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INVESTOR RELATIONS DI MONCLER

RISORSE IDRICHE

Il Gruppo Moncler, consapevole dell’importanza di gestire in modo responsabile il consumo delle risorse, incluse quelle idriche, è impegnato a preservarle e a ridurne il consumo presso i propri siti e lungo la catena di fornitura.
A tal proposito, nel corso degli ultimi anni il Gruppo ha avviato una serie di attività volte non solo a valutare i propri impatti sui consumi d’acqua ma anche ad analizzare il rischio idrico dei propri siti e lungo la catena di fornitura con l’obiettivo di identificare azioni di miglioramento.
In tale contesto, nel 2022, è stata calcolata per la prima volta la water footprint di Gruppo che include sia i consumi idrici dei propri siti sia quelli che avvengono lungo la catena di fornitura.
Questa analisi è stata svolta in collaborazione con un partner esterno e segue i princìpi definiti dallo standard ISO 14046: Water Footprint – Principles, requirements and guidelines. Il metodo di calcolo della water footprint permette di combinare i dati di consumo diretto (presso i siti del Gruppo) e indiretto (lungo la catena di fornitura) con l’indice di rischio idrico (che

riflette la scarsità idrica Available Water Remaining – AWARE) associata ad ogni area geografica analizzata.
In linea con quanto emerso dall’analisi della carbon footprint del Gruppo, anche la water footprint ha evidenziato come gli impatti più rilevanti sulle risorse idriche avvengono nelle attività di estrazione e produzione dei materiali e in alcuni processi di lavorazione.
Complessivamente il consumo totale20 di acqua del Gruppo si attesta a circa 7.200.000 m3. I consumi di acqua più rilevanti avvengono nella produzione di materie prime naturali e di origine animale del Gruppo, in particolare per la coltivazione di cotone, materiale principale anche in termini di volume di acquistato.
Per quanto riguarda le fibre sintetiche, i consumi di acqua maggiori risultano essere nelle fasi di trasformazione e di tintura dei filati e dei tessuti.
I risultati dell’analisi svolta sono stati utilizzati internamente per identificare e prioritizzare azioni e progetti volti a ridurre l’impatto sui consumi idrici.
Ad esempio, per quanto riguarda la filiera del cotone, il Gruppo ha identificato progetti di

agricoltura rigenerativa che permettono di aumentare la capacità del suolo di trattenere l’acqua, migliorando la resilienza delle colture e diminuendo la necessità di irrigazione dei campi.
Inoltre, nel corso del 2022 il Gruppo ha supportato un progetto di ricerca della Fondazione Umberto Veronesi concentrato sull’identificazione dei meccanismi messi in atto da specifiche varietà di cotone per sopravvivere o ottimizzare la crescita in situazioni di siccità. Tale studio è volto a capire come migliorare la resilienza di specie selezionate per l’agricoltura in uno scenario ambientale meno favorevole e risorse idriche limitate.
È obiettivo del Gruppo continuare ad affinare le analisi svolte fino ad oggi arricchendole con dati sempre più granulari, coinvolgendo i fornitori che operano a monte della catena di fornitura per raccogliere le informazioni relative ai consumi idrici sui propri processi produttivi al fine di identificare potenziali rischi e mitigare gli impatti.

RIFIUTI

I rifiuti generati dall’attività diretta del Gruppo Moncler si riferiscono principalmente a materiale da imballaggio e a scarti da ufficio e da lavorazione di tessuti. Nel 2022 Moncler e Stone Island hanno riciclato circa il 92% (+3 punti percentuali rispetto al 2021) dei rifiuti generati in Italia e nella sede produttiva di Moncler in Romania.
Gli uffici e i negozi del Gruppo sono provvisti di appositi contenitori per la raccolta differenziata e i dipendenti sono sensibilizzati sull’importanza dell’applicazione di pratiche corrette, in modo che i rifiuti possano essere avviati al riciclo/recupero o, in modo residuale, a

smaltimento. Sono raccolti in modo differenziato: carta, cartone, legno, plastica e apparecchiature informatiche.
Negli ultimi anni, consapevole dei potenziali impatti negativi legati ad una gestione inefficiente e non etica dei rifiuti, il Gruppo ha implementato procedure e processi ad hoc per la gestione dei materiali tessili, siano essi rimanenze, scarti di tessuto che capi invenduti. Inoltre, dialoga costantemente con partner e organizzazioni per studiare soluzioni innovative.
Anche nel 2022, nessun capo invenduto è finito a termovalorizzazione o discarica ma è stato

riciclato per ritornare tessuto, filato o altri materiali.
Inoltre, nel 2022 il 100% degli scarti produttivi di nylon delle sedi dirette di Gruppo è stato riciclato.
Infine, il Gruppo ha aderito a RE.CREA, il consorzio fondato da alcuni brand del settore e coordinato da Camera Nazionale della Moda Italiana per gestire i prodotti del settore tessile e moda a fine vita e per promuovere la ricerca e lo sviluppo di soluzioni di riciclo innovative.

NOTE

20 I dati della water footprint 2022 includono i consumi del Gruppo diretti e indiretti, cioè legati alla produzione di materie prime e di prodotti finiti. I consumi diretti di acqua del Gruppo afferiscono prevalentemente ai servizi igienico-sanitari e, per Stone Island alle attività di produzione dei reparti di tintoria. Per Moncler l’acqua impiegata non è né riutilizzata né riciclata mentre quella utilizzata da Stone Island viene riciclata presso il depuratore comunale di Ravarino (Modena). Le acque di scarico dirette sono assimilabili a quelle delle abitazioni e sono pertanto immesse in fognatura. Le acque di scarico del sito di Ravarino sono state analizzate 5 volte durante l’anno di riferimento e hanno riportato un livello medio di COD di circa 184 mg/l, ben al di sotto del limite di legge.

21 Consumi idrici indiretti associati alla produzione ed estrazione di materie prime, come ad esempio per la coltivazione del cotone, la fase di allevamento per la lana e i processi di trasformazione delle fibre sintetiche.

22 Consumi idrici indiretti associati a processi di lavorazione quali ad esempio la filatura, tessitura, tintura, il confezionamento, la stiratura, tintura in capo ecc.

23 Il dato si riferisce al perimetro uffici e sedi logistiche in Italia e sede produttiva in Romania. Non include i rifiuti gestiti direttamente dalle aziende municipalizzate locali.

24 Nel 2020 Moncler ha smaltito in via eccezionale scaffalature e scaffali industriali in metallo presso il polo logistico di Castel San Giovanni (Piacenza).

25 Il dato include l’attività di smaltimento di una soluzione chimica utilizzata per il recupero del serbatoio in ferro utilizzato in passato per contenere il gasolio destinato al riscaldamento del polo produttivo in Romania.

26 Include bombolette spray, mascherine chirugiche/FFP2.

27 Include acque di condensa provenienti dai compressori d’aria.