In particolare, Moncler richiede e verifica che le sue filiere di approvvigionamento della piuma rispettino stringenti requisiti enunciati nel Protocollo proprietario DIST (Down Integrity System & Traceability), effettuando in maniera continuativa verifiche, con il supporto di un ente terzo specializzato, a garanzia di un adeguato trattamento degli animali. Stone Island invece si approvvigiona solo di piuma certificata RDS (Responsible Down Standard).
Dalla collezione Primavera/Estate 2024 Moncler ha eliminato la pelliccia**** da tutte le sue collezioni. L’Azienda ha interrotto, infatti, l’acquisto di pelliccia proveniente da animali allevati o catturati in natura esclusivamente o prevalentemente per il loro pelo nel 2022, e l’ultima collezione con capi con pelliccia è stata l’Autunno/Inverno 2023. Questa decisione riflette il continuo impegno di Moncler ad adottare pratiche di business sempre più responsabili ed è coerente con il costruttivo dialogo avviato da tempo con l’associazione animalista italiana LAV come rappresentante della Fur Free Alliance. Stone Island non utilizza pelliccia dal 2018 e ha aderito anch’essa alla Fur Free Retailer Policy.

 

Rischi di compliance e di altre tipologie
Con riferimento ai rischi di non conformità, è stata adottata, inoltre, una Procedura di Compliance a livello di Gruppo al fine di: divulgare la definizione di compliance; stabilirne gli ambiti di applicabilità; fissare i princìpi generali di compliance adottati; definire ruoli e responsabilità dei dipendenti; fornire le linee guida sulla base dei pilastri del Group Compliance Program di volta in volta aggiornato.
Le attività poste in essere dalla funzione di Compliance di Gruppo hanno l’obiettivo di rafforzare il sistema di monitoraggio e di gestione dei rischi di non conformità, partendo dalle aree considerate più sensibili, quali salute e sicurezza, privacy, anticorruzione e product compliance.
Il Gruppo considera la protezione e la promozione della salute, della sicurezza e del benessere della persona un valore ed un principio prioritario del proprio modo di operare. Per questa ragione è stato implementato a livello globale un efficace sistema di gestione conforme allo standard internazionale ISO 45001, a livello globale in tutti gli uffici, i negozi a gestione diretta, le sedi logistiche e produttive. Inoltre, al fine di garantire la tutela e la promozione della salute e sicurezza nelle sedi aziendali, sono applicate regole di gestione omogenee, dettagliate nella Politica per la Gestione della Salute e Sicurezza adottata a livello Gruppo e svolte verifiche periodiche in tutti i luoghi di lavoro in cui il personale di Moncler e Stone Island presta attività lavorative. Il sistema di gestione, coadiuvato da importanti attività di formazione e sensibilizzazione, sia sul personale del Gruppo che sui fornitori, svolge una funzione fondamentale nel ridurre il rischio di infortuni sul luogo di lavoro.
Sia Moncler sia Stone Island presidiano le tematiche legate alla privacy, al fine di gestire i rischi di violazione dei dati, e alla cybersecurity per mitigare i rischi di interruzioni del business dovuti ad attacchi informatici. Entrambi i Marchi evidenziano nei rispettivi Codici l’impegno nell’attuazione delle opportune misure, di natura organizzativa e tecnologica, volte a rispondere in modo adeguato alle esigenze di tutela della privacy dei propri dipendenti, collaboratori, clienti e fornitori, in ottemperanza a tutte le disposizioni normative e regolamentari vigenti, nonché in conformità alle migliori e più recenti prassi applicabili in materia. Coerentemente, sono inoltre stati adottati tutti i necessari presidi per garantire prontamente il rispetto di tutte le misure richieste dal Regolamento UE 2016/679 General Data Protection Regulation (GDPR).
Con riferimento, invece, alle misure di prevenzione della corruzione, Moncler adotta un Modello Anticorruzione, che prevede, tra le altre, una ricognizione normativa sui reati di corruzione nei Paesi in cui l’Azienda opera, identificando le aree e i processi aziendali più a rischio di corruzione. È, quindi, in vigore una Politica Anticorruzione, adottata da ciascuna società del Gruppo Moncler, che definisce le responsabilità di monitoraggio dei cambiamenti della normativa, i controlli a presidio del rischio, la formazione, le attività di audit, la gestione e il reporting dei casi di non-compliance.
I principali rischi di compliance identificati dal Gruppo includono prioritariamente quelli per il cliente, legati alla sicurezza del prodotto e alla contraffazione. A tutela della salute e della sicurezza del cliente, il Gruppo richiede ai propri fornitori di operare nel rispetto delle più restrittive legislazioni internazionali applicabili in materia di sostanze chimiche pericolose o potenzialmente pericolose e sottopone costantemente i prodotti ad accurati controlli sulla composizione chimica e sulle caratteristiche fisico-meccaniche. I fornitori sono anche vincolati contrattualmente ad attenersi alle linee guida aziendali contenute nella Product Restricted Substances List (PRSL) e nella Manufacturing Restricted Substances List (MRSL) di Gruppo pubblicate sul sito corporate. In particolare, la PRSL si applica a materiali, trattamenti e prodotti, e include non solo i requisiti dei regolamenti più restrittivi dei Paesi di produzione e vendita, ma anche altri requisiti volontari più stringenti in linea con un approccio precauzionale. Per verificare l’attuazione di tali linee guida vengono effettuati test sulla composizione chimica delle materie prime presso laboratori terzi specializzati da parte del fornitore e/o di Moncler e Stone Island. Entrambi i Marchi, infatti, per presidiare pienamente questo rischio hanno istituito una funzione interna (Operations Compliance Department) completamente dedicata.

