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INVESTOR RELATIONS DI MONCLER

Il Gruppo Moncler considera la lotta al cambiamento climatico una priorità ed è impegnato sia a ridurre la propria impronta di carbonio, sia a mitigare i rischi e i potenziali effetti che il cambiamento climatico stesso può

avere sulle proprie attività. Affrontare il cambiamento climatico è una sfida collettiva che supera i confini dell’azienda e include tutta la catena del valore, va oltre i confini nazionali e coinvolge tutti i settori, dalle aziende e

i governi alle organizzazioni non governative.

 

La strategia climatica del Gruppo è basata su un percorso a tappe, costantemente monitorata e soggetta a revisione annuale.

In particolare, il Gruppo Moncler si è impegnato a ridurre, entro il 2030, del 70% le emissioni di CO2e assolute di scope 1 e scope 2 (in linea con l’ambizione “1,5°C”) e del 52% le emissioni di CO2e di scope 3 per unità di prodotto venduto rispetto al 2021 (in linea con l’ambizione “Well-Below 2°C”).

 

Tali obiettivi sono stati formalmente approvati dall’iniziativa Science Based Targets (SBTi)1 e giudicati coerenti con il contributo richiesto alle aziende per limitare l’innalzamento massimo della

temperatura mondiale rispetto ai livelli pre-industriali. Inoltre, il Gruppo sta monitorando lo sviluppo del GHG Protocol Land Sector and Removals Guidance e i target Forest, Land and Agriculture (FLAG).

 

All’interno della strategia climatica, l’adozione di energia da fonti rinnovabili, il miglioramento dell’efficienza operativa e l’utilizzo di materiali “preferred” sono tra le principali leve di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra (GHG)2, in coerenza con gli obiettivi fissati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals – SDGs).

Il Gruppo si è anche impegnato a raggiungere emissioni nette pari a zero (Net Zero)3 lungo tutta la catena del valore entro il 2050, in linea con gli sforzi richiesti nell’Accordo di Parigi volti a limitare l’aumento della temperatura media globale a 1,5°C. A tal proposito, l’ambizione del Gruppo si articolerà su due fasi complementari da portare a termine entro il 2050, in linea con quanto indicato dalla Science Based Targets initiative:

• ridurre del 90% le emissioni GHG di scope 1, 2 e 3;
• neutralizzare tutte le emissioni residue con progetti di assorbimento di CO2.

In quest’ottica, il Gruppo Moncler sta esplorando quali progetti di carbon removal e attività che immagazzinano carbonio potrebbero supportare il proprio percorso per raggiungere il Net Zero.

Moncler si impegna a riportare e comunicare in maniera trasparente il proprio impatto sul cambiamento climatico e i risultati delle attività di

mitigazione attraverso la Rendicontazione di Sostenibilità e il questionario Climate Change di CDP.

Consumi energetici ed emissioni scope 1 e 2

I consumi energetici diretti e indiretti presso le sedi del Gruppo Moncler sono principalmente legati all’attività produttiva in Italia e Romania e al polo logistico italiano di Castel San Giovanni (Piacenza) oltre al riscaldamento, condizionamento, all’illuminazione delle strutture e al funzionamento delle apparecchiature

informatiche nelle sedi corporate e nei negozi di Moncler e Stone Island.

 

Il Gruppo Moncler nel 2024 ha registrato un consumo energetico presso le proprie sedi di 62.289 MWh, con un incremento di circa l’11%

dovuto a un aumento della produzione diretta, all’acquisizione e affitto di nuovi edifici, alla crescita dell’organico (+9%) e del network dei negozi diretti del Gruppo a fronte, però, di una diminuzione delle emissioni totali scope 1 e 2 (market-based).

