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INVESTOR RELATIONS DI MONCLER

RISORSE IDRICHE

Consapevole che l’acqua sia una risorsa critica da proteggere, dal 2022 il Gruppo valuta periodicamente il proprio impatto sulle risorse idriche attraverso un’analisi di “water footprint”.

 

Questo processo, che costituisce la base di partenza per le valutazioni dell’attività di doppia rilevanza, consente di monitorare e quantificare sia i consumi diretti relativi a sedi, negozi, siti produttivi e polo logistico, sia quelli indiretti lungo la filiera nelle fasi di produzione di materie prime e nelle fasi di trasformazione e confezionamento dei capi finiti.
L’attività viene svolta in collaborazione con un partner esterno specializzato e segue i princìpi definiti dallo standard ISO 14046: Water Footprint – Principles, requirements and guidelines. Il metodo di calcolo della water footprint permette di combinare i dati di consumo diretto e indiretto con l’indice di rischio idrico Available Water Remaining – AWARE, che riflette la scarsità idrica associata ad ogni area geografica analizzata.
I risultati di tali analisi, ad oggi, hanno evidenziato che i consumi rilevanti, e quindi i potenziali impatti negativi sulle falde acquifere dovuti all’eccessivo prelievo di acqua e al conseguente effetto sull’equilibrio ecologico dei corpi idrici sono quelli indiretti che avvengono lungo la filiera nelle fasi di produzione di materie prime naturali e di origine animale, in particolare per cotone e lana (la valutazione non ha preso in considerazione le azioni di mitigazione messe in atto dal Gruppo).

Per la natura del business del Gruppo, i consumi idrici diretti invece sono meno rilevanti e afferiscono prevalentemente ai servizi igienico-sanitari e, in quota minima, alla produzione di vapore per i reparti di stireria o per la piccola tintoria del reparto di prototipia di Stone Island.

 

Nel 2024, il Gruppo ha integrato i risultati della water footprint con una valutazione dello stress e del rischio idrico più puntuale nelle aree in Italia e Romania in cui sono localizzate le proprie sedi, i siti produttivi e il polo logistico, oltre che lungo la filiera produttiva dei “critical supplier” coinvolti in processi caratterizzati da consumi idrici significativi, come tintura, verniciatura e finissaggio. L’analisi è stata condotta utilizzando il tool pubblico Aqueduct Water Risk Atlas del World Resources Institute, che consente di identificare le aree ad alto stress idrico, ovvero quelle in cui il rapporto tra l’acqua prelevata annualmente e quella disponibile supera il 40%.
Da questa ulteriore analisi è emerso che, ad oggi, le sedi del Gruppo e dei “critical supplier” non si trovano in aree ad alto stress idrico. Nell’ottica di un continuo miglioramento, il Gruppo si impegna a proseguire e ampliare l’analisi puntuale svolta, includendo altre aree della filiera produttiva.

 

Nel corso degli ultimi anni il Gruppo ha avviato una serie di attività volte a identificare azioni di miglioramento e contribuire agli impegni definiti nella Politica Ambientale.

Per quanto riguarda i consumi diretti, il Gruppo adotta un Sistema di Gestione Ambientale secondo lo standard ISO 14001 nei poli produttivi in Italia e Romania, nelle sedi corporate italiane e nel polo logistico di Castel San Giovanni (Piacenza), tra i cui obiettivi è riportato l’utilizzo efficiente delle risorse idriche. Inoltre, dal 2021 il Gruppo ha avviato un processo di certificazione ambientale ed energetica dei propri negozi e di tutte le nuove costruzioni aziendali secondo lo standard LEED che richiede interventi di efficientamento anche relativi al consumo di acqua.

 

Rispetto ai consumi diretti (relativi a sedi, negozi, siti produttivi e polo logistico), la fonte principale di approvvigionamento idrico per il Gruppo è rappresentata dagli acquedotti, tali consumi, infatti, afferiscono prevalentemente ai servizi igienico-sanitari e, in quota minima, alla produzione di vapore per i reparti di stireria o per la piccola tintoria del reparto di prototipia di Stone Island. Di conseguenza, le acque di scarico sono assimilabili a quelle delle abitazioni e sono pertanto immesse in fognatura.

 

I consumi nel 2024 sono pari a 1.057 m3 in leggera crescita rispetto al 2023 (+6,5%) a seguito di un aumento della produzione diretta, all’acquisizione e affitto di nuovi edifici, da un aumento di circa il 9% dei dipendenti del Gruppo e dalla crescita del network retail.

I consumi di acqua più rilevanti sono quelli che avvengono nelle fasi di produzione di materie prime naturali e di origine animale acquistate dal Gruppo. Per quanto riguarda le fibre sintetiche, i consumi di acqua maggiori risultano essere nelle fasi di trasformazione e di tintura

dei filati e dei tessuti.

