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INVESTOR RELATIONS DI MONCLER

La normale gestione del business e lo sviluppo della propria strategia espone il Gruppo Moncler a diverse tipologie di rischio che potrebbero influire negativamente sui risultati economici e sulle condizioni patrimoniali e finanziarie del Gruppo stesso. Tali rischi sono integrati nel processo di Enterprise Risk Management (ERM) aziendale. L’ente deputato alla gestione dell’ERM promuove il coordinamento tra le funzioni interne coinvolte, al fine di garantire coerenza ed efficacia nel presidio e nel monitoraggio dei principali rischi all’interno dell’organizzazione aziendale.
I più importanti rischi di business sono monitorati dal Comitato Controllo, Rischi e Sostenibilità e periodicamente esaminati dal Consiglio di Amministrazione, il quale ne tiene conto nello sviluppo della strategia.
RISCHI CONNESSI AI CONFLITTI ARMATI TRA STATI
I conflitti armati tra Stati, tra cui il conflitto tra Russia e Ucraina e quello tra Israele e Palestina, hanno conseguenze importanti a livello globale non solo per le gravi crisi umanitarie che ne conseguono, ma anche per gli effetti economici sui mercati globali, riflessi tra l’altro in aumenti dei tempi e dei costi dei trasporti, dei costi dell’energia e delle materie prime.
Si specifica che il Gruppo non ha fornitori di materie prime né siti produttivi o stores localizzati in aree in cui è in corso un conflitto armato. Tuttavia, non si può escludere che un inasprimento dei conflitti possa avere ripercussioni imprevedibili su paesi limitrofi dove produce il Gruppo, con impatto sulla capacità produttiva, per esempio a seguito dell’interruzione temporanea della fornitura di energia elettrica, e sui tempi e costi di approvvigionamento. La situazione viene costantemente monitorata per poter prontamente reagire ad un eventuale ulteriore esacerbarsi dei conflitti.
RISCHI CONNESSI AI MERCATI IN CUI OPERA IL GRUPPO E ALLE CONDIZIONI GEOPOLITICHE ED ECONOMICHE GENERALI
Il Gruppo opera nel settore dei beni di lusso, caratterizzato da un’importante correlazione tra la domanda dei beni e il livello di ricchezza, il livello di crescita economica e di stabilità politica dei Paesi in cui la domanda è generata. La capacità del Gruppo di sviluppare il proprio business dipende, quindi, anche dalla stabilità politica e dalla situazione economica dei vari Paesi in cui esso opera.
Nonostante Moncler sia presente con le proprie attività in un numero significativo di Paesi in tutto il mondo, riducendo con ciò il rischio di un’elevata concentrazione del business in aree geografiche circoscritte, l’eventuale deterioramento delle condizioni economiche, sociali, o politiche in uno o più mercati in cui esso opera potrebbe provocare conseguenze negative sulle vendite e sui risultati economici e finanziari.
Anche un’eventuale introduzione da parte di enti nazionali o sovranazionali di vincoli allo spostamento delle persone – come conseguenza, ad esempio, di crisi internazionali e di pandemie –, atti terroristici, così come le tensioni nell’area Asia-Pacifica o l’introduzione di nuovi dazi o di eventuali limitazioni alle esportazioni a seguito di sanzioni commerciali o finanziarie, potrebbero avere un’incidenza sulle vendite soprattutto in relazione a specifiche aree geografiche. In particolare, negli ultimi anni è aumentata la rilevanza dei mercati asiatici per il settore dei beni di lusso, arrivando a rappresentare per il marchio Moncler a fine 2024 la metà del fatturato; mentre Stone Island, avendo solo di recente avviato un’espansione internazionale in particolare in Asia e America, rimane più esposta al mercato Europeo (67% dei ricavi dei dodici mesi dell’esercizio 2024).