Iniziative di riduzione dei consumi e delle emissioni scope 1 e 2

Al fine di ridurre i consumi energetici e le emissioni GHG, il Gruppo Moncler sta implementando diverse attività nelle proprie sedi a gestione diretta (negozi, uffici, sedi produttive e polo logistico):
Utilizzo di energia elettrica da fonti rinnovabili
L’utilizzo di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili rappresenta uno strumento chiave per il percorso di decarbonizzazione delle attività dirette del Gruppo.
In linea con gli impegni presi, il Gruppo Moncler per le sedi aziendali a gestione diretta del mondo, dal 2023, si è approvvigionato esclusivamente di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili.
Il Gruppo ha raggiunto questo risultato attraverso:
installazione di pannelli fotovoltaici: presso il polo logistico di Castel San Giovanni (Piacenza) l’impianto fotovoltaico ha contribuito alla generazione di oltre 458 MWh di energia nel corso dell’anno 2024. Anche Stone Island si è dotata di un impianto fotovoltaico presso la sede di Ravarino (Modena) che, nel corso del 2024, ha contribuito alla produzione di circa 38 MWh di energia;
acquisto di elettricità da fonti rinnovabili: anche nel 2024 il Gruppo ha continuato a convertire i contratti di fornitura di energia convenzionale in contratti di energia elettrica proveniente da fonte rinnovabile. In particolare, nel corso dell’anno, il Gruppo si è focalizzato sul canale retail nella Region EMEA e America, riuscendo a convertire circa 20 contratti integrando energia certificata proveniente da fonti rinnovabili.
Laddove non disponibile un’offerta di energia da fonte rinnovabile da parte del provider energetico, il Gruppo ha proseguito con l’acquisto di Certificati di Attribuzione dell’Energia (EACs), tra cui i certificati di Garanzie d’Origine (GO), Renewable Energy Certificate (REC), New Zealand Energy Certificate (NZEC), Non-Fossil Value Certificates (NFC) e International Renewable Energy Certificate (I-REC). Il costo d’acquisto dei Certificati di Attribuzione dell’Energia è parte integrante della pianificazione finanziaria annuale del Gruppo, che tiene in considerazione sia di eventuali ampliamenti del canale retail e quindi di un aumento di consumi energetici che di potenziali variazioni di prezzo dei certificati.

Queste iniziative hanno permesso al Gruppo di

mantenere a zero le emissioni GHG di scope 2 (market-based) relative al consumo di energia elettrica acquistata, in tutte le sedi nel mondo.

 

Iniziative di efficientamento energetico
Per quanto riguarda l’efficientamento energetico, il Gruppo Moncler, anche nel 2024, ha continuato l’attività di installazione di sistemi di illuminazione a basso consumo e di ottimizzazione dei sistemi di riscaldamento e climatizzazione.
Nelle sedi corporate di Moncler, in linea con quanto svolto gli anni scorsi, sono proseguite le attività di ristrutturazione e di installazione di sistemi di illuminazione più efficienti, grazie alla sostituzione di impianti di illuminazione tradizionale con lampade a Light-Emitting Diode (LED)17 e di sistemi di isolamento termico per garantire una maggiore efficienza energetica.
Ad oggi, l’intera sede produttiva in Romania e l’intero polo logistico di Castel San Giovanni (Piacenza) sono dotati di impianti a LED. Presso la sede di Milano, quasi la totalità degli impianti di illuminazione è costituita da sistemi più efficienti di quelli convenzionali mentre presso la sede corporate di Trebaseleghe (Padova) circa il 90% dei sistemi di illuminazione è a più basso consumo. In aggiunta, sono proseguiti i lavori di ristrutturazione del nuovo Hub di Ravarino (Modena), che saranno finalizzati nel 2025 e che prevedono l’istallazione sia di sistemi LED sia di sistemi di riscaldamento a pompa di calore.
Per quanto riguarda i negozi, ad oggi oltre il 99%18 dei punti vendita Moncler nel mondo (100% negli Stati Uniti, in Corea del Sud, in Giappone e in Europa) è dotato di impianti d’illuminazione a LED. La stessa tipologia di impianti è stata prevista anche da Stone Island a livello globale, che la installerà in tutti i nuovi negozi.

 

In linea con quanto svolto nel corso degli anni precedenti, anche nel 2024 il Gruppo ha implementato attività volte a rinnovare gli impianti elettrici dei negozi utilizzando nuove tecnologie che garantiscono un risparmio energetico.
A tal proposito, dal 2021 Moncler ha iniziato a dotare i negozi di impianti di supervisione Building Management System (BMS) per la gestione integrata di tutte le funzioni tecnologiche

dello spazio, dal controllo degli accessi alla gestione dell’illuminazione e della climatizzazione al fine di avere una gestione più efficiente dei consumi energetici.

