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INVESTOR RELATIONS DI MONCLER
Parlare di qualità per il Gruppo Moncler vuol dire parlare anche di salute e sicurezza, del rispetto dei diritti umani, di tutela dell’ambiente e in generale di etica nella condotta del business lungo tutta la catena del valore. Essere un’impresa socialmente responsabile implica, infatti, l’assunzione di un impegno che si estende ben oltre i propri confini, abbracciando l’intera catena di fornitura.
DUE DILIGENCE NELLA CATENA DI FORNITURA
I fornitori sono partner strategici ed è per questo che il rapporto del Gruppo con loro va oltre la sfera economico-commerciale. Per Moncler e Stone Island, infatti, eccellenza significa qualità, stile ed innovazione, ma anche impegno a promuovere una catena di fornitura attenta e rispettosa dei diritti dei lavoratori, degli animali e dell’ambiente.
L’attenzione agli aspetti etico-sociali e ambientali lungo la catena di fornitura parte fin dalla fase di selezione del fornitore e prosegue con una sistematica attività di sensibilizzazione e monitoraggio. La conoscenza, la tracciabilità, la condivisione di best practice e la verifica sono infatti fondamentali non solo per limitare situazioni di rischio, ma anche e soprattutto per generare cultura e promuovere uno sviluppo responsabile e sostenibile del business, a beneficio dell’intera filiera.
A tal fine il Gruppo ha sviluppato un processo completo e sistematico di due diligence, che viene costantemente rafforzato e aggiornato anche alla luce delle normative emergenti.
IL SISTEMA DI POLITICHE DEL GRUPPO
Il Gruppo Moncler ha adottato specifiche politiche interne al fine di garantire e promuovere una gestione trasparente e responsabile della propria catena di valore. Queste politiche includono i Codici Etici del marchio Moncler e del marchio Stone Island, la Politica Diritti Umani, la Politica Ambientale, la Politica di Anticorruzione, la Politica per la Gestione della Salute e Sicurezza e il Codice di Condotta Fornitori del Gruppo.
A tutti i fornitori4 , infatti, in fase contrattuale, è richiesto di sottoscrivere il Codice Etico, con le Politiche a esso correlate, e il Codice di Condotta Fornitori in cui sono delineati i princìpi e le linee guida che ispirano le attività del Gruppo e orientano il comportamento e le azioni di tutti coloro con i quali Moncler e Stone Island si relazionano. Con la sottoscrizione del Codice, i fornitori si impegnano a rispettare tali princìpi e a farli rispettare ai propri sub-fornitori. La violazione dei princìpi in essi stabiliti costituisce un inadempimento contrattuale, con facoltà, da parte delle Società del Gruppo a seconda della gravità, di risoluzione immediata del contratto in essere.
Nello specifico, il Codice di Condotta dei Fornitori si ispira alla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e alle convenzioni dell’OIL, ed illustra le aspettative del Gruppo in relazione alle principali aree di un modo di opeare responsabile. Esso si compone di sei sezioni (Lavoro e Diritti Umani, Salute e Sicurezza, Ambiente, Salute e Benessere Animale, Sicurezza e Qualità dei prodotti e dei servizi ed Etica Aziendale) e contiene i requisiti obbligatori cui i fornitori devono attenersi per poter instaurare o proseguire una collaborazione con il Gruppo.
Dal 2021 è stata aggiornata la procedura di Gruppo che guida il percorso di selezione di tutti i nuovi fornitori. La valutazione di un nuovo fornitore prevede una visita in loco svolta dal team qualità per valutare l’allineamento del fornitore agli standard qualitativi del Gruppo; dopo tale analisi tecnica, il processo di valutazione dei nuovi façonisti e dei nuovi fornitori di commercializzato prevede la conduzione di un audit etico-sociale e ambientale da parte di un ente terzo. Per i fornitori di materia prima, invece, il processo prevede la compilazione di un questionario di valutazione in materia ambientale e sociale supportato da evidenze documentali e successivamente lo svolgimento di un audit sul campo da parte di un ente terzo in linea con quanto previsto dal piano di audit. In questo modo il Gruppo si impegna a non includere nella propria filiera le aziende che non risultano rispettare gli standard qualitativi e i princìpi base etici, sociali e ambientali di Moncler e Stone Island.