In un’ottica di maggiore tutela dei clienti e dei Brand, il Gruppo è impegnato da tempo nella lotta alla contraffazione. Entrambi i Marchi, a tal fine, hanno messo in campo una serie di strumenti di gestione e prevenzione gestiti dal dipartimento Brand Protection and Intellectual Property di Gruppo: dalla definizione di dettagliate procedure alla collaborazione con le forze dell’ordine, le dogane e altri brand del lusso all’attività di formazione e verifica sui fornitori, fino all’utilizzo di etichette anticontraffazione applicate su tutti i prodotti.

RISCHI EMERGENTI

CONFLITTI TRA STATI

Nei prossimi tre-cinque anni, secondo le previsioni del World Economic Forum, tra i principali potenziali rischi emergenti, esterni, non operativi ma fortemente impattanti sotto un profilo commerciale si ipotizza l’insorgere di situazioni di conflitto tra Stati.

Rivalità economiche, politiche e tecnologiche tra Paesi, come per esempio tra Cina e America, potrebbero portare a un aumento graduale delle tensioni tra Stati ed arrivare potenzialmente ad una frattura dei rapporti.

Questo rischio rappresenta una minaccia particolarmente rilevante per il settore del lusso e quindi anche per Moncler. Infatti, come per altre società del settore, l’insorgere di attriti politici può condizionare le importazioni ed esportazioni delle materie prime, i dazi commerciali, la commercializzazione dei prodotti e il goodwill dei consumatori verso i prodotti esteri e quindi rappresentare un rischio.

 

Impatto

I conflitti tra gli Stati possono generare due principali impatti: l’innalzarsi di barriere commerciali e la perdita di goodwill da parte del consumatore verso prodotti esteri a causa dell’emergere di nazionalismi.

Il deteriorarsi delle relazioni tra gli Stati potrebbe portare all’inasprimento delle tasse e dei dazi al fine di disincentivare la commercializzazione delle merci. Allo stesso tempo se le relazioni tra i governi diventassero complesse, i cittadini potrebbero iniziare a manifestare un atteggiamento avverso nei confronti dei brand provenienti da altri Paesi.

 

Azioni di mitigazione

La strategia di Moncler si è sempre basata su un continuo lavoro di rafforzamento della riconoscibilità e reputazione del Brand sia a livello internazionale sia locale.

