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INVESTOR RELATIONS DI MONCLER

Parlare di qualità per il Gruppo Moncler vuol dire parlare anche di salute e sicurezza, del rispetto dei diritti umani, tutela dell’ambiente e in generale di etica nella condotta del business lungo tutta la catena del valore. Essere un’impresa socialmente responsabile implica, infatti, l’assunzione di un impegno che si estende ben oltre i propri confini, abbracciando l’intera catena di fornitura.
I fornitori sono partner strategici ed è per questo che il rapporto del Gruppo con loro va oltre la sfera economico-commerciale. Per Moncler e Stone Island, infatti, eccellenza significa qualità, stile ed innovazione, ma anche impegno a promuovere una catena di fornitura attenta e rispettosa dei diritti dei lavoratori, degli animali e dell’ambiente.

L’attenzione agli aspetti etico-sociali e ambientali lungo la catena di fornitura parte fin dalla fase di selezione del fornitore e prosegue con una sistematica attività di sensibilizzazione e monitoraggio. La conoscenza, la tracciabilità, la condivisione di best practice e la verifica sono infatti fondamentali non solo per limitare situazioni di rischio, ma anche e soprattutto per generare cultura e promuovere uno sviluppo responsabile e sostenibile del business, a beneficio dell’intera filiera.

A tutti i fornitori4, in fase contrattuale, è richiesto di sottoscrivere il Codice Etico e le politiche a esso correlate (tra cui la Politica Ambientale e la Politica sui Diritti Umani), in cui sono delineati i princìpi e le linee guida che ispirano le attività del Gruppo e orientano il comportamento e le azioni di tutti coloro con i quali Moncler e Stone Island si relazionano. Con la sottoscrizione del Codice, i fornitori si impegnano a rispettare tali princìpi e a farli rispettare ai propri sub-fornitori. La violazione dei princìpi in esso stabiliti costituisce un inadempimento contrattuale, con facoltà, da parte delle Società del Gruppo a seconda della gravità, di risoluzione immediata del contratto in essere.

Allo scopo di indirizzare in modo ancora più puntuale l’operato dei propri partner, il Gruppo si è dotato di un Codice di Condotta dei Fornitori. Il Codice si ispira alla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e alle convenzioni dell’OIL, ed illustra le aspettative del Gruppo in relazione alle principali aree di un modo di operare responsabile. Esso si compone di sei sezioni (Lavoro e Diritti Umani, Salute e Sicurezza, Ambiente, Salute e Benessere Animale, Sicurezza e Qualità dei prodotti e dei servizi ed Etica Aziendale) e contiene i requisiti obbligatori cui i fornitori devono attenersi per poter instaurare o proseguire una collaborazione con il Gruppo.

Dal 2021 è stata aggiornata la procedura di Gruppo che guida il percorso di selezione di tutti i nuovi fornitori. La valutazione di un nuovo fornitore prevede in primis una visita in loco svolta dal team qualità per valutare l’allineamento del fornitore agli standard qualitativi del Gruppo; dopo tale analisi tecnica, il processo di valutazione dei nuovi façonisti e dei nuovi fornitori di commercializzato prevede la conduzione di un audit etico-sociale e ambientale da parte di un ente terzo oppure per i fornitori di materia prima il processo prevede invece la compilazione di un questionario di valutazione in materia ambientale e sociale supportato da evidenze documentali e successivamente lo svolgimento di un audit in linea con quanto previsto dal piano di audit. In questo modo il Gruppo si impegna a non includere nella propria filiera le aziende che non risultano rispettare gli standard qualitativi e i princìpi base etici, sociali e ambientali di Moncler e Stone Island.

Il monitoraggio della propria filiera prosegue poi negli anni con una periodica e sistematica attività di audit etico-sociali e ambientali sui fornitori con cui il Gruppo ha già un rapporto di collaborazione, al fine di verificare il rispetto delle leggi applicabili e dei princìpi contenuti nei Codici sopra menzionati.

Al fine di garantire la massima imparzialità, le verifiche vengono regolarmente commissionate ad enti terzi qualificati e con riconosciuta esperienza. Gli audit si focalizzano sulla verifica del rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo e del lavoratore, con particolare attenzione ai temi del lavoro forzato, lavoro minorile, libertà di associazione, orario di lavoro, salario minimo garantito e, non ultimo, salute e sicurezza. Inoltre, dal 2020 il Gruppo ha richiesto a tutti gli attori della filiera il rispetto delle normative nazionali vigenti, delle autorizzazioni ad operare, dei decreti, dei regolamenti e delle linee guida in materia di tutela della salute per contenere il diffondersi della pandemia da Covid-19. Tali aspetti sono stati oggetto di monitoraggio da parte dei tecnici del Gruppo e degli auditor in sede di verifica.