 

• Certificazioni ambientali LEED e BREEAM
Dal 2021 il Gruppo ha avviato un processo di certificazione ambientale ed energetica dei propri negozi e di tutte le nuove costruzioni di sedi corporate secondo lo standard LEED. Adottando questa certificazione, che richiede l’implementazione di interventi di efficienza energetica, il Gruppo si impegna a mettere in atto buone pratiche energetiche per ogni nuovo progetto.

 

A partire dal 2023 il Gruppo Moncler è impegnato ad ottenere la certificazione LEED per tutti i nuovi store19.

A fronte di questo obiettivo, ad oggi il Gruppo Moncler conta:
• otto negozi certificati secondo lo standard LEED per Building Operations and Maintenance e tre negozi in corso di certificazione;
• 27 negozi certificati secondo lo standard LEED Interior Design and Construction e 10 negozi in corso di certificazione.
Per quanto riguarda le sedi produttive, nel 2023 il Gruppo ha ottenuto la certificazione LEED Building Design and Construction per l’estensione dello stabilimento realizzato in Romania e ha avviato, nel 2024, il processo per il nuovo stabilimento dedicato alla maglieria a Padernello di Paese (Treviso).

 

Infine, presso il polo logistico di Castel San Giovanni (Piacenza) è stata conseguita la certificazione BREEAM In-Use con livello Excellent, che attesta una gestione più efficiente dell’edificio e un miglioramento delle prestazioni energetiche e ambientali.

 

• Flotta auto a basse emissioni
Nel corso dell’anno, il Gruppo ha continuato ad introdurre veicoli a basso impatto ambientale nella flotta auto, superando l’obiettivo prefissato e portando al 98% la quota di veicoli a basso impatto nel proprio parco auto aziendale.

CARBON NEUTRALITY

Nel 2024 il Gruppo ha mantenuto la carbon neutrality20 per tutte le sedi a gestione diretta nel mondo.

 

Per mantenere la neutralità climatica e in linea con quanto svolto nel corso degli scorsi anni, le emissioni di scope 1 e 2 (market-based) sono state ridotte (-6% rispetto all’anno precedente), mentre le emissioni residue non evitabili sono state compensate attraverso tre progetti certificati sul mercato volontario e focalizzati, rispettivamente, sull’economia circolare e sull’energia rinnovabile.

Il primo progetto supportato è relativo all’ampliamento di un impianto di riciclo di rifiuti plastici in Romania ad alta efficienza energetica

certificato Gold Standard. A questa iniziativa si aggiunge il contributo alla realizzazione di due progetti che hanno l’obiettivo di incrementare l’accesso alle energie da fonti rinnovabili: un impianto fotovoltaico, certificato secondo il Verified Carbon Standard, presso le isole Mauritius, e un impianto eolico off-shore, certificato secondo Gold Standard, in Vietnam. I tre progetti sono di rilievo non solo dal punto di vista ambientale ma anche sociale in quanto hanno permesso di creare nuove opportunità di lavoro e sensibilizzare le comunità locali circa le tematiche ambientali e l’importanza del riciclo e della gestione sostenibile delle risorse locali.
Per monitorare la riduzione e la compensazione delle emissioni di gas serra nei propri siti, il Gruppo annualmente:

• monitora l’attuazione delle linee guida del Gruppo per l’approvvigionamento di energia rinnovabile;
• collabora con i dipartimenti aziendali competenti per identificare costantemente le aree di miglioramento in materia di efficienza energetica;
• monitora i consumi energetici e le relative emissioni di CO2 attraverso strumenti aziendali dedicati e il supporto di una società di consulenza;
• collabora con partner riconosciuti per l’acquisto di certificati di energia rinnovabile (EACs) e crediti di CO2 allineati ai più importanti standard internazionali come il Gold Standard o il Verified Carbon Standard (VCS).

EMISSIONI DI CO2e SCOPE 3

Con riferimento alle emissioni GHG generate lungo la catena del valore, nel 2024 le emissioni scope 3 del Gruppo, calcolate per tutte le categorie significative, sono state pari a circa 227.986 tonnellate di CO2e, in diminuzione di circa il 5%21 in termini assoluti rispetto all’anno precedente.