RISCHI LEGATI AD ATTACCHI CIBERNETICI (“CYBER RISKS”) E ALLA TUTELA DEI DATI PERSONALI
La rapida evoluzione tecnologica e la crescente complessità organizzativa del Gruppo, unitamente alla crescente sofisticazione e frequenza degli attacchi informatici, non escludono il potenziale rischio per il Gruppo di attacchi cyber, mediante l’utilizzo di innovative tecniche di attacco.
A tale riguardo Moncler investe in modo significativo nel proprio modello di gestione dei rischi cibernetici in ottica di business continuity e di protezione dei dati personali, con l’adozione delle migliori tecnologie e metodologie di identificazione delle vulnerabilità e di protezione dei sistemi, garantendo la presenza di competenze qualificate in ambito di cyber sicurezza, la formazione del proprio personale e un attento processo di valutazione e revisione periodica dei rischi. Per ulteriori informazioni si rimanda alla Sezione Terza – Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità.
RISCHI CONNESSI AL COSTO ED ALLA DISPONIBILITÀ DI MATERIE PRIME DI ELEVATA QUALITÀ, AL CONTROLLO DELLA FILIERA E AI RAPPORTI CON I FORNITORI
La realizzazione dei prodotti a marchio Moncler e Stone Island richiede materie prime di elevata qualità, tra le quali, a titolo esemplificativo, piuma, nylon, cotone e lana. Il prezzo e la disponibilità delle materie prime dipendono da un’ampia varietà di fattori, in larga misura non controllabili dal Gruppo e difficilmente prevedibili.
Nonostante il Gruppo sia sempre riuscito a garantirsi un approvvigionamento di materie prime commisurato alle esigenze produttive per quantità e qualità, non si può escludere che l’insorgere di ulteriori tensioni sul fronte dell’offerta possano comportare difficoltà di approvvigionamento e un ulteriore incremento dei costi, con conseguenze negative sui suoi risultati economici. Al fine di minimizzare i rischi legati alla potenziale indisponibilità delle materie prime nei tempi richiesti dalla produzione, Moncler adotta una strategia multi-sourcing di diversificazione dei fornitori e programma gli acquisti con un orizzonte temporale di medio termine. Inoltre, i fornitori di materie prime devono contrattualmente rispettare precisi vincoli di qualità, composizione e prestazione e rispetto delle leggi vigenti in materia di protezione dei lavoratori, condizioni di lavoro e conformità alle normative giuslavoristiche locali, rispetto del benessere animale, dell’ambiente e nell’uso di sostanze chimiche pericolose.
Con riferimento ai diritti dei lavoratori, il Gruppo Moncler include tra i criteri di qualifica dei fornitori il superamento di audit sociali svolti da professionisti qualificati. Per ulteriori informazioni si rimanda alla Sezione Terza – Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità.
RISCHI CONNESSI ALL’IMMAGINE, ALLA REPUTAZIONE E ALLA RICONOSCIBILITÀ DEI MARCHI
Il settore dei beni di lusso è influenzato dai cambiamenti dei gusti e delle preferenze dei consumatori, nonché degli stili di vita nelle diverse aree geografiche in cui il Gruppo opera. Il successo del Gruppo Moncler è influenzato in maniera rilevante dall’immagine, dalla reputazione e dalla riconoscibilità dei suoi marchi. Qualora in futuro il Gruppo non fosse in grado, attraverso i propri prodotti e le proprie iniziative, di mantenere alta l’immagine, la reputazione e la riconoscibilità dei propri marchi, le vendite e i risultati economici potrebbero risentirne. Pertanto, il Gruppo si adopera costantemente per mantenere ed accrescere la forza del marchio Moncler e del marchio Stone Island prestando attenzione alla qualità dei prodotti, all’innovazione, alla comunicazione e allo sviluppo del proprio modello distributivo attraverso criteri di selettività, qualità e sostenibilità, anche nella scelta delle controparti con cui operare. Il Gruppo integra valutazioni di sostenibilità, anche connesse al rispetto di valori locali (religiosi, culturali e sociali) nelle proprie strategie di comunicazione e marketing, ritenendo la continua creazione di valore per tutti i propri stakeholder fondamentale e prioritaria per rafforzare la propria reputazione.