Il Gruppo ha un piano di audit triennale che garantisce che tutti i façonisti e i fornitori di commercializzato siano auditati almeno una volta ogni tre anni.

Nonostante anche nel 2022 la programmazione degli audit etico-sociali abbia risentito degli effetti legati alla pandemia da Covid-19, che ha limitato in alcuni periodi dell’anno e in alcuni Paesi gli spostamenti degli auditor presso i fornitori, il Gruppo è riuscito a rispettare il piano di audit prefissato.

Moncler nel corso del triennio 2020-2022 ha svolto 452 audit etico-sociali (sia sui fornitori che sui sub-fornitori), pari a circa il 100% dei volumi assegnati ai façonisti del capospalla, al 90% dei volumi assegnati ai fornitori di altre lavorazioni del capospalla (tintorie, stamperie, ricamifici, ecc.), al 99% dei fornitori di scarpe e borse, all’83% delle concerie, al 96%, e al 78% dei volumi assegnati rispettivamente ai fornitori di maglieria e ai fornitori di soft accessories e al 53% del fatturato 2022 dei fornitori di modelleria e prototipia.

Anche Stone Island, dotata di un piano di audit etico-sociali triennale finalizzato a garantire la massima copertura dei fornitori della propria filiera, nel corso del medesimo triennio ha svolto 212 audit etico-sociali (sia sui fornitori che sui sub-fornitori), pari a circa il 87% del valore degli ordini assegnato ai fornitori di commercializzato e il 91% del valore degli ordini assegnato ai façonisti.

Fermo restando l’atteggiamento di “tolleranza zero” verso violazioni gravi, per le quali il Gruppo si riserva il diritto di risolvere con effetto immediato il rapporto contrattuale in essere con il fornitore, entrambi i Marchi sono impegnati ad accompagnare la propria filiera di fornitura in un percorso di consapevolezza e di miglioramento continuo, richiedendo l’implementazione di azioni correttive laddove se ne rilevasse la necessità. A seguito di ogni audit viene infatti rilasciato un piano di azioni di miglioramento la cui implementazione è oggetto di verifiche successive; a tal proposito il Gruppo si impegna a supportare proattivamente tutti i fornitori nell’attuazione delle azioni correttive concordate.

Al fine di verificare l’effettiva adozione delle misure correttive entro la scadenza condivisa, il Gruppo svolge degli audit di follow up sia on site sia documentali.

Con riferimento ai 239 fornitori auditati su aspetti etico-sociali e ambientali nel 2022, a fine anno circa l’86% di essi è risultato in linea con i più alti standard sociali e ambientali previsti dal Gruppo (tale percentuale è pari all’85% se si considerano i “critical supplier”), con circa il 7% (17 fornitori) è stata interrotta la collaborazione, mentre il restante 7%, a fine 2022, risultava avere non-compliance in quanto l’attività di audit era avvenuta a ridosso degli ultimi mesi dell’anno e non erano stati ancora chiusi tutti i progetti per sanare le non conformità.

Con particolare riferimento agli aspetti sociali nel corso del 2022 in 76 dei 239 siti sono state rilevate non-compliance ed è stato rilasciato il relativo piano di azioni di miglioramento. Le principali aree di non conformità hanno riguardato temi di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro (70%) e, nel 30% dei casi, aspetti relativi alla gestione dei rapporti di lavoro, tra cui non conformità attinenti agli orari lavorativi (11%), al trattamento salariale e retributivo (10%), alla gestione dei contratti di lavoro (9%): in questi casi, per le non conformità meno critiche è stato concordato con i fornitori di implementare tempestivamente un piano di risoluzione delle stesse, mentre nei casi più critici è stata sempre interrotta la collaborazione con il fornitore.