 

Le emissioni GHG generate dalla produzione delle materie prime, lavorazioni tessili e produzione dei capi finiti rappresentano circa il 72% delle emissioni scope 3 del Gruppo. Nel 2024, Moncler ha continuato nel processo di miglioramento della completezza della qualità del dato integrato nei calcoli delle emissioni grazie alle informazioni

raccolte tramite il processo di tracciabilità e alla raccolta approfondita dei dati sui consumi energetici dei fornitori. L’inserimento nelle collezioni di materiali “preferred”, come nylon e poliestere realizzati con materie prime riciclate e cotone biologico, ha evitato circa 10.00022 tonnellate di CO2e. Il Gruppo si aspetta che queste scelte, insieme alle altre attività avviate sulla filiera possano continuare a contribuire negli anni alla riduzione delle emissioni GHG in linea con gli impegni presi con l’iniziativa SBTi.

 

Le emissioni legate alla logistica industriale e distributiva23 del Gruppo nel 2024 ammontano a circa 23.329 tonnellate di CO2e24, in

riduzione di oltre il 15% rispetto all’anno precedente, soprattutto grazie agli sforzi fatti nell’ottimizzare i volumi della logistica distributiva e nella promozione di metodi di trasporto a minor impatto.

 

Le emissioni legate alle trasferte di lavoro e agli spostamenti casa-lavoro hanno registrato un aumento rispetto al 2023 riconducibile all’incremento del numero di dipendenti del Gruppo.

 

Si riportano di seguito le emissioni di scope 3 relative al 2024 e al 2023 suddivise per le categorie ritenute significative per il Gruppo.

AREE STRATEGICHE PER LA MITIGAZIONE DELLE EMISSIONI SCOPE 3

Per la natura del suo modello di business, in cui la produzione è prevalentemente gestita tramite fornitori, gli impatti ambientali più significativi del Gruppo Moncler sono quelli indiretti (scope 3) pari a più del 98% delle emissioni totali del Gruppo. Al fine di limitare l’impatto indiretto legato alla realizzazione e alla distribuzione dei loro prodotti e nei limiti della propria capacità di influenza, Moncler e Stone Island incoraggiano i propri partner produttivi e logistici all’applicazione di buone pratiche ambientali.

 

Materiali “preferred”
Tra le materie prime utilizzate, inclusi i materiali per i prodotti finiti e gli imballaggi, la lana ed il cotone rappresentano la principale fonte di emissioni GHG, seguite dai materiali sintetici, come ad esempio nylon e poliestere.

 

Per ridurre questo impatto, il Gruppo Moncler ha iniziato a sostituire i materiali vergini con alternative di origine riciclata, biologica o provenienti da agricoltura rigenerativa che garantiscono una riduzione in termini di emissioni generate e quindi rappresentano una leva chiave della strategia climatica del Gruppo. Questo approccio non solo supporta l’impegno del Gruppo contro il cambiamento climatico, ma contribuisce anche a mitigare altri impatti.
In particolare, il Gruppo Moncler ha fissato una serie di obiettivi intermedi da raggiungere entro il 2025:
• 50% di nylon “preferred”;
• 50% di cotone “preferred”;
• 70% di lana certificata secondo specifici standard (ad esempio Responsible Wool StandardRWS, Nativa, Sustainawool).

 

Gli obiettivi sopra elencati contribuiscono ad arrivare ad oltre il 50% di filati e tessuti realizzati con materiali “preferred” in tutte le collezioni entro il 2025.

 

Nel 2024, in particolare, il Gruppo ha utilizzato circa il 37% di cotone riciclato o biologico, oltre il 50% di nylon “preferred” (ad es. riciclato) e circa il 70% di lana certificata, ad esempio Responsible Wool Standard (RWS), Nativa, Sustainawool. Grazie all’acquisto di questi materiali, fatta eccezione per la lana per la quale non è stato ancora definito un fattore di emissione che valorizzi il beneficio del passaggio a una soluzione a più basso impatto, il Gruppo ha evitato l’emissione di oltre 10.000 tonnellate di CO2e nel 2024 rispetto all’acquisto delle equivalenti materie prime convenzionali.

 

Inoltre, nel 2024 il Gruppo ha pubblicato il Raw Material Manual, che riassume i criteri e le soglie per guidare nella scelta di materiali e accessori a

più basso impatto ambientale e in linea con le best practice sul benessere animale. Tutte le materie prime strategiche sono in linea con quanto definito all’interno del Manuale.