RISCHI CONNESSI AI RAPPORTI CON I PRODUTTORI TERZI
Il Gruppo Moncler gestisce direttamente lo sviluppo delle collezioni così come l’acquisto o la scelta delle materie prime, mentre per la fase di confezionamento dei capi si avvale sia di fabbriche di proprietà, sia di soggetti terzi indipendenti che operano sotto la stretta supervisione del Gruppo (façonisti).
Nonostante il Gruppo non dipenda in misura significativa da alcun façonista, non può escludersi che l’eventuale interruzione o cessazione del rapporto con alcuni tra i façonisti più rilevanti possa influenzare in misura negativa l’attività del Gruppo con conseguenze sulle vendite e sui risultati economici.
Il Gruppo Moncler ha in essere un controllo costante sulla filiera di produttori terzi al fine di assicurarsi, oltre agli elevati requisiti di qualità e affidabilità finanziaria, il pieno rispetto, tra le altre, delle leggi sul lavoro, sulla sicurezza dei lavoratori e sull’ambiente, nonché dei principi del proprio Codice Etico e di Condotta dei Fornitori mediante audit presso i terzisti e presso i loro subfornitori.
RISCHI CONNESSI ALLA RETE DISTRIBUTIVA RETAIL
Il Gruppo Moncler genera con il brand Moncler la maggior parte dei propri ricavi attraverso il canale retail, costituito da negozi monomarca gestiti direttamente (DOS) e dal negozio online, mentre il marchio Stone Island ha progressivamente ridotto la propria esposizione verso il canale wholesale e ora presenta un’esposizione bilanciata tra i due canali. Il Gruppo ha dimostrato negli anni la capacità di aprire nuovi negozi nelle posizioni più prestigiose delle più importanti città del mondo e all’interno di department store di altissimo profilo, nonostante la competizione fra gli operatori del settore dei beni di lusso per assicurarsi tali posizioni sia molto forte.
Inoltre, per sua natura, il business retail è caratterizzato da una maggiore incidenza di costi fissi, principalmente legati ai contratti d’affitto. Nonostante il management abbia dimostrato negli anni la capacità di sviluppare un business retail profittevole, non si può escludere che un eventuale rallentamento dei fatturati in aree geografiche specifiche, possa ridurre la capacità del Gruppo di generare profitto.
RISCHI CONNESSI ALLA CONTRAFFAZIONE DEI MARCHI E DEI PRODOTTI E ALLA TUTELA DEI DIRITTI DI PROPRIETÀ INTELLETTUALE
Il mercato dei beni di lusso è caratterizzato da fenomeni di contraffazione dei marchi e dei prodotti. Il Gruppo Moncler ha effettuato importanti investimenti per l’adozione di tecnologie innovative che consentono di tracciare il prodotto lungo tutta la catena del valore per prevenire e mitigare gli effetti delle attività di contraffazione dei propri marchi e prodotti e per proteggere i propri diritti di proprietà intellettuale nei territori in cui opera. Tuttavia, non si può escludere che la presenza sul mercato di significative quantità di prodotti contraffatti possa influenzare negativamente l’immagine dei marchi, con conseguenze negative sulle vendite e sui risultati economici.
RISCHI CONNESSI ALL’EVOLUZIONE DEL QUADRO NORMATIVO
Il Gruppo Moncler opera in un contesto internazionale complesso ed è soggetto, nelle varie giurisdizioni in cui è attivo, a normative e regolamenti, che vengono costantemente monitorati per quanto attiene alla salute e alla sicurezza dei lavoratori, alla tutela dell’ambiente, alle norme sulla fabbricazione dei prodotti e sulla loro composizione, alla tutela dei consumatori, alla tutela dei dati personali, alla tutela dei diritti di proprietà industriale ed intellettuale, alle norme sulla concorrenza e sulla gestione dei fornitori, a quelle fiscali e doganali, e, in generale, a tutte le disposizioni regolamentari di riferimento.