Nel 2023, i team che gestiscono la selezione di nuovi fornitori sono stati coinvolti in sessioni formative durante le quali sono state ripercorse le fasi della procedura da seguire per le diverse tipologie di fornitori. Durante queste sessioni, sono stati raccolti spunti di miglioramento al fine di rendere il processo sempre più efficace.
VALUTAZIONE DEI RISCHI
L’impegno nel garantire il rispetto dei princìpi e delle linee guida che ispirano le attività del Gruppo parte dall’identificazione tempestiva e preventiva dei rischi reali o potenziali di violazione di tali princìpi lungo la filiera. L’analisi dei rischi è svolta con diversi strumenti in tutte le entità che costituiscono la catena del valore: tutte le sedi del Gruppo Moncler, relazioni commerciali esistenti e potenziali (ad esempio fusioni o acquisizioni), fornitori, subfornitori e loro dipendenti, includendo donne, bambini, popolazioni indigene e comunità locali, in qualsiasi modo collegati o impattati, anche indirettamente, dalle attività del Gruppo.
In particolare, nel corso del 2023 il Gruppo, con il supporto tecnico di un partner specializzato
internazionale, ha condotto una valutazione specifica del rischio di violazione dei diritti umani lungo la propria filiera. L’analisi, svolta a livello Paese, ha coperto tutte le fasi del processo produttivo. Come risultato di questo progetto è stata definita una mappatura del profilo di rischio potenziale per ciascuno dei principali diritti umani, tra cui salari dignitosi, salute e sicurezza sul lavoro, discriminazione sul posto di lavoro, lavoro minorile, lavoro forzato, tratta di tratta di esseri umani, lavoratori migranti, libertà di associazione e di contrattazione collettiva.
L’analisi di valutazione di rischio teorico ha confermato che i servizi e i processi produttivi svolti dal Gruppo nelle sedi a gestione diretta non presentano un profilo di rischio significativo di potenziale violazione dei diritti umani, mentre quelli gestiti dai fornitori diretti del Gruppo sono caratterizzati da livelli diversificati di rischio. In particolare, le fasi della filiera relative alla coltivazione di cotone e alle lavorazioni intermedie del prodotto finito potrebbero essere potenzialmente caratterizzate da profili di rischio maggiore rispetto ad altre fasi, per tale motivo il Gruppo da anni ha attivato con processi strutturati di monitoraggio e prevenzione volti a mitigare tali rischi lungo l’intera filiera. Tra i diritti umani analizzati nella filiera, la garanzia di salari dignitosi è risultato essere tra quelli potenzialmente a rischio, e infatti da anni il Gruppo si impegna nel monitoraggio della tematica attraverso la conduzione di specifiche analisi sul living wage.
In particolare, nel corso del 2023 il Gruppo, con
Infine, l’analisi a livello Paese ha evidenziato la presenza di maggiori rischi potenziali nei paesi del sud-est asiatico, dove la filiera del Gruppo ha una presenza molto limitata.
Questo approccio basato sul rischio è fondamentale per la prevenzione e la mitigazione degli impatti negativi sui diritti umani. Ciò include la prioritizzazione degli audit in base a criteri che tengono conto del livello di rischio potenziale di violazione dei diritti umani, così come la selezione dei nuovi fornitori che avviene considerando anche il rischio di violazione dei diritti umani come uno dei criteri di valutazione.
I team Supply Chain e Acquisti sono periodicamente coinvolti in attività formative in cui sono condivisi i risultati delle attività di valutazione del rischio di violazione dei diritti umani lungo la propria filiera.
Oltre all’analisi periodica del rischio di violazione dei diritti umani lungo la filiera produttiva, annualmente vengono effettuate diverse analisi per identificare i principali rischi e impatti anche in ambito ambientale con particolare attenzione a tematiche quali i cambiamenti climatici e i consumi idrici.