In Moncler crediamo infatti che l’equity del Brand sia tutto. Ogni progetto è pensato per rendere il Brand più forte e per costruire una relazione di fiducia con il cliente. Durante il Covid-19, la società ha continuato a supportare il marchio Moncler e a rafforzare l’autenticità della relazione con il cliente e la comunità locale. Intendiamo continuare a perseguire questo obiettivo anche negli anni futuri, in modo da consentire a Moncler di rafforzare il legame emozionale con i clienti locali mitigando nel contempo l’impatto proveniente dai rischi conseguenti ad eventuali crescenti sentimenti nazionalisti.

Moncler continuerà inoltre ad approvvigionare le materie prime da tutto il mondo limitando quindi la dipendenza da un singolo Paese e continuerà a diversificare la propria strategia commerciale.

 

CRISI DEL DEBITO

In linea con il World Economic Forum Risk Perception 2020, tra i rischi con maggiore impatto nei prossimi anni (probabilmente nei futuri 3-5 anni),  si mette in evidenza un’ipotetica la crisi del debito.

Si tratta di un rischio significativo, esterno, non operativo, commercialmente impattante: l’aumentare dei livelli del debito pubblico, cosi come di quello privato, potrebbe portare a una crisi finanziaria globale.

 

Impact

Una potenziale crisi del debito potrebbe generare un impatto sulla crescita dell’economia globale nonché sulle performance degli indici borsistici, incidere sui consumi nel settore del lusso e nelle valutazioni delle azioni delle società quotate. Di conseguenza, questo rischio potrebbe impattare negativamente sia le performance di vendita di Moncler, a causa di una riduzione della fiducia dei consumatori e  un decrescente potere di acquisto sia il valore delle sue azioni.

 

Azioni di mitigazione

Tra le misure di mitigazione, Moncler ha identificato due attività: costruire un solido rapporto con il cliente e diversificare l’offerta dei prodotti con entry price più basso a livello locale, avendo cura di non compromettere il valore del Brand.

La strategia di Moncler si è sempre basata su un continuo lavoro di rafforzamento della consapevolezza e reputazione del Brand a livello internazionale e locale.

In Moncler crediamo che il Brand sia tutto. Ogni progetto è pensato per rendere il Brand più forte e per costruire una relazione di fiducia con il cliente. Durante il Covid-19, la società ha continuato a supportare il brand Moncler e a rafforzare l’autenticità della relazione con il cliente e la comunità locale. Intendiamo continuare a perseguire questo obiettivo anche negli anni futuri, in modo da consentire a Moncler di rafforzare il legame emozionale con i clienti mitigando il rischio della contrazione delle vendite e rimanendo al tempo stesso un brand rilevante per il consumatore. Nel contempo, stiamo valutando l’opportunità di introdurre alcuni prodotti con entry price senza tuttavia compromettere il posizionamento di mercato del Brand.

Con riferimento al rischio di minor liquidità e investimenti nel mercato azionario, la Società continuerà a rafforzare la relazione di lungo termine costruita con gli investitori istituzionali.

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    TCFD Disclosure

NOTES . 

*Il raggiungimento di Net Zero comporta l’equilibrio complessivo tra le emissioni di gas a effetto serra (GHG) prodotte e quelle assorbite dagli ecosistemi, attraverso meccanismi di neutralizzazione. In particolare, per contribuire al raggiungimento di emissioni nette zero, le aziende devono ridurre le emissioni e neutralizzare le emissioni residue.

**Promossa da CDP, United Nations Global Compact, World Resources Institute (WRI) e World Wide Fund for Nature (WWF), la Science Based Targets initiative stabilisce e promuove le best-practice nella definizione dei science-based target, oltre a valutare gli obiettivi delle aziende.

***Esclusi gli Shop-in-shop.
****Con il termine “pelliccia” si identifica qualsiasi pelle con pelo attaccato proveniente da animali allevati o catturati in natura esclusivamente o prevalentemente per la loro pelliccia, ad esempio volpe, visone, coyote, procione finlandese, ermellino, ecc..