Il Gruppo opera secondo le disposizioni di legge vigenti ed ha istituito processi che garantiscono la conoscenza delle specificità normative locali nei contesti in cui opera e delle modifiche normative che via via intervengono. Tuttavia, poiché la normativa su alcune materie, ad esempio fiscali, si caratterizza per un elevato grado di complessità, non si può escludere che un’interpretazione diversa da quella applicata dal Gruppo, possa avere un impatto significativo sui risultati economici. A questo proposito, il Gruppo Moncler è impegnato in un programma di definizione di accordi preventivi (Advance Pricing Agreements) con le Autorità Fiscali dei principali Paesi in cui il Gruppo opera, in parte finalizzati e in parte in corso.
In aggiunta, l’emanazione di nuove normative o modifiche a quelle vigenti, che dovessero imporre l’adozione di standard più severi, ad esempio in materia di product compliance, potrebbero comportare, a titolo esemplificativo, costi di adeguamento delle modalità produttive o delle caratteristiche dei prodotti o, ancora, limitare l’operatività del Gruppo con conseguenze negative sui risultati economici.
RISCHI CONNESSI ALL’ANDAMENTO DEI TASSI DI CAMBIO
Il Gruppo Moncler opera sui mercati internazionali anche utilizzando valute diverse dall’Euro, quali prevalentemente Renminbi cinese, Yen giapponese, Dollaro USA, Yuan coreano e Sterlina Inglese. È pertanto esposto al rischio derivante dalla fluttuazione dei tassi di cambio, nella misura pari all’ammontare delle transazioni (prevalentemente ricavi) non coperte da transazioni di segno opposto espresse nella medesima valuta. Il Gruppo ha in essere una strategia volta alla graduale copertura dei rischi connessi all’andamento dei tassi di cambio, limitatamente ai rischi c.d. “transattivi”, e ha adottato una policy stringente in tema di rischio valute che fissa al 75% il limite minimo di copertura per valuta all’inizio di ciascuna campagna vendite, e al 90% il limite minimo di copertura per valuta alla conclusione della campagna vendite.
Tuttavia, anche per effetto del rischio c.d. “traslativo”, derivante dalla conversione in Euro dei bilanci delle società estere espressi in valuta locale, variazioni significative dei tassi di cambio potrebbero comportare variazioni (positive o negative) sui risultati economici e sulla situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo.
RISCHI CONNESSI ALL’ANDAMENTO DEI TASSI D’INTERESSE
Il Gruppo non attinge a linee di credito significative in quanto è pienamente in grado di autofinanziarsi. Il Gruppo ha peraltro la possibilità di ricorrere a finanziamenti da terzi, specificatamente bancari; nel caso scegliesse di ricorrere a tali finanziamenti, sarebbe soggetto al rischio di revisioni dei tassi d’interesse. Il Gruppo, a parziale copertura del rischio relativo a un incremento dei tassi, può porre in essere attività di copertura; tuttavia, eventuali fluttuazioni significative dei tassi di interesse potrebbero comportare un incremento degli oneri finanziari, con conseguenze negative sui risultati economici del Gruppo.
Per ulteriori informazioni si rinvia allo specifico paragrafo delle Note al Bilancio 9.1.
RISCHI DI CREDITO
Il Gruppo Moncler opera nel rispetto di politiche di controllo del credito finalizzate a ridurre i rischi derivanti dalla non solvibilità dei propri clienti wholesale. Tali politiche si basano su analisi preliminari approfondite in merito all’affidabilità dei clienti e su forme di copertura assicurativa e/o modalità di pagamento garantite. Inoltre, il Gruppo non ha significative concentrazioni del credito.