PREVENZIONE E MITIGAZIONE DEGLI IMPATTI
L’integrazione delle analisi svolte durante la valutazione dei rischi permette al Gruppo di ottenere una loro mappatura completa e profonda e costituisce la base per la definizione delle azioni di prevenzione e mitigazione degli impatti negativi lungo tutta la filiera.
Il principale strumento di prevenzione e mitigazione degli impatti lungo la filiera implementato dal Gruppo è la periodica e sistematica attività di audit etico-sociali e ambientali sui fornitori con cui il Gruppo ha già un rapporto di collaborazione, al fine di verificare il rispetto delle leggi applicabili e dei princìpi contenuti nei Codici del Gruppo.
Al fine di garantire la massima imparzialità, le verifiche vengono regolarmente commissionate ad enti terzi qualificati e con riconosciuta esperienza. Gli audit si focalizzano sulla verifica del rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo e del lavoratore, con particolare attenzione ai temi del lavoro forzato, lavoro minorile, libertà di associazione, orario di lavoro, salario minimo garantito e, non ultimo, salute e sicurezza. La checklist proprietaria del Gruppo, utilizzata per lo svolgimento degli audit, viene regolarmente aggiornata per tener conto dell’evoluzione degli standard di riferimento e delle normative locali e internazionali. Nel 2023 è stata utilizzata una versione aggiornata e rivista con il supporto tecnico dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) includendo requisiti ancora più stringenti rispetto alle versioni precedenti.
Il Gruppo ha un piano di audit triennale che garantisce che tutti i façonisti e i fornitori di commercializzato siano auditati almeno una volta ogni tre anni.
Moncler nel corso del triennio 2021-2023 ha svolto 564 audit etico-sociali e ambientali (sia sui fornitori che sui sub-fornitori), pari a circa il 100% dei volumi assegnati ai façonisti del capospalla, al 81% dei volumi assegnati ai fornitori di altre lavorazioni del capospalla (tintorie, stamperie, ricamifici, ecc.), al 99% dei fornitori di scarpe e borse, a 39% delle concerie, al 97%, e al 94% dei volumi assegnati rispettivamente ai fornitori di maglieria e ai fornitori di soft accessories e al 96% del fatturato 2022 dei fornitori di modelleria e prototipia.
Anche Stone Island, dotata di un piano di audit etico-sociali e ambientali triennale finalizzato a garantire la massima copertura dei fornitori della propria filiera, nel corso del medesimo triennio ha svolto 2815 audit etico-sociali e ambientali (sia sui fornitori che sui sub-fornitori), pari a circa il 99% del valore degli ordini assegnato ai fornitori di commercializzato e il 98% del valore degli ordini assegnato ai façonisti.
Inoltre, nel corso del 2023 entrambi i Marchi
hanno svolto audit etico-sociali e ambientali presso i principali fornitori di materie prime, pari al 79% del totale degli acquisti di materie per Moncler e al 93% per Stone Island. In particolare, per quanto riguarda la filiera della piuma, il 100% dei fornitori di Moncler è risultato conforme anche ai nuovi moduli su diritti umani e compliance ambientale inclusi ufficialmente nel Protocollo DIST. Gli stessi moduli ambientali e sociali sono stati anche applicati ai processi di verifica dei fornitori piuma di Stone Island.
Sono continuati, infine, ad essere svolti audit etico-sociali-ambientali anche presso i fornitori di servizi strategici: piattaforme logistiche ed esterne di controllo qualità, fornitori di servizi presso sedi e negozi del Gruppo, per i quali non sono emerse non conformità significative.