Allo stesso modo, il Gruppo Moncler è impegnato nella riduzione dei consumi di materiali per il packaging e nella ricerca e applicazione di alternative a più basso impatto. Negli ultimi anni, infatti, il Gruppo ha avviato una serie di programmi di miglioramento per il design del packaging focalizzati principalmente sulla riciclabilità, riutilizzabilità35 e capacità di durare nel tempo oltre che sulla diminuzione di materiale utilizzato.
Dal 2022 il packaging destinato al cliente finale è realizzato con materiali “preferred” così come quello logistico a partire dal 2023.

 

Agricoltura rigenerativa
A partire dal 2023 il Gruppo Moncler supporta progetti dedicati a pratiche di agricoltura rigenerativa lungo le filiere del cotone e della lana, con effetti di mitigazione sia delle emissioni GHG che dell’impatto sulla biodiversità, e l’implementazione di nuove metodologie di misurazione degli impatti in linea con i più recenti standard di riferimento. In particolare, tra i progetti avviati sulla filiera del cotone, il Gruppo ha aderito ad un progetto sviluppato in Tennessee in collaborazione con Ecosystem Services Market Consortium (ESMC36) di agricoltura rigenerativa su circa 200 ettari che ha permesso di rimuovere circa 100 tonnellate di CO2e dall’atmosfera. Gli impatti del progetto sono stati verificati e certificati da SustainCERT 37 nel corso del 2024.

 

Relativamente alla filiera della lana, è stato lanciato un progetto in Australia nel 2023 insieme a PUR Projet38 che nel 2024 ha visto un’estensione coinvolgendo altri due allevamenti.
Il Gruppo continua a monitorare lo sviluppo del GHG Protocol Land Sector and Removals Guidance e del SBTi FLAG (Forest, Land and Agriculture) al fine di includere la valutazione degli impatti positivi di questi progetti nella propria rendicontazione. A tal proposito, nel 2024, il Gruppo ha calcolato le proprie emissioni FLAG, che rappresentano oltre il 20% del totale scope 3.

 

Decarbonizzazione della catena di fornitura
Il Gruppo collabora attivamente con i propri fornitori per monitorare i consumi energetici, e definire obiettivi e piani mirati alla riduzione della loro impronta di carbonio.
Negli ultimi anni, ha avviato un’attività di mappatura dei consumi energetici e della relativa tipologia di energia utilizzata lungo la filiera con l’obiettivo di integrare i dati primari dei processi

produttivi nella carbon footprint di Gruppo e individuare, insieme ai propri fornitori, opportunità di efficientamento energetico e il passaggio a energie da fonti rinnovabili.
Tale attività è proseguita anche nel 2024, con la raccolta e l’integrazione dei dati primari relativi ai consumi energetici e alla tipologia di energia utilizzata presso oltre 115 siti produttivi dei fornitori diretti e dei loro subfornitori. Ad oggi circa il 30% di energia elettrica consumata presso questi siti proviene da fonti rinnovabili. In particolare, di questi siti produttivi, 44 dispongono di impianti fotovoltaici.
Questo processo, affiancato da partner esterni per la fase di verifica del dato, permette al Gruppo sia di migliorare la qualità del dato utilizzato nei calcoli degli impatti ambientali sia di monitorare nel tempo le azioni virtuose implementate dai suoi fornitori.
Nel 2024, grazie al supporto consulenziale finanziato dal Gruppo, alcuni fornitori hanno implementato misure di efficientamento energetico identificate durante le diagnosi energetiche, mentre altri hanno avviato il passaggio all’utilizzo di energia elettrica da fonti rinnovabili.
Durante l’anno, è stata inoltre intensificata la collaborazione con un gruppo selezionato di fornitori, attraverso una campagna di sensibilizzazione che promuove l’adozione delle migliori pratiche di settore, la definizione di obiettivi di riduzione delle emissioni e l’incremento dell’utilizzo di energia rinnovabile. A fronte di questo impegno il Gruppo è diventato partner di Apparel Impact Institute (Aii).
Guardando al futuro, il Gruppo continuerà a collaborare con i fornitori che presentano processi di lavorazione più intensivi dal punto di vista energetico (ad esempio, tintura o finissaggio) per stimolarli all’attuazione di programmi di efficienza energetica.
Per rafforzare ulteriormente questo approccio, nel 2024, il Gruppo Moncler ha creato un Comitato dedicato alla supervisione del programma di decarbonizzazione della filiera. Composto da figure chiave del top management, responsabili delle funzioni acquisti, dal team Sustainable Supply Chain e l’Unità di Sostenibilità, il Comitato combina competenze strategiche e operative assicurando un approccio integrato e multidisciplinare. Tra le sue responsabilità principali figurano la guida della strategia di coinvolgimento dei fornitori per la riduzione delle emissioni, la supervisione delle attività implementate e il monitoraggio dei progressi, al fine di garantire il raggiungimento degli obiettivi aziendali di decarbonizzazione. Questo organismo rappresenta un pilastro fondamentale nella promozione di una transizione energetica efficace lungo tutta la filiera, favorendo la collaborazione tra funzioni aziendali e fornitori.