Tuttavia, non si può escludere che l’insorgere di situazioni di sofferenza significativa di alcuni clienti possa comportare delle perdite sui crediti, con conseguenze negative sui risultati economici del Gruppo. Il Gruppo Moncler monitora e gestisce con particolare attenzione la propria esposizione nei confronti dei clienti wholesale con posizioni significative, anche tramite la richiesta e l’ottenimento di garanzie bancarie e depositi di denaro anticipatamente rispetto alle spedizioni.
Per ulteriori informazioni si rinvia allo specifico paragrafo delle Note al Bilancio 9.2.
RISCHI DI LIQUIDITÀ
Il Gruppo opera attuando attività di pianificazione finanziaria finalizzata a ridurre il rischio di liquidità, anche in considerazione della stagionalità del business, in particolare per il marchio Moncler. Sulla base dell’andamento dei fabbisogni finanziari, laddove ne venisse ravvisata la necessità, vengono pianificate con il sistema bancario le linee di credito necessarie per far fronte a tali fabbisogni, secondo una corrispondente distinzione fra linee a breve termine e a lungo termine.
Inoltre, a fronte del rischio di perdita del capitale disponibile, il Gruppo segue regole stringenti per ripartire in modo bilanciato i propri depositi e disponibilità liquide tra un numero adeguato di istituti bancari con rating di alto livello, evitandone la concentrazione e servendosi esclusivamente di prodotti finanziari a rischio molto basso.
Per ulteriori informazioni si rinvia allo specifico paragrafo delle Note al Bilancio 9.3.
RISCHI CONNESSI ALL’INNOVAZIONE TECNOLOGICA
Il Gruppo Moncler pone particolare attenzione all’innovazione tecnologica dei propri processi e delle proprie collezioni, nonché al miglioramento costante dell’esperienza dei propri clienti. In questo contesto, una non adeguata innovazione tecnologica potrebbe comportare la perdita di vantaggio competitivo rispetto ad altre società operanti nel settore. Di contro, l’introduzione di nuove tecnologie, ad esempio l’adozione di strumenti di intelligenza artificiale, oltre che opportunità, potrebbe generare alcuni nuovi rischi che il Gruppo deve adeguatamente intercettare e gestire.
PER I RISCHI SOCIALI E AMBIENTALI SI RIMANDA ALLA SEZIONE “ANALISI DI DOPPIA RILEVANZA” DEL SITO.

RISCHI EMERGENTI

Il Gruppo Moncler ha svolto un’analisi dei rischi esterni emergenti, che si prevede acquisiranno una crescente rilevanza nel lungo termine, con potenziali effetti sul settore tessile
Nome: Crisi Alimentare
Categoria: Geopolitico
Descrizione:
L’insicurezza alimentare potrebbe diventare una minaccia globale. Secondo i modelli economici, entro il 2050 si prevede una carenza e un aumento dei prezzi dei cereali, a causa di fattori che spaziano dall’intensificarsi dei conflitti geopolitici e dei relativi divieti all’esportazione, alle pandemie, alla crescita demografica incontrollata, agli shock economici e ai cambiamenti climatici.
Questi fattori influenzeranno i consumatori a livello globale, attraverso prezzi più elevati degli alimenti e una minore disponibilità degli stessi. Inoltre, il World Economic Forum stima che oltre 500 milioni di persone potrebbero affrontare la fame acuta nei prossimi anni. In diverse aree coltivabili del mondo, questa situazione potrebbe creare le condizioni per una carenza alimentare globale che potrebbe aumentare in futuro.