Nel 2024, i consumi idrici indiretti lungo la filiera, legati alla produzione e lavorazione delle materie prime, ammontano a 5.428.118 m³, in

riduzione rispetto al 2023 (-10,6%). Questa riduzione è dovuta sia al minor quantitativo di cotone utilizzato dal Gruppo, sia al maggior utilizzo di materiali “preferred” che comportano un minore impatto sulla risorsa idrica.

Nel 2024 il Gruppo ha proseguito i progetti di agricoltura rigenerativa nelle filiere delle fibre naturali e animali come cotone e lana che permettono non solo di rigenerare le funzioni ecologiche delle aree interessate, ma anche di aumentare la capacità del suolo di immagazzinare acqua e, di conseguenza, adattarsi a situazioni di siccità.

 

Sempre nel corso dell’anno, è proseguito il progetto pluriennale di ricerca lanciato nel 2022 in collaborazione con la Fondazione Umberto Veronesi focalizzato sull’identificazione dei meccanismi messi in atto da specifiche varietà di cotone per sopravvivere o ottimizzare la crescita in situazioni di siccità. Tale studio è volto a capire

come migliorare la resilienza di specie selezionate per l’agricoltura in uno scenario ambientale meno favorevole e con risorse idriche limitate. In particolare, nel 2024, lo studio ha previsto l’implementazione di un campo sperimentale a Milano dove sono state analizzate tipologie di cotone selezionate per rappresentare la più ampia dispersione geografica possibile di una regione di coltivazione. Per ogni tipologia sono stati misurati i tratti morfologici, fisiologici e molecolari. Questi dati, insieme alle variabili ambientali (irradiazione e temperatura) registrate nel corso dell’esperimento, sono stati poi correlati utilizzando modelli statistici che permetteranno di identificare geni chiave e processi biologici con maggiore resistenza alla siccità. Questo potrebbe

contribuire allo sviluppo di varietà di cotone più adatte a climi aridi e/o che richiedono un minor fabbisogno idrico, mantenendo la produttività anche in un contesto di cambiamento climatico.

 

Infine, nel 2024, il Gruppo Moncler ha reso disponibile per tutti i dipendenti un corso dedicato alla sostenibilità ambientale, che include il tema della gestione della risorsa idrica. Il modulo è stato progettato per fornire ai dipendenti gli strumenti necessari per comprendere i concetti fondamentali tra cui il tema dello stress idrico, e approfondisce il calcolo della water footprint di un’organizzazione, analizzando sia i consumi diretti che quelli indiretti.

RIFIUTI

I rifiuti generati dall’attività diretta del Gruppo Moncler sono costituiti principalmente da materiale da imballaggio, scarti da ufficio e da lavorazione di tessuti.
Le azioni intraprese dal Gruppo in materia di gestione dei rifiuti sono strettamente allineate agli obiettivi definiti nella Politica Ambientale di minimizzare la generazione di rifiuti, massimizzarne il riciclo e ridurre gli impatti ambientali delle proprie attività. A tal proposito, in tutte le sedi aziendali, polo produttivo e polo logistico, dove la quantità di rifiuti generati è notevolmente più elevata rispetto ad altri siti, l’azienda implementa un sistema di gestione ambientale certificato secondo la normativa ISO 14001.
Nel 2024 il Gruppo ha generato circa 1.700 tonnellate di rifiuti in questi siti, circa il 7% in meno rispetto al 2023. In particolare, nessun rifiuto generato nelle proprie sedi aziendali, poli produttivi e polo logistico è stato destinato a discarica o a incenerimento senza recupero di calore.
Questo risultato è stato raggiunto grazie a una serie di programmi volti a massimizzare il materiale inviato a reti di riciclo implementati con il supporto di imprese specializzate nel corretto smaltimento dei rifiuti.
Negli ultimi anni il Gruppo ha implementato procedure e processi ad hoc per la gestione dei materiali tessili, siano essi rimanenze, scarti di

tessuto che capi invenduti.
A tale proposito, nel 2024, il Gruppo ha inviato a riciclo il 99% di tutto il materiale tessile in linea con il 2023. Questo è stato possibile grazie al continuo dialogo con partner e organizzazioni per studiare soluzioni innovative e integrare programmi di riciclo al fine di minimizzare il materiale inviato a termovalorizzazione e/o discarica.
In particolare, il team di Sustainability Innovation ha continuato il lavoro di ricerca e collaborazione con partner esterni per l’identificazione di soluzioni per il riciclo e recupero del materiale tessile di capi finiti. Nel 2024, come negli anni passati, nessun capo invenduto è finito a termovalorizzazione o discarica ma è stato riciclato per ritornare tessuto, filato o altri materiali.
Relativamente ai materiali tessili di scarto e al loro riutilizzo e recupero, nel 2024, il Gruppo ha continuato a collaborare attivamente presso i propri siti produttivi e con diversi fornitori per ridurre scarti e sprechi, e conseguentemente rifiuti tessili, ottimizzando l’uso e il taglio dei tessuti, e contestualmente per implementare l’infrastruttura necessaria per riciclare e mantenere il valore intrinseco degli scarti inevitabili. Per esempio, anche nel 2024, il 100% degli scarti produttivi di nylon delle sedi dirette di Gruppo è stato riciclato.