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    Metodologia Scope 3
INIZIATIVE DI MITIGAZIONE DEI RISCHI TEORICI LEGATI AI CAMBIAMENTI CLIMATICI

Il Gruppo ha messo in campo una serie di presidi per mitigare gli effetti del rischio teorico derivante dall’intensificazione di fenomeni climatici estremi e cronici (ad esempio forti precipitazioni, ondate di calore o di freddo, fenomeni di siccità, ecc.) che potrebbero colpire i siti fisici comportando la possibile interruzione o riduzione dei livelli di produzione (continuità operativa). In particolare, adotta delle coperture assicurative finalizzate a limitare l’impatto economico derivante da eventuali danni dovuti a fenomeni climatici estremi ed esegue regolari valutazioni dei rischi fisici legati al clima (ad esempio, l’esposizione dell’area a rischi idrogeologici e geomorfologici). Sulla base dei risultati ottenuti dalle valutazioni svolte, il Gruppo adegua la progettazione dei siti con

l’obiettivo di ridurre al minimo la propria esposizione ai rischi identificati. In aggiunta, ha definito piani di azione per fronteggiare con celerità ed efficacia eventuali situazioni emergenziali relative ai propri servizi logistici al fine di garantire la business continuity.

Rispetto al rischio associato ai cambiamenti nelle dinamiche di acquisto dei clienti con potenziali preferenze per prodotti a più basso impatto o per capi più leggeri, da anni il Gruppo ha iniziato a introdurre nelle proprie collezioni prodotti con materiali “preferred”, dal piumino bio-based nel 2019 alla gamma di capi creati con tessuti riciclati nella collezione Moncler Grenoble del 2021 al lancio, nelle collezioni Moncler, di una selezione di giacche

“Born To Protect”, progetto che è diventato un total look nel 2022 includendo anche capi e accessori sostenibili. Oggi, grazie alla collaborazione dei team di Design, Fabric and Research and Developement, Operations e Merchandising, il Gruppo sta progressivamente integrando nelle collezioni tessuti e filati a più basso impatto rispetto alle soluzioni convenzionali (oltre il 43% nelle collezioni 2024); inoltre Moncler ha ampliato la gamma di prodotti nel corso degli anni, includendo, insieme ad altre nuove categorie (tra cui t-shirt, felpe, maglieria, scarpe e altri accessori) anche piumini leggeri, che possono essere utilizzati a temperature più miti, o soluzioni multistrato che aumentano le occasioni d’utilizzo.

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    Climate strategy

NOTE

1 Promossa da CDP, United Nations Global Compact, World Resources Institute (WRI) e World Wide Fund for Nature (WWF), la Science Based Targets initiative stabilisce e promuove le best-practice nella definizione dei science-based target, oltre a valutare gli obiettivi delle aziende.

2 Con riferimento agli obiettivi fissati, non risultano emissioni di gas a effetto serra (GHG) bloccate (“locked-in”) associate agli asset di proprietà. Di conseguenza, non emergono rischi che tali emissioni possano ostacolare il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni GHG. Nonostante ciò, il Gruppo prosegue nel monitoraggio continuo dei propri asset per assicurare la flessibilità necessaria all’adattamento agli obiettivi di sostenibilità e riduzione delle emissioni.