Impatto:
Gli agricoltori che attualmente coltivano sia prodotti alimentari che fibre naturali in futuro potrebbero essere incentivati a coltivare colture alimentari anziché fibre naturali come cotone, lino e canapa, a causa di potenziali guadagni più elevati derivanti dai prezzi più alti e da possibili incentivi governativi. Questo potrebbe comportare una carenza di fibre naturali per l’industria dell’abbigliamento, in particolare di cotone. Il cotone è una materia prima fondamentale per il Gruppo e una carenza di cotone potrebbe comportare un aumento dei costi di produzione o, eventualmente, l’indisponibilità della fornitura per la produzione.
Azioni di mitigazione:
Il Gruppo sta aumentando gli investimenti in ricerca e sviluppo sul cotone riciclato e su materie prime alternative e si impegna anche ad avere il 50% del cotone utilizzato proveniente da agricoltura biologica o rigenerativa, che è più resistente ai cambiamenti climatici e può quindi provenire da aree meno adatte alla produzione alimentare.
Nome: Impatto dell’IA sull’Educazione e sulla Creatività
Categoria: Sociale
Descrizione:
L’integrazione sempre più diffusa dell’Intelligenza Artificiale (IA) nel sistema educativo sta influenzando il modo in cui le nuove generazioni imparano e sviluppano competenze creative. Questo fenomeno potrebbe costituire, in futuro, un rischio emergente per una società di moda del settore lusso come il Gruppo Moncler quando si tratterà di assumere le nuove generazioni nel dipartimento creativo. La principale preoccupazione è che una crescente dipendenza dall’IA possa limitare la capacità dei giovani di sviluppare e alimentare la loro creatività, di conseguenza, produrre prodotti unici e contenuti creativi – un asset strategico cruciale nell’industria della moda del settore del lusso.
Impatto:
Nel lungo termine, un’omogeneizzazione delle competenze creative potrebbe influenzare la capacità di innovare e preservare l’appeal distintivo e l’unicità dei suoi prodotti e contenuti creativi. Il lusso si basa sull’originalità e sulla capacità di offrire design che affascinano e ispirano, il che richiede una forte componente creativa. Se i talenti emergenti diventeranno eccessivamente dipendenti dagli strumenti automatizzati, questo potrebbe portare a una diminuzione del potenziale creativo.
Azioni di mitigazione:
Per mitigare questo rischio emergente, è essenziale un approccio proattivo. Innanzitutto, il Gruppo deve continuare a investire in programmi di formazione interna che enfatizzano l’importanza della creatività e dell’innovazione, offrendo workshop e laboratori creativi a giovani designer. Le collaborazioni con scuole di moda e università per integrare corsi che bilanciano l’uso della tecnologia con lo sviluppo delle competenze creative sono fondamentali. Inoltre, è fondamentale promuovere una cultura aziendale che valorizzi e premi l’originalità in modo da incoraggiare i dipendenti a esplorare nuove idee e a coltivare l’unicità. Infine, il monitoraggio continuo dell’evoluzione delle competenze creative tra i giovani consentirà al Gruppo di adattare le sue strategie e rimanere all’avanguardia nell’industria.

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    TCFD Disclosure

NOTES . 

*Il raggiungimento di Net Zero comporta l’equilibrio complessivo tra le emissioni di gas a effetto serra (GHG) prodotte e quelle assorbite dagli ecosistemi, attraverso meccanismi di neutralizzazione. In particolare, per contribuire al raggiungimento di emissioni nette zero, le aziende devono ridurre le emissioni e neutralizzare le emissioni residue.

**Promossa da CDP, United Nations Global Compact, World Resources Institute (WRI) e World Wide Fund for Nature (WWF), la Science Based Targets initiative stabilisce e promuove le best-practice nella definizione dei science-based target, oltre a valutare gli obiettivi delle aziende.

***Esclusi gli Shop-in-shop.
****Con il termine “pelliccia” si identifica qualsiasi pelle con pelo attaccato proveniente da animali allevati o catturati in natura esclusivamente o prevalentemente per la loro pelliccia, ad esempio volpe, visone, coyote, procione finlandese, ermellino, ecc..