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INVESTOR RELATIONS DI MONCLER
L’analisi delle materie prime e della loro filiera di approvvigionamento ha permesso di porre le basi per la definizione di un percorso volto a salvaguardare la biodiversità, delineando una serie di attività per un utilizzo più responsabile delle risorse naturali e una riduzione dell’impatto della catena di fornitura sugli ecosistemi.
Infatti, dal 2021, il Gruppo ha attivamente coinvolto i propri fornitori, con lo scopo di identificare le principali aree di approvvigionamento delle proprie materie prime strategiche e quantificare, per ciascuna di esse, l’impatto in termini di uso del suolo, cambiamenti climatici, stress idrico, inquinamento dell’ambiente terrestre e marino. L’approccio, in continua evoluzione in quanto allineato agli sviluppi delle linee guida dei Science Based Targets for Nature (SBTN)35 e del framework AR3T (Avoid, Reduce, Restore and Regenerate, and Transform), ha permesso di identificare e prioritizzare le azioni di mitigazione.
Dall’analisi svolta dal Gruppo nel 2021, è emerso che i maggiori impatti legati alla biodiversità sono
associati alle fibre di origine animale, principalmente lana e cashmere, in relazione all’uso del suolo durante le fasi di pascolo. Contestualmente è emersa la presenza di alcune aree a rischio di stress idrico lungo la filiera di approvvigionamento di piuma e cotone. Sulla base di tali analisi sono state definite le prime progettualità sia presso le attività del Gruppo sia lungo la catena di fornitura, volte a minimizzare l’impatto sulla biodiversità entro il 2030. In particolare, il Gruppo si impegna a sostenere le pratiche di agricoltura rigenerativa legate alle filiere del cotone e della lana, con effetti di mitigazione sia sull’impatto della biodiversità che sulle emissioni di gas ad effetto serra. L’agricoltura rigenerativa è un approccio che mira a migliorare la salute e la fertilità del suolo, aumentandone la capacità di assorbimento di carbonio dall’atmosfera, oltre che proteggere le risorse idriche e la biodiversità.
Nel corso del 2022, sono stati identificati progetti di supporto a pratiche rigenerative legati alla catena di fornitura del cotone e della lana.
Nel 2023, il Gruppo ha aderito a due specifici progetti legati alla filiera del cotone: il progetto pilota Unlock Programme, organizzato dal The Fashion Pact, e il progetto Cotton 2040 del Ecosystem Services Market Consortium (ESMC)36, entrambi volti a creare incentivi per i coltivatori di cotone, affinché applichino pratiche agricole rigenerative e a ridotto impatto. A fine anno, il Gruppo ha anche avviato un progetto di agricoltura rigenerativa nella filiera della lana in Australia con PUR Projet37, promuovendo l’utilizzo di pratiche rigenerative durante le fasi di allevamento degli animali, mirando a migliorare le pratiche agricole utilizzate.
In ottica di costante miglioramento, grazie ai dati emersi dal progetto di tracciabilità svolto lungo tutta la filiera, il Gruppo, nel corso del 2024, aggiornerà l’analisi con l’obiettivo di quantificare gli impatti sulla biodiversità e allineare la metodologia con gli sviluppi delle nuove linee guida del framework di SBTN.
NOTE
35 Le linee guida SBTN indicano le nuove metodologie per implementare e misurare target su base scientifica in ambito di acqua dolce e suolo. Tali metodologie, in fase di validazione da parte di un gruppo ristretto di aziende provenienti da vari settori, saranno poi utilizzabili su larga scala dalle aziende che vorranno definire suddetti target.
36 Organizzazione no-profit che riconosce e premia gli agricoltori e gli allevatori per le loro pratiche ambientali.
37 Organizzazione attiva nell’attività di insetting dal 2008, PUR Projet è una B Corp certificata e leader globale nell’implementazione di soluzioni nature-based.