Inoltre, nel corso del 2022 entrambi i Marchi hanno svolto audit etico-sociali anche presso i principali fornitori di materie prime, pari al 66% del totale degli acquisti di materie per Moncler e Stone Island. In particolare, per quanto riguarda la filiera della piuma, Moncler si è data l’obiettivo di avere il 100% dei fornitori di piuma conformi anche ai nuovi moduli su diritti umani e compliance ambientale inclusi nel Protocollo DIST entro il 2023. Per tale motivo, nel 2021 è stata definita e testata la checklist aggiuntiva con i nuovi moduli da utilizzare nel corso degli audit DIST, mentre nel corso del 2022 sono state svolte delle verifiche preliminari presso tutti i fornitori di piuma di Moncler: il 100% dei fornitori è risultato già allineato ai requisiti della nuova checklist sui diritti umani e sulla compliance ambientale. Anche Stone Island ha avviato tale processo sui propri fornitori di piuma.

Sono continuati, infine, ad essere svolti audit etico-sociali anche presso i fornitori di servizi strategici: piattaforme logistiche ed esterne di controllo qualità, fornitori di servizi presso sedi e negozi del Gruppo, per i quali non sono emerse non conformità significative.

Gli audit etico-sociali svolti da entrambi i Marchi del Gruppo includono moduli sulla compliance ambientale. In aggiunta a questi, nel 2022 Stone Island ha svolto 24 audit ambientali su un campione di fornitori di tessuto, finissaggio e tintorie, mentre Moncler ha esaminato le analisi delle acque di scarico di 26 aziende con processi a umido, su un campione di fornitori di tessuto, piuma, tintorie, filature e concerie, al fine di identificare impatti legati a potenziali sversamenti o casi di contaminazione delle acque.

Dalle attività condotte non sono emerse non conformità critiche. È obiettivo del Gruppo continuare a monitorare tali attività nei prossimi anni.

A queste attività di verifica si sono affiancati gli audit sull’animal welfare e sulla tracciabilità della piuma secondo il Protocollo DIST (Down Integrity System & Traceability) sull’intera filiera per Moncler, e secondo la certificazione Responsible Down Standard (RDS) per Stone Island.

Con la consapevolezza che la promozione di princìpi di responsabilità presso i fornitori vada a beneficio di una crescita sostenibile congiunta, oltre alle continue attività di sensibilizzazione avviate sui temi etici, sociali, ambientali e di benessere animale, il Gruppo Moncler supporta la propria supply chain in diversi modi.  In particolare, Moncler sostiene alcuni fornitori ritenuti strategici, mettendo a disposizione sia degli esperti in materia di salute e sicurezza, per fornire consulenza e sviluppare la conoscenza di best practice (12 fornitori ne hanno beneficiato nel triennio 2020-2022), sia un supporto operativo per far fronte a investimenti in macchinari tecnologicamente all’avanguardia per lavorazioni particolari (16 fornitori nel 2022). Nel corso del 2022 il programma è stato esteso anche ai fornitori di Stone Island.

Infine, con l’obiettivo di attribuire una valutazione complessiva del fornitore che tenga in considerazione anche gli aspetti di sostenibilità, Moncler si è dotato di un sistema di vendor rating. Ad ogni indicatore viene attribuito un peso che contribuisce a stabilire la valutazione del singolo fornitore in base ai risultati raggiunti nelle diverse aree. Le macro-aree del vendor rating sono:

• sostenibilità e compliance (condizioni di lavoro e rispetto dei diritti umani, requisiti chimici, indicatori relativi ai risultati dei test di compliance svolti sui prodotti, pratiche ambientali, animal welfare, ecc.);

• qualità (tasso di difettosità della produzione, segnalazioni sulla qualità inviate al customer service, ecc.);

• livello di servizio delle consegne (flessibilità, puntualità di consegna, ecc.);

• costo (competitività dei prezzi, costi logistici, ecc.);

• innovazione (capacità tecnologica, attitudine all’innovazione, ecc.);

• sostenibilità finanziaria (grado di resilienza economica del fornitore).