3 Secondo il panel intergovernativo sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite (Intergovernmental Panel on Climate Change – IPCC) il raggiungimento di Net Zero comporta l’equilibrio complessivo tra le emissioni di gas a effetto serra (GHG) prodotte e quelle assorbite dagli ecosistemi, attraverso meccanismi di neutralizzazione. In particolare, per contribuire al raggiungimento di emissioni nette pari a zero, le aziende devono ridurre le emissioni e neutralizzare le emissioni residue. Secondo quanto definito dalla Science Based Targets initiative il raggiungimento di Net Zero coinvolge le emissioni GHG di scope 1, 2 e 3.

4 Per il calcolo dei consumi di energia elettrica e gas, sono stati raccolti i dati relativi ai primi dieci mesi dell’anno, ove disponibili, mentre per i mesi restanti o in caso di informazioni parziali, i consumi sono stati stimati.

5 I dati includono consumi e relative emissioni del parco auto con riferimento al perimetro globale nel 2024 e 2023. Nel 2024 il parco auto del Gruppo è caratterizzato per oltre il 90% da mezzi ibridi ed elettrici, a cui sono stati applicati i relativi fattori di consumo del mezzo.

6 I dati comprendono il totale dei consumi energetici calcolati sulla base delle informazioni raccolte attraverso le bollette delle utenze.

7 Il dato include il consumo di energia elettrica relativo ai veicoli full-electric del parco auto in linea con le linee guida del GHG Protocol.

8 Il dato include energia verde certificata tramite i Certificati di Attribuzione dell’Energia (EAC), tra cui i Renewable Energy Certificate (REC)/Guarantee of Origin (GO)/International Renewable Energy Certificate (I-REC)/Non-Fossil Certificates (NFC).

9 Il dato include il consumo di energia elettrica dagli impianti fotovoltaici installati sulle sedi del Gruppo.

10 Nel 2024 la produzione di energia è stata minore rispetto al 2023 a seguito di un guasto accaduto presso uno degli impianti fotovoltaici del Gruppo, che ne ha compromesso temporaneamente il funzionamento.

11 Le società del Gruppo operano nel settore della vendita e del commercio al dettaglio (NACE Sezione G), classificato come ad alto impatto climatico, tutti i ricavi generati e i consumi energetici sono attribuiti a queste attività. I ricavi corrispodono a quanto rendicontato nella voce 4.1 Ricavi delle Note Esplicative al Bilancio Consolidato.

12 I settori ad alto impatto climatico sono quelli elencati nelle sezioni NACE da A ad H e nella sezione L (come definiti nel regolamento (UE) 2019/2088 e nell’Allegato 1 del relativo Regolamento delegato per quanto riguarda le norme di divulgazione sugli investimenti sostenibili).

13 Per il calcolo delle emissioni è stato considerato il controllo finanziario, il quale coincide con il controllo operativo, per la totalità delle emissioni scope 1 e scope 2.

14 L’aumento delle emissioni rispetto al 2023 è principalmente legato all’introduzione di auto aziendali ibride a benzina in sostituzione ai veicoli alimentati esclusivamente a diesel, comportando un aumento della benzina consumata nel 2024.

15 Nel 2023 non sono state registrate dispersioni di gas refrigeranti.

16 Il Gruppo, al momento, opera al di fuori del mercato regolamentato delle emissioni Emission Trading System (ETS), in quanto non rientra tra i settori o le attività soggette agli obblighi di monitoraggio e scambio di quote previsti dal sistema europeo di scambio delle emissioni.

17 I LED di ultima generazione, capaci di garantire un’ottima qualità di luce, permettono un risparmio di energia stimato fino a circa l’80% rispetto ai sistemi di illuminazione usati precedentemente e al tempo stesso producono un calore residuale inferiore. Sempre con riferimento all’impatto ambientale, le lampade a LED hanno una vita media sensibilmente superiore rispetto a quelle tradizionali e sono quasi completamente realizzate in materiale riciclabile.

18 Sono esclusi da questo computo gli shop-in-shop in cui gli impianti di illuminazione sono forniti dai department store ospitanti (17 in tutto il mondo) e sui quali, quindi, Moncler non può intervenire. Tuttavia, a fine 2024, tali shop-in-shop erano dotati di impianti di illuminazione a LED.