La riduzione della quantità di rifiuti inviati a incenerimento o discarica ha contribuito a evitare le emissioni di gas serra associate al trattamento dei rifiuti, con un impatto positivo non solo sull’ambiente, ma anche sull’allineamento agli obiettivi di riduzione delle emissioni del Gruppo.
Moncler coinvolge attivamente i propri dipendenti, incoraggiandoli a smaltire correttamente i rifiuti in conformità con le normative locali e/o le migliori pratiche. Per supportare questo impegno, nel 2024 il Gruppo ha sviluppato un corso sulla sostenibilità ambientale, che include un modulo dedicato all’uso efficiente delle risorse e alla circolarità. Il corso illustra concetti chiave come la distinzione tra le risorse rinnovabili e non rinnovabili e le principali caratteristiche dei rifiuti prodotti, e approfondisce i benefici di un approccio circolare nel settore della moda.

Infine, come descritto precedentemente, il Gruppo nel 2022 ha aderito a Re.Crea, il consorzio fondato da alcuni brand del settore e coordinato da Camera Nazionale della Moda Italiana per gestire i prodotti del settore tessile e moda a fine vita e per promuovere la ricerca e lo sviluppo di soluzioni di riciclo innovative.

RIFIUTI PRODOTTI

NOTE

1 Per i consumi idrici diretti di sedi, polo produttivo e polo logistico, sono stati utilizzati dati primari delle utenze. Per i consumi idrici di negozi e outlet, sono stati utilizzati i dati di prelievo d’acqua raccolti da un campione di negozi certificati LEED, sul quale sono stati stabiliti degli indici di consumo di acqua utilizzati per stimare il consumo totale sull’intero network di negozi e outlet a gestione diretta.
2 Poichè i prelievi diretti del Gruppo sono in funzione di consumi assimilabili a servizi di tipo igienico-sanitario, quasi la totalità dell’acqua prelevata viene a sua volta scaricata nei sistemi idrici urbani. Il consumo idrico rappresenta la porzione di acqua non restituita al sistema a causa delle perdite per evaporazione dovute principalmente all’estrazione e trattamento pre-sanitizzazione e trattamento delle acque reflue.
3 I consumi idrici indiretti legati alla produzione, estrazione e lavorazione delle materie prime sono stati stimati utilizzando i dati sui materiali utilizzati, già considerati per il calcolo della categoria “Materia prima e produzioni capi finiti” delle emissioni scope 3, garantendo così la coerenza del perimetro di calcolo. L’analisi si basa principalmente sul World Apparel Life Cycle Database (WALDB), che raccoglie dati sulla produzione delle principali fibre tessili, sia naturali che sintetiche, nei loro principali paesi di origine, includendo anche informazioni specifiche sulla lavorazione. A sua volta, il WALDB si basa su Ecoinvent, il principale database globale per l’analisi del ciclo di vita (LCA) dei prodotti di abbigliamento.
4 Consumi idrici indiretti associati alla produzione ed estrazione di materie prime, come ad esempio per la coltivazione del cotone, la fase di allevamento per la lana e i processi di trasformazione delle fibre sintetiche.
5 Consumi idrici indiretti associati a processi di lavorazione quali ad esempio la filatura, tessitura, tintura, il confezionamento, la stiratura, tintura in capo ecc.
6 Il dato si riferisce al perimetro uffici, polo logistico in Italia e polo produttivo in Romania. Non include i rifiuti gestiti direttamente dalle aziende municipalizzate locali. Il dato non include i rifiuti generati negli store del network retail di Gruppo. Questo dato è stato stimato utilizzando dati primari di volumi di rifiuti raccolti su un campione di store soggetti a certificazione LEED. I rifiuti si riferiscono principalmente a materiale da imballaggio dei prodotti venduti. Il totale stimato è di circa 1.028 tonnellate.
7 Il dato si riferisce prevalentemente ad apparecchiature elettroniche obsolete o fuori uso. Il Gruppo non ha generato rifiuti radioattivi nel 2024 in linea con il 2023.