In aggiunta al modulo ambientale standard incluso negli audit etico-sociali e ambientali, nel 2023 Stone Island ha svolto 18 audit ambientali specifici su un campione di fornitori di tessuto, finissaggio e tintorie, mentre Moncler ha esaminato le analisi delle acque di scarico di 32 aziende con processi a umido, su un campione di fornitori di tessuto, piuma, tintorie, filature e concerie, al fine di identificare impatti legati a potenziali sversamenti o casi di contaminazione delle acque. Dalle attività condotte non sono emerse non conformità critiche. È obiettivo del Gruppo continuare a monitorare tali attività nei prossimi anni.
A queste attività di verifica si sono affiancati gli audit sull’animal welfare e sulla tracciabilità della piuma secondo il Protocollo DIST (Down Integrity System & Traceability) sull’intera filiera per Moncler, e secondo la certificazione Responsible Down Standard (RDS) per Stone Island.
L’incremento del numero di audit etico-sociali e ambientali nel corso dell’ultimo anno è dovuto all’attività di verifica per i nuovi moduli su diritti umani e compliance ambientale all’interno del Protocollo DIST.
ADOZIONE DI MISURE CORRETTIVE
Nel caso in cui dalle attività di audit dovessero emergere violazioni delle leggi applicabili o dei princìpi contenuti nei Codici e nelle Politiche del Gruppo, questo si impegna ad attuare adeguate azioni per porre rimedio.
Fermo restando l’atteggiamento di “tolleranza zero” verso violazioni gravi, per le quali il Gruppo si riserva il diritto di risolvere con effetto immediato il rapporto contrattuale in essere con il fornitore, entrambi i Marchi sono impegnati ad accompagnare la propria filiera di fornitura in un percorso di consapevolezza e di miglioramento continuo, richiedendo l’implementazione di azioni correttive laddove se ne rilevasse la necessità. A seguito di ogni audit viene infatti rilasciato un piano di azioni di miglioramento la cui implementazione è oggetto di verifiche successive; a tal proposito il Gruppo si impegna a supportare proattivamente tutti i fornitori nell’attuazione delle azioni correttive concordate.
Al fine di verificare l’effettiva adozione delle misure correttive entro la scadenza condivisa, il Gruppo svolge degli audit di follow up sia on site sia documentali.
Con riferimento ai 389 fornitori auditati su aspetti etico-sociali e ambientali nel 2023, a fine anno circa l’89% di essi è risultato in linea con i più alti standard sociali e ambientali previsti dal Gruppo (tale percentuale è pari all’91% se si considerano i “critical supplier”), con circa il 4% di essi (14 fornitori) con i quali è stata interrotta la collaborazione, mentre il restante 7%, a fine 2023, risultava avere ancora in essere non-compliance in quanto l’attività di audit era avvenuta a ridosso degli ultimi mesi dell’anno e non erano stati ancora chiusi tutti i progetti per sanare le non conformità.
Con particolare riferimento agli aspetti sociali, nel corso del 2023 in 190 dei 389 siti oggetto di audit sono state rilevate non-compliance ed è stato rilasciato il relativo piano di azioni di miglioramento. Le principali aree di non conformità hanno riguardato temi di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro (73%) e, nel 25% dei casi, aspetti relativi alla gestione dei rapporti di lavoro, – tra cui non conformità attinenti al trattamento salariale e retributivo (12%), agli orari lavorativi (8%), alla gestione dei contratti di lavoro (5%) – e, solo nel 2% dei casi, a tematiche relative ai diritti umani. Per le non conformità meno critiche è stato concordato con i fornitori di implementare tempestivamente un piano di risoluzione delle stesse, mentre nei casi più critici è stata sempre interrotta la collaborazione con il fornitore.
Con la consapevolezza che la promozione di princìpi di responsabilità presso i fornitori vada a beneficio di una crescita sostenibile congiunta, oltre alle continue attività di sensibilizzazione avviate sui temi etici, sociali, ambientali e di benessere animale, il Gruppo Moncler supporta la propria supply chain in diversi modi. In particolare, Moncler sostiene alcuni fornitori ritenuti strategici, mettendo a disposizione sia degli esperti in materia di salute e sicurezza, per fornire consulenza e sviluppare la conoscenza di best practice sia un supporto operativo per far fronte a investimenti in macchinari tecnologicamente all’avanguardia per lavorazioni particolari (21 fornitori nel 2023). Dal 2022 il programma è stato esteso anche ai fornitori di Stone Island.