19 Esclusi gli shop-in-shop.

20 Il raggiungimento della carbon neutrality implica la diminuzione degli impatti attraverso attività di riduzione delle emissioni di CO2 come, ad esempio, l’acquisto di energia da fonti rinnovabili, l’utilizzo di sistemi di illuminazione più efficienti, l’utilizzo di veicoli a basso impatto ambientale e compensando le emissioni residue con crediti di carbonio generati da progetti ad impatto positivo. Ogni credito, certificato seguendo standard internazionali come il Gold Standard o Verified Carbon Standard (VCS), attesta l’avvenuta riduzione, o la rimozione, di una tonnellata di CO2 dall’atmosfera.

21 La percentuale media della riduzione annuale delle emissioni di scope 3 con riferimento al target di riduzione al 2030 rispetto all’anno base 2021 risulta pari a circa l’1,5%.

22 Il valore è calcolato considerando le emissioni che si sarebbero generate se il Gruppo avesse utlizzato materie prime convenzionali.

23 La logistica distributiva si occupa della gestione del trasporto e della distribuzione di prodotti finiti ai clienti. La logistica industriale, d’altra parte, si occupa della gestione dei flussi di materiali a monte della filiera.

24 Valore Well-to-Wheels (WtW). Le emissioni dei trasporti logistici sono state calcolate in conformità al GLEC Framework 3.0.

25 Il dato è calcolato applicando i fattori di emissione location-based a tutte le categorie di scope 3 ad esclusione della categoria “Magazzini terziarizzati” e “Materie prime e produzione capi finiti”. Le emissioni associate a tali categorie, per cui sono disponibili dati primari, sono state incluse nel computo applicando i relativi fattori di emissione market-based.

26 La percentuale delle emissioni di scope 3 calcolate a partire da dati primari nel 2024 è pari a circa il 70%.

27 Le emissioni di CO2e sono state calcolate utilizzando fattori emissivi regionalizzati sia per la fase di coltivazione e allevamento delle materie prime che per i processi di produzione lungo la filiera dei codici materiale più rilevanti per il Gruppo. Questo è stato possibile grazie alle informazioni raccolte ai fini degli obiettivi di tracciabilità del Gruppo.

28 Sono stati utilizzati dati primari dei consumi energetici di alcuni fornitori raccolti sia tramite diagnosi energetiche condotte in situ sia attraverso una campagna di raccolta informazioni specifiche sulle pratiche energetiche adottate nei siti produttivi dei fornitori diretti e indiretti.

29 Per il calcolo nel 2024 della categoria Capital goods è stata utilizzata una metodologia più accurata, grazie alla disponibilità di una maggior granularità dei dati considerati. Questo affinamento metodologico applicato sugli anni precedenti comporterebbe uno scostamento non materiale.

30 Questa categoria non è applicabile al Gruppo Moncler, in quanto il Gruppo non utilizza beni o immobili di terzi in affitto, i cui impatti non siano già inclusi nella rendicontazione di scope 1 e 2.

31 Questa categoria non è applicabile al Gruppo Moncler in quanto i prodotti venduti non necessitano di ulteriori lavorazioni o trasformazioni.

32 Questa categoria non è applicabile al Gruppo Moncler in quanto non possiede beni o immobili affittati ad altre società.

33 Questa categoria non è applicabile al modello di business del Gruppo Moncler, in quanto il Gruppo non possiede franchising.

34 Questa categoria non è applicabile al Gruppo Moncler in quanto tutte le società in cui il Gruppo investe sono consolidate integralmente; quindi, le emissioni sono già incluse nei dati di scope 1 e 2.

35 Si riferisce alla capacità di un prodotto di essere utilizzato più volte o in più contesti senza perdere le sue funzionalità, prestazioni o qualità.

36 Organizzazione no-profit che riconosce e premia gli agricoltori e gli allevatori per le loro pratiche ambientali.

37 Organismo di certificazione ufficiale per il Gold Standard for the Global Goals, il più credibile e solido standard volto a garantire che le azioni per il clima contribuiscano anche agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.

38 Organizzazione attiva nell’attività di insetting dal 2008, PUR Projet è una B Corp certificata e leader globale nell’implementazione di soluzioni nature-based.