Per quanto riguarda invece i fornitori indiretti, ovvero i fornitori di beni e servizi non correlati al prodotto, dal 2018 viene aggiornata in modo continuativo la mappatura delle certificazioni di qualità, sociali, ambientali e relative alla salute e sicurezza in possesso dei fornitori stessi.
Nel 2022, dei circa 800 principali fornitori indiretti del Gruppo mappati, la grande maggioranza possiede almeno una certificazione e circa la metà è già in possesso della certificazione sulla salute e sicurezza ISO 45001 e/o di quella ambientale ISO 14001 (in linea con quanto emerso dalla mappatura svolta da Moncler su circa 270 fornitori nel 2019, 380 nel 2020 e 600 nel 2021).
Il Gruppo inoltre ha proseguito l’attività di sensibilizzazione volta a promuovere presso i fornitori obiettivi di miglioramento legati all’importanza dei processi di certificazione.
Infine, Moncler nel 2022 ha continuato a svolgere l’attività di verifica dell’affidabilità dei partner anche con l’arricchimento di informazioni sulla gestione delle tematiche di sostenibilità coinvolgendo 14 fornitori per i quali le valutazioni del 2021 non erano risultate in linea con gli standard.
Tali fornitori indiretti, principalmente costruttori, provider di attività di manutenzione e servizi sono stati valutati secondo 28 criteri, suddivisi in quattro categorie: ambientale, lavoro e diritti umani, salute e sicurezza ed etica.
Tale strumento, che si basa su princìpi, standard e linee guida internazionali quali il Global Compact, il Global Reporting Initiative, la ISO26000 e le Linee Guida dell’OCSE, ha fornito una serie di parametri che hanno consentito di valutare e confrontare le prestazioni sociali e ambientali dei fornitori indiretti.

PRATICHE SALARIALI EQUE LUNGO LA CATENA DEL VALORE

Nel Codice di Condotta dei Fornitori e nella Politica Diritti Umani il Gruppo riconosce l’importanza di garantire salari allineati alla legge o ai contratti collettivi vincolanti e, in ogni caso, adeguati al costo della vita, ai bisogni di base del dipendente, al profitto discrezionale, a parametri di riferimento di mercato e al tipo di prestazioni professionali.

I fornitori devono offrire un equo livello retributivo e un percorso di valorizzazione e crescita professionale che rifletta le conoscenze, le competenze, le capacità, l’esperienza professionale, così come benefit e incentivi salariali o non salariali.

I fornitori, così come il Gruppo, sono tenuti a concedere tutti i benefit previsti dalla legge, ivi inclusi, a titolo esemplificativo e non esaustivo, la previdenza sociale, il congedo parentale, le ferie annuali, le festività e si devono impegnare in un dialogo sociale con cadenza regolare sulle questioni relative alla compensazione.
A partire dal 2021 il Gruppo ha iniziato a svolgere, con il supporto di un ente terzo, specifiche analisi sul living wage sia sulle proprie sedi aziendali sia sui propri fornitori,

con l’obiettivo di coprire il 100% dei “critical supplier” del Gruppo entro il 2025.
In particolare, Moncler collabora con Fair Wage Network, un’organizzazione indipendente dedicata a sviluppare pratiche salariali eque lungo le catene di fornitura a livello globale. La metodologia adottata da Fair Wage si basa sulla collaborazione con le aziende e i fornitori in modo tale da valutare le pratiche salariali attraverso questionari compilati dai lavoratori e dai manager, identificando eventuali problematiche e implementando attività di miglioramento.

La metodologia di analisi di Fair Wage Network è strutturata attorno a 12 dimensioni, che coprono in modo completo l’intero spettro di indicatori salariali: il salario di sussistenza è quindi solo una delle dimensioni analizzate, a questa si aggiungono anche altri aspetti e variabili delle pratiche salariali e del sistema retributivo (come ad esempio la negoziazione del salario con i rappresentanti dei lavoratori attraverso contrattazione collettiva,

la presenza di meccanismi di reclamo per problematiche relative alla remunerazione ecc.). Un altro ambito oggetto dell’analisi consiste nel comparare i risultati emersi dall’assessment con parametri di settore e Paese.
Lo svolgimento di tale analisi e la progressiva estensione ad altri fornitori di Moncler sono state valutate e prioritizzate sulla base del rischio associato alla localizzazione geografica del fornitore e ad altri fattori, come l’assenza di contratti collettivi di lavoro, che assicurano il dialogo e il rispetto di aspetti sociali e ambientali. A tal proposito, circa il 70% dei fornitori del Gruppo Moncler è localizzato in Italia ed è coperto da contratti collettivi di lavoro.

A dicembre 2022, circa il 40% dei “critical supplier” sono stati valutati e coinvolti in un’analisi sul living wage.
Le 12 dimensioni di analisi della valutazione condotta da Fair Wage Network sono:

NOTE

4 Oltre l’85% dei contratti significativi include il rispetto del Codice Etico dei Marchi (la percentuale per Moncler è del 95%).