Nel Codice di Condotta dei Fornitori e nella Politica Diritti Umani il Gruppo riconosce l’importanza di garantire salari allineati alla legge o ai contratti collettivi vincolanti e, in ogni caso, adeguati al costo della vita, ai bisogni di base del dipendente, al profitto discrezionale, a parametri di riferimento di mercato e al tipo di prestazioni professionali.
I fornitori devono offrire un equo livello retributivo e un percorso di valorizzazione e crescita professionale che rifletta le conoscenze, le competenze, le capacità, l’esperienza professionale, così come benefit e incentivi salariali o non salariali.
I fornitori, così come il Gruppo, sono tenuti a concedere tutti i benefit previsti dalla legge, ivi inclusi, a titolo esemplificativo e non esaustivo, la previdenza sociale, il congedo parentale, le ferie annuali, le festività e si devono impegnare in un dialogo sociale con cadenza regolare sulle questioni relative alla compensazione. Inoltre, a tutti i fornitori è richiesto di farsi interamente carico delle tasse e delle altre spese di reclutamento e assunzione dei lavoratori, compresi i lavoratori migranti, gli interinali e i contratti a tempo determinato.
A partire dal 2021 il Gruppo ha iniziato a svolgere, con il supporto di un ente terzo, specifiche analisi sul living wage sia sulle proprie sedi aziendali sia sui propri fornitori, con l’obiettivo di coprire il 100% dei “critical supplier” del Gruppo entro il 2025. A fine 2023, la percentuale di “critical supplier” valutati e coinvolti in un’analisi sul living wage era pari al 65%.
In particolare, Moncler collabora con Fair Wage Network, un’organizzazione indipendente dedicata a sviluppare pratiche salariali eque lungo le catene di fornitura a livello globale. La metodologia adottata da Fair Wage Network si avvale della collaborazione delle aziende e dei fornitori in modo tale da valutare le pratiche salariali attraverso questionari compilati dai lavoratori e dai manager, identificando eventuali problematiche e suggerendo attività di miglioramento.
La metodologia di analisi di Fair Wage Network è strutturata attorno a 12 dimensioni, che coprono in modo completo l’intero spettro di indicatori salariali: il salario di sussistenza è quindi solo una delle dimensioni analizzate, a questa si aggiungono anche altri aspetti e
variabili delle pratiche salariali e del sistema retributivo (come ad esempio la negoziazione del salario con i rappresentanti dei lavoratori attraverso contrattazione collettiva, la presenza di meccanismi di reclamo per problematiche relative alla remunerazione ecc.). Un altro ambito oggetto dell’analisi consiste nel comparare i risultati emersi dall’assessment con parametri di settore e Paese.
Lo svolgimento di tale analisi e la progressiva estensione ad altri fornitori di Moncler sono state valutate e prioritizzate sulla base del rischio associato alla localizzazione geografica del fornitore e ad altri fattori, come l’assenza di contratti collettivi di lavoro, che assicurano il dialogo e il rispetto di aspetti sociali e ambientali. A tal proposito, si evidenzia che circa il 70% dei fornitori del Gruppo Moncler è localizzato in Italia ed è coperto da contratti collettivi di lavoro.
In generale, il Gruppo si impegna a collaborare con tutti gli attori della propria filiera, con associazioni specializzate e con altri partner strategici per accrescere la consapevolezza e la comprensione del tema relativo al salario equo.
NOTE
4 Oltre l’85% dei contratti significativi include il rispetto del Codice Etico dei Marchi (la percentuale per Moncler è del 95%).
5 Il dato include 37 audit etico-sociali e ambientali svolti da Stone Island prima del closing dell’operazione di acquisizione da parte di Moncler S.p.A. dell’intero capitale sociale della società Sportswear Company S.p.A., società titolare del marchio Stone Island.